Sutera,
successo della collettiva d’arte
Il 2 gennaio 2015, nei locali dell’ex
convento del Carmine è stata inaugurata una mostra di artisti contemporanei che
vivono ed operano nel territorio (Milena, Bompensiere, Montedoro) e che ha
avuto come filo conduttore la natura, l’ambiente in cui l’artista vive e che
rappresenta in modi sorprendentemente diversi.
La mostra è stata inaugurata dal sindaco
Giuseppe Grizzanti, mentre gli artisti sono stati presentati dall’assessore
alla cultura dott.ssa Marisa Montalto Monella e dal dott. Gianluca Chiappa,
esperto di scienze naturali e direttore di una riserva naturale gestita dal
CAI.
Il dott. Chiappa ci ha offerto una prima
chiave di lettura degli acquerelli di Calogero Tuzzé, ricostruendo il contesto
ambientale entro cui si sono nel tempo adattate ed evolute piante e fiori del
nostro territorio, il metodo di classificazione, le famiglie a cui
appartengono. Calogero Tuzzéne ha
osservate e riprodotte con pazienza e fedeltà una ottantina con inchiostro di
china e pastelli, con colori che sono una festa per gli occhi, un ricordo di
primavera allegra. In altra parte dell’ampio corridoio sono state inoltre
collocate tre sue tele di grandi dimensioni, con colori molto luminosi e
realistici, una delle quali era un omaggio al nostro paese, alla sua bellezza
ed alla sua storia.
Anche Pino Provenzano parte dal mondo
della natura, ma per realizzare un equilibrio tra quello che i suoi occhi
vedono e quello che l’immaginazione pensa di vedere. Utilizza come materia da
plasmare le radici stagionate di un ulivo o di un mandorlo, che con le loro
protuberanze e contorsioni sfidano l’artista a chiedersi cosa sono. E lui ci
vede covi di serpenti ed animali veri che bisogna tirare fuori dal legno. Ma
non si impegna a riprodurli proprio come sono, la fantasia reclama la sua
libertà e quindi gli animali li vedi e li riconosci, ma anche sono qualcos’altro.
Altre volte dalle radici sorgono castelli incantati e poi ti accorgi che sono
veri, o abbastanza simili ai nostri di Mussomeli o di Caltanissetta. Natura ed
artista dialogano, si confrontano.
Infine Marisa, esperta di storia
dell’arte, ci ha presentato i quadri di Angelo Carlotta. Qui si tratta di
paesaggio esclusivamente umano. E la festa è finita. Intanto Angelo dipinge a
lume di candela, con smalti ed oli, colori, spesso forti e violenti, che danno
forma ad uomini e donne senza volto, maschere dietro cui nascondere il proprio
disagio. A volte i quadri dialogano tra loro, o litigano come i politici,
mentre il pubblico, assuefatto, si annoia. Altre volte ci sono gli artisti di
strada, le donne da marciapiede, un universo che vive ai margini.
Tre percorsi entro i quali ognuno dei
visitatori può ritrovarsi.
Mario
Tona