L’ultimo volo di Totò Scannella
Con il suo ultraleggero si schianta sulla statale AG-CL
Molte coincidenze con la tragica morte nel 1941del prozio aviere

Un’altra disgrazia, un’altra morte violenta e inaspettata si è abbattuta sulla comunità campofranchese dopo quella del 22 gennaio scorso, che ha visto la morte di Giovanni Mazzara travolto dalle acque in piena del fiume Platani, nei pressi di Castronovo. Due mesi dopo, il 21 marzo 2017, intorno alle ore 10, è toccato a Salvatore Scannella, detto Totò, mentre con il suo aereo ultraleggero biposto sorvolava a bassa quota per alcune riprese televisive sui lavori di ampliamento della strada statale Agrigento – Caltanissetta, nei pressi del bivio per Favara.
Lo schianto a terra del piccolo aereo, dopo l’urto contro dei cavi elettrici di alta tensione, è stato violentissimo. Per Salvatore,che volava da oltre cinque anni, non c’è stato nulla da fare, quello è stato l’ultimo volo. Inutili sono stati i soccorsi dei sanitari del vicino ospedale, dei vigili del fuoco, dei carabinieri e della polizia stradale, arrivati subito.
Totò in quel momento era da solo alla guida e nell’attimo in cui è precipitato non si trovavano a transitare sulla statale né auto né camion, altrimenti la tragedia sarebbe stata di altre dimensioni. Salvatore Scannelladi Francesco, 55 anni, di Campofranco, dipendente dell’Anas, era sposato con la signora Palma Randazzo. Padre di due figli Francesco, sposato, e di Fortunato,prossimo alle nozze a giugno.
I funerali sono stati celebrati nella chiesa madre di Campofranco, affollatissima di famigliari, fratelli, parenti e tantissima gente che ha voluto personalmente porgere il proprio saluto ad un uomo stimato e apprezzato.
Apparteneva a una famiglia numerosa composta da undici figli: Alfonsa, Anna, Benedetto, Calogera, Calogero, Giuseppa, Giuseppe, Maria, Nazareno (morto a due anni), Nazareno, Salvatore.
All’indomani della tragica morte di Totò, ci hanno fatto notare alcune particolari coincidenze con un’altra terribile tragedia in cui morì un suo prozio, fratello di suo nonno Nazareno e suo omonimo, avvenuta il 21dicembre del 1941.
Il suo prozio, Salvatore Scannella di Francesco e di D’Amico Grazia, nato il 2 marzo 1917, morì tragicamente nello stesso giorno (21)in cui è morto Totò. Il mese di marzo accomuna i due perché è il mese di nascita del prozio e quello di morte di Totò. Il 1917 è l’anno di nascita del prozio ed esattamente cento anni dopo, il 2017è l’anno di morte del pronipote.
Un’altra coincidenza straordinaria accomuna i due sfortunati parenti oltre allostesso nome, cognome e paternità: la stessa passione per il volo!
Il prozio, quando tragicamente morì ad appena 24 anni, prestava servizio militare come 1° aviere motorista. Trovò la morte per annegamento nelle acque di Messina, durante una missione aerea.
Il suo corpo fu recuperato,subito dopo la disgrazia, e sepolto nel cimitero della stessa città di Messina, da come risulta da un laconico e burocratico comunicato ufficiale, emesso alcune settimane dopo,dal Ministero dell’Aeronautica - Regia Capitaneria “Centauro”.
Einfine,anche il prozio apparteneva a una famiglia numerosa di 11 figli, come quella di Totò. Di questi undici figli è ancora in vita la signora Agnese Scannella, vedova di Giuseppe Baldone, nata il 27.10.1924 e abitante a Campofranco, in via Roma.
Dopo poco più di 75 anni, un destino crudele ha accomunato i due “Salvatore Scannella di Francesco”.

Vincenzo Nicastro
Foto sopra: Totò Scannella posa con il suo piccolo aereo; nella seconda, il prozio aviere è seduto al posto di guida e ha in braccio un bambino.