Il sindaco Alfonso Virciglio ricordato a vent’anni dalla morte
“Il seme fertile di Alfonso Virciglio” è stato il tema conduttore della
manifestazione organizzata dai famigliari, per ricordare il sindaco di
Campofranco a vent’anni dalla scomparsa. Il prof. Alfonso Virciglio,
docente di materie letterarie alla scuola media, è stato sindaco di
Campofranco,per 24 anni ininterrottamente, dal 12 dicembre 1972 al 27
gennaio del 1997. La manifestazione si è svolta sabato 28 gennaio 2017,
con inizio alle ore 19,00 nel salone Giovanni Paolo II di Campofranco.
Durante la serata si sono susseguiti interventi, testimonianze, video e
la rievocazione della musica e delle canzoni preferite dallo scomparso
sindaco, in una sala strapiena di parenti, amici e conoscenti. Sullo
sfondo un pensiero dello scrittore portoghese,premio Nobel, José
Saramago (1922-2010): “Noi siamo la memoria che abbiamo, la
responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza
responsabilità, forse, non meritiamo di esistere.”
Attenzione e commozione ha suscitato l’intervento della nipote Chiara
Gentile che ha detto: “Ripensando alla mia giovane età, ripensando ai
momenti trascorsi con la mia famiglia, mi viene in mente una persona:
mio nonno Fofò. Mio nonno è stato fin dal principio l’essenza della
famiglia, la nostra “fonte” di ispirazione. Io non ho avuto il
grandissimo onore di conoscere colui che è stato il riferimento
portante di Campofranco, ma ogni giorno, ogni ora della mia vita dico:
eccomi sono qui. Sono qui al servizio della comunità, come ha fatto per
molti anni un grande uomo, mio nonno. Non potrei usare parole migliori
per descrivere la persona che ha fatto la storia di Campofranco. Mio
nonno non fu solo un sindaco, ma anche il meraviglioso papà della mia
splendida madre Ilaria e dei miei amatissimi zii Rino e Rossana. E,
oltre che un sindaco e papà, cosa più importante, fu un maestro di
vita. Io però vorrei ringraziare in particolare mia nonna Rosina perché
mi ha testimoniato la storia di questo esemplare uomo. Ma il pensiero
che risalta nella mente di tutti è che il nonno suonava, suona e
suonerà per sempre dentro di noi come un’armoniosa chitarra.”