Campofranco. Inaugurato il Residence Agape per la terza età
Inaugurato a Campofranco, il 19 dicembre, il Residence per la terza età
“Agape” alla presenza molto limitata di autorità e di rappresentanti di
associazioni a causa delle disposizioni imposte dall’emergenza
Covid-19. Presenti l’arciprete parroco padre Luciano Calabrese e il
sindaco Rosario Pitanza, il comandante della stazione dei carabinieri
luogotenente Cesare Imbrici.
Hanno tagliato il nastro la responsabile del Residence prof. Carolina Taibi e l’architetto Onofrio Raimondi.
Il Residence Agape è situato all’interno dell’ex palazzo baronale “Casa
dei Principi Lucchese Palli, poi diventata “Casa del Fanciullo”, che si
affaccia sulla Piazza Crispi. Il nuovo sodalizio di proprietà della
Chiesa, dato in comodato d’uso trentennale alla Cooperativa Agape,
nelle settimane scorse era stato visitato dal Vescovo della Diocesi
Mons. Mario Russotto e da don Alessandro Rovello già parroco a
Campofranco, allorché partì l’iniziativa della realizzazione del
progetto.
Così ha presentato l’opera la responsabile Carolina Taibi al momento
dell’inaugurazione: “Oggi è una giornata importante per Campofranco,
non solo perché stiamo inaugurando la “nostra struttura” Residence
Agape ma anche perché stiamo finalmente coronando un sogno e una
scommessa. Nessuno all’inizio credeva all’iniziativa. Un sogno perché
stiamo assistendo al concretizzarsi di un importante lavoro di squadra.
All’inizio l’unico che ha creduto al nostro progetto è stato S. E. il
Vescovo Mario Russotto e Padre Alessandro. Questo progetto, che ha
incontrato, come sappiamo, problemi e rallentamenti ha richiesto
notevoli sforzi economici da parte nostra nella speranza, nel
convincimento, che l’attività di questa struttura potesse contribuire
alla rivitalizzazione del nostro piccolo paese, non solo dal punto di
vista economico quanto da quello demografico. Siamo convinti che una
struttura di questo tipo possa contribuire a ricreare/rigenerare quel
”popolo” che manca”, che trovo efficace per esprimere con poche parole
che se viene a mancare la gente, come è successo in queste piccole
comunità che nel tempo si sono spopolate, non si possono nemmeno fare
progetti perché manca il “popolo” che possa realizzarli, che possa
metterli in pratica. Ben sapendo che dobbiamo lavorare ancora tanto,
sono oggi qui, con voi, fortemente fiduciosa che l’operare di questa
struttura possa dare una grossa mano al paese e contribuire al suo
ripopolamento. Questa struttura, che attualmente ospiterà 25 persone e
che a regime potrà averne altri 25, creerà all’incirca 20 posti di
lavoro: diventerà così una importante realtà occupazionale del nostro
territorio”. L’importo dei lavori, previsto in un milione di euro (di
cui 800 mila da contributo a fondo perduto dalla comunità europea e 100
mila da prestito senza interessi concessi dal medio credito grazie
all’intervento della Banca di credito cooperativo Toniolo di S.
Cataldo), è rimasto inalterato nonostante le importanti migliorie
realizzate in corso d’opera. Saluto e ringrazio il sindaco le autorità
presenti, i carabinieri, i rappresentanti delle istituzioni e delle
associazioni, soprattutto saluto il Vescovo che è già venuto e le
nostre autorità religiose. Scopo la venuta del Vescovo mi sono arrivati
tutti i quadri che vedrete. Ringrazio Padre Luciano che si è impegnato
per la cappella. Oggi inauguriamo una porzione della struttura dove
trovano sede un ‘infermeria, una palestra, una presidenza, una sala
soggiorno, un refettorio 10 stanze per ospiti, una cappella, una sala
mortuaria, una sala tecnica, una portineria e una lavanderia, un
giardino interno, un vano ascensore e un ampio atrio. Le strutture sono
state realizzate secondo le norme vigenti, e sono predisposte per un
ulteriore stralcio che potrebbe aggiungere altri 25 posti. Ma questo è
un capitolo che potrà essere sviluppato più avanti… speriamo. La prima
idea di realizzare questa ristrutturazione è nata nell’anno 2015. È una
idea che ci ha impegnato in un confronto paziente con la diocesi. Un
po’ alla volta l’idea ha preso forma: è stata progettata, messa in
gara, realizzata. E, vi assicuro, con tanta, tanta pazienza e tenacia.
Oggi possiamo dire di avere raggiunto un traguardo importante, che
premia la nostra determinazione e la forte volontà di dare una
struttura ancora più bella ai nostri ospiti. Rispetto ai lavori
eseguiti desidero ringraziare gli ingegneri progettisti Barcellona e
Castiglione, il RUP ing. Di Giuseppe e le diverse ditte intervenute.
che ci hanno seguiti con passione, pazienza e tanta competenza,
interpretando al meglio la nostra idea e aggiungendo suggerimenti
migliorativi e preziosi. Permettetemi anche di condividere con voi due
motivi di particolare soddisfazione: Il primo: abbiano tenuto fede al
preventivo di spesa per questa opera: 1milioni di euro, finanziati
dalla comunità europea per il tramite dell’assessorato alle
infrastrutture – che ringraziamo sentitamente. È un bel risultato per
un’opera pubblica. Può essere un bell’esempio per il nostro Paese, dove
spesso i costi per i lavori pubblici aumentano a dismisura e con
vicende non sempre pulite. Il Residence non ha speso un centesimo in
più di quanto preventivato. Questa struttura rappresenta una
testimonianza importante per il nostro territorio, una eredità da non
perdere. L’auspicio, immagino condiviso da tutti, è che questo impegno
si conservi anche in futuro e per il futuro. L’augurio è che possano
esserci sempre persone appassionate e disponibili a svolgere un
servizio per il bene della comunità e di questa struttura. Ringrazio i
miei soci Pino Giambrone e Onofrio Raimondi che mi hanno supportato e
sopportato. Ringrazio mio marito che ci ha donato la vetrata dell’atrio
e non ci ha distolti dall’inizio”.