Un ricordo dell’ing. Stefano Diprima

Grazie a questo prezioso giornale, noi che ci siamo da tempo allontanati da Campofranco per ragioni di lavoro, apprendiamo tante notizie su avvenimenti, ambienti e persone a noi cari, anche se con un certo ritardo dovuto ai tempi tecnici di stampa e spedizioni.
Pertanto aver appreso tramite il n. 7/8 di Luglio/Agosto 2016 la scomparsa del carissimo Ing. Stefano Diprima, avvenuta il 5 Settembre u.s., è stato motivo di amarezza e cordoglio.
Anche se la rispettabile età di ben 89 anni rende più tollerabile un avvenimento del genere, tuttavia la grande vitalità e giovinezza d’animo faceva presagire ancora “multos annos” di vita e di attività varie.
Ho letto con molto interesse e piacere il meraviglioso “quadro” delineato sul giornale da don Vincenzo Sorce, il quale si è soffermato specialmente sull’aspetto morale e culturale del bravo professionista. Egli comunque appartiene alla ristretta cerchia di campofranchesi (anche se di adozione) che hanno fatto onore alla cittadina e vi hanno apportato meriti e fama anche al di fuori del circondario.
Tuttavia anch’io, che da lontano parente ho avuto anche il piacere di conoscerlo da vicino fin da quando frequentava l’università negli anni quaranta, desidero manifestare qualche altro merito che fino a pochi anni dalla morte ha acquisito, soffermandomi principalmente su due progetti di ampia conoscenza ed utilità: l’assetto definitivo dato alla Fontana della Rinascita; la realizzazione di una colossale opera libraria relativa all’albero genealogico del casato Diprima.

Fontana della Rinascita
Fin dagli anni settanta Campofranco (e non solo) ammira la stupenda fontana bronzea, chiamata “Della Rinascita”, e donata dalla Regione Siciliana al comune che in quegli anni aveva raggiunto la massima percentuale di votanti. Campofranco, che da sempre aveva alimentato un senso civico di notevole rilevanza, si fece ancora una volta onore aggiudicandosi questo eccezionale dono.
La stupenda fontana, collocata significativamente laddove una volta la modesta sorgente delle “pile” leniva a malapena le esigenze idriche di un paese eternamente assetato di acqua, ben presto si rivelò scarna alla base e facilmente esposta alle inciviltà di qualche ragazzotto ineducato. Fu così che l’ing. Diprima progettò l’applicazione sulla base di pregiate maioliche opportunamente istoriate e in relazione ai temi presenti sui meravigliosi bassorilievi bronzei sovrastanti, suggerendo altresì una migliore valorizzazione dell’impianto elettronico per ottenere giochi di zampilli che rendessero ancor più suggestiva l’ammirazione dell’insieme. Oggi, ulteriori opere di protezione ed abbellimento sia alla struttura che all’insieme della piazza, realizzata a suo tempo appositamente per collocarvi il prestigioso monumento, la rendono luogo preferito da tutti per l’ammirazione di un siffatto capolavoro e per trascorrervi le serate.

Gens mea (testo in formato gigante di cm.33,5 x cm.24,50 edito dalla Lussografica di Caltanissetta)
Da tempo l’ing. Diprima desiderava tramandare ai posteri qualcosa di estremamente tangibile sull’appartenenza ad un casato, quello dei Diprima di Sutera, di cui è andato sempre fiero, in quanto nato proprio nella gloriosa e storica città vicina.
Fu così che fin dal 2010 si metteva alla ricerca di tutta una infinita serie di dati, catalogandoli con una pazienza e rigore certosini, fino a raggiungere la strabiliante raccolta di oltre ottomila nominativi, tutti appartenenti alle varie discendenze del casato.
Man mano che gli elenchi si infoltivano, egli cercava anche suggerimenti utili per poter effettuare un’opera che potesse associare la linearità all’organicità, la chiarezza alla facile consultabilità: dopo cinque anni, nel Gennaio 2015, veniva così stampata un’opera, forse unica nel suo genere, veramente ciclopica, con gli ottomila nominativi distribuiti sapientemente nelle 246 pagine che costituiscono il testo. Non a caso il titolo richiama con enfasi storica la definizione dei casati delle nobiltà romane: Gens mea.
Con queste due ulteriori testimonianze, anch’io desidero sottolineare la poliedrica ed elevata statura di una personalità di cui Campofranco e territori limitrofi devono andar fieri.

Prof. Vincenzo Scannella - Bergamo