Nel tempo di Pasqua


Tutti, penso, abbiamo sentito tante cose sulla Pasqua, che Gesù è morto ed è risorto il terzo giorno e che gli apostoli, eccetto uno, san Giovanni, per paura se la sono squagliata, anzi uno la tradito e un altro lo ha rinnegato per tre volte, un gruppo quello apostolico che non si è fatto certamente onore in questo frangente doloroso della vita di Gesù, li aveva ammaestrati in vario modo, per tre volte aveva loro predetto quello che sarebbe accaduto, eppure non avevano compreso nulla.
Poi lo vedono risorto, neanche qui lo riconoscono,
pur essendosi avverate tutte le profezie su di lui e sul servo sofferente profetato da Isaia, la Maddalena lo scambia per l'ortolano, gli apostoli riuniti nel cenacolo lo scambiano per un fantasma, qualcuno, Tommaso, ha bisogno di toccare per credere, e Gesù appare loro e dice: "Pace a voi, ricevete lo Spirito Santo, come il padre ha mandato me, così io mando voi, andate in tutto il mondo, annunziate il vangelo e battezzate chiunque crederà".
Sotto l'azione dello Spirito cambia tutto, l'incontro con il risorto produce una metamorfosi incredibile, è Pietro che lo ha rinnegato per paura adesso parla a nome di tutti e lo Spirito opera accompagnandone la predicazione.
La potenza dello Spirito opera conversioni e guarigioni, gli atti degli apostoli ci narrano della conversione in massa di persone che si sentono struggere il cuore e chiedono di essere battezzati, avvengono guarigioni strepitose.
In atti 3, 1-10 è raccontata la guarigione di uno storpio che chiedeva l'elemosina davanti la porta del tempio, la mia attenzione e spero anche la vostra la voglio focalizzare sul gesto di Pietro allorché disse allo storpio: <>. E presolo per la mano destra lo sollevò. Vorrei fermarmi un attimo per riflettere sul gesto di Pietro, dopo aver pronunziato quella frase in cui mostra tutta la sua incapacità a soddisfare le aspettative dello storpio nella direzione di un'elemosina, Pietro dà quanto possiede, per la sua fede e per la potenza dello Spirito Santo dice al paralitico <>, Pietro è certo che Gesù avrebbe operato il miracolo, non ha in lui nessuna potenza da dare o mostrare, per questo dice: << Nel Nome di Gesù il nazareno, - perché non ci fossero confusioni - Alzati e cammina>>. Non ha esitato un istante, quello che aveva detto si era già compiuto, infatti lo prende per mano e lo alza, E quello si mette a camminare e lodando Dio entra nel tempio e da testimonianza di quello che gli è accaduto.
Una grande fede accompagna le Parole di Pietro, adesso, ricevuto lo Spirito di Gesù può parlare come Gesù e operare come Gesù. O se avessimo anche noi la fede di Pietro, quanti miracoli e prodigi anche oggi potrebbe operare Gesù.
Gesù è vivo, Egli, non ha il braccio raccorciato, la sua potenza è ancora intatta, allora perché non avvengono più i miracoli che avvenivano per opera degli apostoli? Lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto noi, non è forse lo stesso Spirito che ha ricevuto Pietro e gli apostoli?
Se due e due fanno ancora quattro vuol dire che ci manca la fede, quella capace di dire alla montagna spostati e credere che la montagna si sposti.
Certamente anche oggi lo Spirito accompagna coloro che evangelizzano e non credo che oggi ci sia meno bisogno di allora di una evangelizzazione accompagnata dai segni che si manifestavano nella prima chiesa.
Se per un certo verso è necessario tornare alla genuinità della chiesa delle origini dall'altro si rende necessaria una fede che era della chiesa degli apostoli.
Ancora oggi è necessario gridare Che Gesù è il Signore, che e morto ma che è gloriosamente risorto ed è vivo in mezzo a noi. Come e con la stessa potenza degli apostoli ci invita ad essere apostoli nelle nostre città nei nostri rioni nelle nostre parrocchie e nelle nostre famiglie. Se è vero che Dio è fedele, e Dio è fedele, anche oggi potremo essere tutti, con mansione e ruoli diversi nella chiesa testimoni della risurrezione di Gesù.
Diac. Vincenzo Esposito