Stefano Diprima è tornato alla Casa del Padre

Lunedì 5 settembre 2016 si è spento a Campofranco l’ing. Stefano Diprima, assistito amorevolmente dalla moglie Calogera Randazzo e dai figli Sandro e Maria Grazia. Aveva 87, essendo nato a Sutera il 26 maggio 1927. Adesso dopo i funerali che sono stati celebrati nella chiesa Madre di Campofranco, con grande partecipazione di parenti, amici e conoscenti, il suo corpo è ritornato a Sutera per essere conservato nel cimitero comunale. Sposatosi con la giovane Calogera Randazzo decise di risiedere a Campofranco, dove ha vissuto per oltre 48 anni. Molte sono le sue opere edilizie legate alla sua professione sia a Campofranco che in Sicilia ed oltre lo Stretto. Si occupò di politica locale in tre tornate elettorali, due per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Campofranco e una per il rinnovo dell’assemblea regionale siciliana. Ma il suo messaggio purtroppo non fu compreso e non ebbe successo. Fu collaboratore attento, puntuale e rigoroso de La Voce di Campofranco. Straordinario il suo impegno nel seguire i lavori del Primo Sinodo Diocesano della Chiesa di Caltanissetta. Per quasi tutta la durata del sinodo curò 38 inserti che riportavano i lavori, con il sostegno di don Cataldo Naro, futuro arcivescovo di Monreale, e di tutti i collaboratori del giornale.
Pubblichiamo un ricordo di Stefano Diprima, scritto dal dinamico don Vincenzo Sorce fondatore dell’Associazione Casa Famiglia Rosetta.

Personalità di rilievo del cattolicesimo nisseno e anche regionale e di notevole spessore nella società. La solidissima fede cattolica e il forte impegno civile hanno ispirato la sua vita fino all’ultimo.
Da ragazzo aveva frequentato il Seminario di Caltanissetta, ma con l’aiuto del discernimento del vescovo Iacono, comprese che la sua strada sarebbe stata quella del laico nel mondo. Profondo restò sempre il legame con il vescovo di origine ragusana. Punto di riferimento per la sua educazione alla fede furono lo zio Mariano Diprima, parroco a Sant’Agata, a Sutera, morto in odore di santità, e lo zio mons. Giuseppe Randazzo, a Campofranco.
Di Cataldo Naro fu intelligente collaboratore. Educatore, formatore, uomo di scuola, direttore dell’Istituto professionale di Campofranco, primo entusiasta interprete ed attuatore dei decreti delegati nel suo territorio, uomo dai molteplici interessi, fu anche presidente della cassa rurale “San Giuseppe”, poi confluita nella “Toniolo” di San Cataldo, di cui fu amministratore, impegnato nell’attività politica ed amministrativa.
Ma soprattutto in ambito ecclesiale Stefano Diprima ha avuto un ruolo importante nella Chiesa di Caltanissetta e in quella regionale. Presidente di Azione Cattolica, membro del Consiglio Pastorale Diocesano, convinto promotore dell’indagine religiosa del 1973 insieme al suo amico Angelo Rizzo, divenuto vescovo di Ragusa.
Attento ai problemi pastorali della diocesi, ha seguito con attenzione il fenomeno della pietà popolare, con rigorosa indagine ha analizzato l’evolversi della fede e della religiosità nel nisseno, la vita della parrocchia, l’attuazione, nella Chiesa locale, del rinnovamento del Concilio Vaticano II, collaborando con i vescovi Francesco Monaco e Alfredo Maria Garsia.
Uomo di fede dalla schiena dritta, senza ipocriti baciamano e squallidi servilismi, denunciò con coraggio ambiguità e operazioni non trasparenti, testimoniò la propria fede coniugandola con l’impegno nella storia e con l’impegno culturale.
Seguì per lunghi decenni le realizzazioni edilizie ed educative, in Italia, della Congregazione delle Suore domenicane del Sacro Cuore, fondate dal grande vescovo di Noto mons. Giuseppe Vizzini, originario di Villalba.
Partecipò con passione alla vita dell’Associazione Genitori, di impegno educativo e pedagogico, promosse la formazione amministrativa del clero di Sicilia con un programma informatico da lui elaborato, partecipò con lucidi interventi e puntuali analisi ai Convegni regionali delle Chiese di Sicilia, fu membro della segreteria pastorale della Conferenza Episcopale Siciliana, aiutò il Seminario di Caltanissetta ad uscire da pericolose disavventure amministrative collaborando con don Massimo Naro.
Fu membro del Consiglio di amministrazione dell’Associazione Casa Famiglia Rosetta, presenza lucida, competente, espressione di un volontariato maturo e creativo. Ma il suo nome va particolarmente legato alla celebrazione del Primo Sinodo Diocesano della Chiesa di Caltanissetta. Insieme a don Cataldo Naro e ad altri amici, ne caldeggiò gli inizi, ne seguì i lavori, ne divulgò le scelte.
Con amore e pazienza certosina registrò e raccolse tutti i lavori, gli interventi, i documenti, pubblicandoli sull’interessante giornale locale “La Voce di Campofranco” e sulla Rivista “Argomenti”.
Il Sinodo fu il capolavoro della sua testimonianza ecclesiale. Fu membro del comitato di redazione della Rivista “Argomenti” e presidente dell’Associazione “Amici di Argomenti”, rivista e associazione promotrici di un dibattito lucido e appassionato sulla vita della diocesi nissena.
Amico leale e fraterno di don Cataldo Naro, gli fu accanto al Centro Studi “A. Cammarata”, e quando Naro fu eletto Preside della Facoltà Teologia di Sicilia, lo collaborò nella ristrutturazione della sede e con la presenza nel Consiglio di Amministrazione della Facoltà, sempre stimato, richiesto, punto di riferimento. Lo seguì, poi, amico fedele e volontario generoso, nella sede arcivescovile di Monreale, offrendo l’apporto della sua professionalità e delle sue competenze tecniche.
Curò con straordinaria competenza l’illuminazione del Duomo Monrealese. Esempio di laico impegnato, fuori dalle logiche clericali, servo di nessuno, solo di Gesù Cristo e della Chiesa, attento alla società, innamorato della sua famiglia, fortemente legato al patrimonio della sua Sutera.
Sul letto di morte, vestito con gli abiti della “Confraternita degli Agonizzanti” della sua Sutera, con l’immagine dell’amato Santuario di S. Onofrio e S. Paolino, cuore della sua pietà popolare, luce nel cammino di un uomo coraggioso e realizzatore, amico e compagno di tante sfide entusiasmanti.

Don Vincenzo Sorce