Francesco Lipari, per un soffio, non si aggiudica la realizzazione del nuovo complesso parrocchiale Redemptoris Mater di Cinisi.

Francesco si è classificato secondo nel concorso nazionale di progettazione del nuovo complesso parrocchiale “Redemptoris Mater“ della parrocchia “Ecce Homo” di Cinisi, Arcidiocesi di Monreale, nell’ambito dell’iniziativa Percorsi diocesani, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Un concorso molto impegnativo, conclusosi alcuni mesi fa, che ha messo a dura prova le innovative e artistiche capacità progettuali dell’architetto Francesco Lipari, certamente non alla sua prima esperienza.
L’architetto Lipari ha alle sue spalle la realizzazione e la redazione di progetti all’avanguardia, apprezzati in Italia e all’estero, come i pluripremiati Sainthorto e Wunderbugs, architetture interattive esposte al Moma di New York e alla Maker Faire Europe di Roma e la rivista internazionale Cityvision, fondata insieme a Vanessa Todaro, alla quale è stata recentemente dedicata una mostra sulla Hollywood Boulevard di Los Angeles.
L’occasione mancata al concorso di Cinisi doveva costituire un’altra tappa importante realizzata nella sua Sicilia ed un’altra attestazione dell’alto livello raggiunto dal suo studio tecnico di Roma, OFL Architecture.
Certamente arrivare secondo in una competizione nazionale ad inviti, tra studi di altissimo profilo e senza particolari segnalazioni, se non il proprio brillante curriculum “è stata per me – dice Lipari – comunque una grande soddisfazione”.
E così sintetizza il suo progetto: “Si chiama Memoria: una chiesa siciliana ed è stato concepito come un piccolo campus della fede: un unicum con ambienti altamente vivibili, in stretta relazione tra loro e dal forte impatto spirituale. Il progetto nasce con naturalezza dal dialogo con il contesto storico, artistico e sociale e dall’utilizzo sinergico dell’architettura con pratiche fondamentali per gli uomini e le donne dei nostri giorni come la musica e la biologia, l’agricoltura e la sociologia, la psicologia e la religione.
Il risultato è un complesso parrocchiale emozionale progettato allo scopo di (ri)generare spiritualmente fedeli, cittadini e visitatori grazie a spazi dinamici su vari livelli, organizzati “sinfonicamente” a voler riproporre un piccolo borgo autosufficiente e vissuto quotidianamente da una comunità contemporanea, forte e aperta al mondo, che guarda al futuro con la certezza di Dio.”
Un bellissimo video di presentazione e l'originale progetto delle facciate, ideato in sinergia con i ceramisti Bevilacqua di Campofranco, sono inoltre serviti a convincere la giuria che del progetto di Lipari ha apprezzato “l’articolazione dei volumi e il loro collegamento, i quali conferiscono al progetto un elegante carattere monumentale.” La stessa ha inoltre ritenuto“interessante lo studio tecnologico: illuminotecnico, audio tecnico e microclimatico. Meritoria la soluzione progettuale dei locali di Ministero Pastorale”. (il progetto completo si può visitare alla pagina www.oflstudio.com/works/memoria).
Ma, come spesso succede in questi casi, nel progetto Lipari, la giuria “ha trovato un qualcosa che mancava”, rispetto a quello del primo classificato presentato dallo Studio Kuadra con sede a Cuneo.
Il progetto dello Studio Kuadra era supportato dal liturgista don Francesco Mollo e dagli artisti Gabriele Garbolino e Fabio Narducci; mentre quello presentato da Francesco Lipari dalla liturgista suor Maria Cristina Cruciani e dall’artista Cesare Inzerillo.
La giuria, presieduta dall’Arcivescovo di Monreale, S.E. Mons. Michele Pennisi, era composta da don Francesco Paolo Chinnici (incaricato diocesano per l’edilizia di culto), don Claudio Gulino (incaricato diocesano per i beni culturali), don Antonio Chimenti (delegato - vicario del parroco), architetto Luca Sandri, arch. Roberto Floridia, arch. Francesco Cannone (incaricato dall’Ordine provinciale), ingegnere Domenico Mancini, dott. Mario Zito (esperto d’arte), don Gaetano Comiati (esperto di liturgia) e l’arch. Michele Palazzotto nelle funzioni di segretario senza diritto di voto.
Dopo aver trascorso la sua infanzia e giovinezza a Campofranco, Francesco si trasferisce a Roma per studiare architettura, dove tuttora vive e lavora.

Vincenzo Nicastro


Nelle foto, Francesco Lipari con l’Arcivescovo di Monreale Mons. Michele Pennisi e un'immagine del complesso parrocchiale.