Campofranco, Festa di San Giovanni Bosco
Festa particolare quella di quest’anno in onore di San Giovanni Bosco.
Se da una parte è mancata la bella e ormai tradizionale partecipazione
delle scolaresche, dall’altra è stata segnata da un momento storico e
cioè l’accoglienza delle Reliquie “ex ossibus” dei Santi Giovanni Bosco
e Domenico Savio donate permanentemente alla nostra Comunità
Parrocchiale dal Postulatore dei Salesiani di Roma, Don Pier Luigi
Cameroni, su richiesta scritta del Parroco Don Luciano Calabrese e che
saranno custodite nella Chiesa di Santa Rita.
La Celebrazione di accoglienza, avvenuta la sera di domenica 31
gennaio, nella Chiesa di Santa Rita è stata preceduta dal triduo
eucaristico delle Sacre Quarantore. La Provvidenza ha voluto che
avvenisse questo, infatti l’Eucaristia nella vita e nell’insegnamento
di Don Bosco, è insieme a Maria Ausiliatrice e il Papa, uno dei tre
“amori bianchi”.
La devozione a San Giovanni Bosco è ormai presente nella nostra
Comunità da diversi decenni, tanto che Don Nazareno Falletta, Rettore
della Chiesa di Santa Rita, volle far realizzare una scultura lignea,
da Giuseppe Runghaldier di Ortisei (BZ), dedicandone un altare laterale
e di fronte anche quella dell’allievo per eccellenza, San Domenico
Savio. Devozione ancor di più inculcata da un altro infaticabile
sacerdote, Don Vincenzo Antinoro, Parroco di Campofranco per più di un
trentennio. Chi può dimenticare quel “Don Bosco ritorna”, ritornello
che risuonava nella nostra Chiesa Madre, non solo per la sua festa, ma
tutte le volte che le scolaresche partecipavano durante l’anno alle
Sante Messe.
L’accoglienza delle Reliquie è avvenuta all’interno della Chiesa,
quando i fedeli all’ingresso solenne, al suono festoso delle campane,
hanno salutato questi segni con lo sventolio dei fazzoletti bianchi. Al
termine della Santa Messa, considerato anche l’arrivo della Reliquia di
San Domenico Savio, sono stati benedetti i cosiddetti “abitini di San
Domenico”, che in realtà sono delle coccarde con impressa l’immagine
del Santo adolescente, realizzate dalle insegnanti Rosalia Gugliotta e
Simona Romano e che sono stati donati ai bambini e alle mamme in attesa
che ne hanno fatto richiesta, come segno di protezione. Ha preso parte
anche alla celebrazione il sindaco Rino Pitanza con l’Amministrazione
Comunale.
Una Celebrazione partecipata con fede e questo segni concessi come
“carezza del Signore” ne rafforzeranno negli anni anche la devozione da
trasmettere alle generazioni future.
Un grazie di cuore al Signore perché ha benedetto tutto questo, un
grazie anche a quanti lo hanno permesso e cioè il Postulatore dei
Salesiani, ai nostri Sacerdoti Don Luciano e Don Enzo, al Direttore di
questo mensile Prof. Vincenzo Nicastro per aver contribuito
economicamente alla realizzazione del primo santino, realizzato
graficamente da Salvatore Catalano di Mussomeli e stampato dalla
Lussografica di Caltanissetta, ai volontari della Pia Unione Primaria
Santa Rita e dell’Associazione dei Giovani di Santa Rita, che hanno
collaborato a far sì che tutto si svolgesse con ordine e seguendo le
norme vigenti per l’emergenza sanitaria causata dal Covid.
Che San Giovanni Bosco, insieme a San Domenico sia guida e soprattutto
di esempio ai nostri ragazzi e giovani e da loro protetti crescano in
sapienza e grazia secondo il cuore di Dio.
Giuseppe Favata
(Allegata al giornale, i lettori troveranno l’immaginetta di San Giovanni Bosco con San Domenico Savio)