Ideato dal gruppo di Francesco Lipari
Al via il progetto del complesso parrocchiale Santa Barbara di Licata

Un’altra bella notizia che certamente fa onore al nostro paese e a quanti lo rappresentano fuori dagli stretti confini comunali.
Il progetto del nuovo complesso parrocchiale (AG) è stato ideato dal gruppo di architetti Francesco Lipari di Campofranco (capogruppo), Lillo Giglia e Giuseppe Conti. Ha vinto il concorso ad inviti in due fasi indetto dalla Curia di Agrigento e ora intraprende finalmente il suo iter realizzativo.
Il complesso è concepito come una vera e propria architettura emozionale composta da ambienti dinamici che si relazionano perfettamente tra loro.
Grazie ai suoi volumi compatti e in diretta comunicazione con gli spazi esterni, il nuovo complesso parrocchiale diventa un campus della fede, vivibile e dal forte impatto spirituale, contestualizzato con la storia e l’arte dei luoghi in cui insiste.
Dall’analisi dell’area e dalla volontà dei fedeli di aprire il complesso parrocchiale alla città, il progetto si sviluppa nella parte nord-est del lotto con le aule di catechesi, il salone parrocchiale e la casa canonica. Questo processo progettuale genera, in maniera naturale, lo spazio da dedicare all’aula liturgica, alla cappella feriale, alla sacrestia e al campanile: un’area strategica che consente la massima visibilità della sua architettura, posta all’intersezione fra le due vie che accolgono l’area di progetto, via Maragliano e via Incandela.
I materiali e i colori sono stati scelti e selezionati con attenzione e valutati secondo la loro texture, forma, economicità e capacità di integrarsi con il contesto, che ne diventa così una naturale prosecuzione degli spazi interni.
L’aula liturgica in particolare - orientata a est e basata su un personale impianto a croce greca - è uno spazio semplice e dinamico ma soprattutto trascendente, solenne e luminoso.
Ispirati dalla semplicità, che Papa Francesco insegna attraverso la sua enciclica “Laudato si’”, i progettisti hanno strutturato il processo formale dell’aula liturgica utilizzando la volumetria di una semplice cappella che, qui, diventa l’archetipo della nuova architettura.
Entrando al suo interno ci si ritrova immersi in un ambiente rassicurante grazie al candido cromatismo dell’intonaco e all’immediata riconoscibilità di tutti i poli liturgici. 
Il comfort ambientale negli spazi interni è garantito, nonostante le elevate temperature esterne, dalla geometria strutturale e dal moto dell’aria generato dai vuoti: il parco immagazzina l’aria più fresca grazie all’ombra generata dai volumi e dalla vegetazione.