Maria Sorce Cocuzza se n’è andata

Una maestra eccezionale che scriveva per amore della cultura e della storia

Il 12 luglio scorso, a Mussomeli, ha raggiunto il mondo della perfezione la carissima Maria Sorce Cocuzza, la “maestra Maria”, come lei amava essere chiamata da tutti. Ha lasciato un vuoto nel cuore non solo dei suoi familiari ma anche in tutti coloro che l’hanno conosciuta e hanno apprezzato i suoi talenti e le sue qualità: semplicità, sorriso, disponibilità…

Oltre a numerosi ricordi personali sono rimasti i suoi scritti, frutto di studio e ricerca, di carattere storico-culturale ed etnoantropologico. Proprio per il suo impegno ha ricevuto nel 2007 il premio “Cultura città di Mussomeli” ed è stata docente universitaria per qualche giorno, quando, presso la Facoltà di Lettere di Palermo, ha tenuto delle lezioni con il prof. Ruffini, che tanto la stimava.

Ha pubblicato numerose opere che sono state lette dall’America all’Asia: Mussomeli Tra Fiaba e Storia (1986), Storie e personaggi (1990), Arte e cultura a Mussomeli - Aneddotica tra le righe (1990), Arti e mestieri di ieri e di oggi nei Comuni dell'Alto Platani (1991), Mussomeli. Il Castello manfredonico chiaramontano (1991), Carità paesana. Il Sig. Giuseppe Noto e Suor Maria Luisa (1994), La guerra e il dopoguerra nel ricordo degli anziani (1998), Polizzello e il suo mito (2005), A tavola non s'invecchia (2008), Antologia di soprannomi mussomelesi (2012), Miscellanea (2013).

Amava tanto educare al valore della storia, dell’esperienza, al rispetto per il passato che è la base su cui si fonda il presente in proiezione del futuro. Per questo non si stancava di ascoltare le persone, quelle semplici e umili e quelle di cultura, perché in ciascuno c’è una profonda e immisurabile ricchezza data dalla vita stessa.

Ciò che apprendeva non lo considerava una proprietà personale, infatti, in fretta, per non dimenticare nessun particolare, correva ad affidarlo alla carta e all’inchiostro, attendendo poi chi poteva trascriverlo al computer. Invitava ciascuno a scrivere le antiche conoscenze, salvarle dall’oblio e conservarle per i posteri.

Tutti, conoscendo il suo servizio di cultura sociale, le affidavano ricordi e pensieri legati al passato e molti le donavano oggetti di un tempo non più in uso che hanno trasformato il suo salotto in un museo (l’angolo del farmacista, l’angolo delle misure, lo spazio della comunicazione, ecc.), spesso visitato da scolaresche incuriosite.

Non ha mai interrotto i contatti con i suoi alunni, con le colleghe e l’intero mondo della scuola a cui era fortemente legato il suo cuore. Non negava mai la sua presenza a incontri scolastici con gli studenti, su invito dei docenti, per narrare, narrare e narrare. Tutto ciò che faceva era accompagnato dal sorriso, dalla gioia; era contraddistinto dalla semplicità e dall’umiltà, dalla consapevolezza che ogni attimo della sua vita, ogni esperienza era un dono da donare a chi incontrava.

Il suo servizio era espressione di vera carità cristiana vissuta sotto la benedizione di tutti i Santi e in particolare di Gesù Bambino di Praga.

Grandi e indimenticabili sono state sue lezioni di vita, il suo esempio, il suo insegnamento… grazie maestra Maria!!!!

Carmelina Sanfilippo