Sutera, Festa della Demanialità 2017
Domenica 5 marzo Sutera ha celebrato la XIV festa della
demanialità, istituita per la prima volta dal sindaco Gero
Difrancesco per ricordare il giorno di riscatto della libertà
(21 febbraio 1398), nonché i fasti della antica cittadina,
libera città reale con diritto di rappresentanza nel parlamento
siciliano.
La manifestazione ha vissuto due momenti distinti, prima al museo del
Carmine e poi, in piazza S. Agata, nella sala consiliare. Al Carmine
è stata inaugurata la mostra della Regione sul contributo della
Sicilia alla Grande Guerra, per iniziativa del nostro assessore alla
cultura Marisa Montalto Monella. Accanto a lei, al momento di
sciogliere il nastro di cerimonia, il sindaco Totò Grizzanti ed
anche chi sta scrivendo l’articolo. La mostra puntualizza il
ruolo dei siciliani sul fronte di guerra (le nostre nove brigate,
ufficiali e soldati siciliani che si sono particolarmente distinti, i
nostri cappellani militari), ma anche le città ed i paesi che
accolsero profughi e prigionieri di guerra, caserme e monasteri,
cappelle e sacrari), il ruolo strategico della base di dirigibili ad
Augusta, il peso politico di un siciliano presidente del consiglio,
Vittorio Emanuele Orlando.
In serata, all’auditorium comunale l’attesa conferenza su
contenuti di interesse locale e regionale. Dopo il saluto del Sindaco
che ha fatto gli onori di casa, l’assessore alla cultura ha
presentato i relatori, comunque conosciuti se non di persona, almeno di
fama: Antonio Vitellaro, Antonio Guarino, Luigi Santagati, tutti membri
della società nissena di storia patria.
Antonio Vitellaro ha presentato il suo libro, “La questione delle
terre e i fasci dei lavoratori – la rivolta delle donne di
Milocca”, ediz. Società Nissena di Storia Patria”,
2013. Un argomento di grande interesse per tutta la regione,
allorché fermenti e malessere che serpeggiavano da tempo
nell’Isola esplosero a fine Ottocento e furono violentemente
repressi. Antonio Vitellaro ha parlato della nascita di Milocca, dei
rapporti con Sutera, del lavoro duro e solidale dei milocchesi, della
questione delle terre e la costituzione del fascio di Milocca, con la
rivolta delle sue donne che andarono a liberare gli uomini in prigione,
suscitando vasta eco nella opinione pubblica nazionale e
nell’opera di scrittori come Pirandello. L’oratore, di
Milena, conosceva bene luoghi e famiglie quanto bastava per sollecitare
ricordi comuni e vicende non del tutto estranee al pubblico.
Un’altra piacevole sorpresa ce l’ha riservata Antonio
Guarino di Villalba, la città che ha dato i natali a Giovanni
Mulè Bertolo, uomo di vastissima cultura, direttore di numerosi
giornali e appassionato di storia, spentosi sul finire della prima
guerra mondiale, che ha lasciato informazioni su alcuni suteresi
illustri. E così ci sono voluti i villalbesi per fare conoscere
ai suteresi parecchie personalità che diedero lustro nei secoli
scorsi alla nostra cittadina.
Infine l’architetto Santagati ci ha presentato Sutera come era al
tempo dei bizantini, degli arabi e dei normanni, il suo castello e la
viabilità da cui emergeva una fitta rete di rapporti con altri
centri siciliani. Abbiamo visto materializzarsi carte ed itinerari,
strade e ponti testimoni del nostro passato e della nostra storia.
Tanto è bastato per tenere desta l’attenzione e farci
dimenticare il tempo che passava.
Mario Tona