1917, Monete in Guerra – La Guerra delle Monete

Nella mostra sulla Grande Guerra sono esposte a Sutera nel museo etnologico del Comune alcune delle monete che gli austriaci stamparono utilizzando la lira come unità di misura. 

Dopo Caporetto il numero dei profughi, già notevole nei primi mesi di guerra, aumenta in modo esponenziale. Diventano centinaia di migliaia ed il governo li distribuisce in tutto il territorio nazionale, in Sicilia, a Sutera. Ed incarica i comuni di erogare un sussidio giornaliero pari ad una lira al giorno, poi successivamente aumentato in più di una occasione. Vitto, alloggio, vestiario, riscaldamento, esigenze personali pesano nella vita quotidiana.

Nei territori veneti occupati fino al Piave si aggiunse anche il problema della moneta italiana che gli austriaci non fecero più circolare. Niente moneta, niente commercio, niente benessere.

Per rianimare l’economia e permettere ai cittadini di fare la spesa, i comuni di Udine e di Buia emettono dei buoni e si impegnano, a guerra finita, a cambiarli in moneta “legale” qualora non venissero spesi. Successivamente sono gli austriaci a stampare moneta, limitandone la circolazione ai soli territori occupati (la Cassa Veneta dei prestiti).

Alcune riviste parlarono di frode. Ma non il governo che convertì in lire italiane tali monete alla pari, dopo la liberazione. Mentre chi aveva soldi austriaci se li vide convertire solo per un importo limitato e ad un ventesimo del loro valore.

Mario Tona