Ricco di attività culturali e “vecchie”
conoscenze
Per il secondo anno consecutivo, dopo
quello del 2013, il 23 novembre 2014 è avvenuto a Senago (MI) un incontro tra i
montedoresi residenti in alcune provincie lombarde (Milano, Pavia, Bergamo,
Varese) e del Piemonte, oltre a Calogero Pace e la moglie Tomasina, venuti
appositamente da Lyon. E’ stato un incontro conviviale che ha visto la
partecipazione di circa 60 persone, tra Montedoresi di origine e parenti, che
hanno nel cuore il ricordo della loro terra. Come ha detto qualcuno, sembrava
di trovarsi a passeggiare nella piazza del paese a discutere degli eterni
problemi dell’emigrazione; ma anche di Montedoro, della sua evoluzione, delle
opere che in questi ultimi anni sono state realizzate per abbellire le strade
ed il paese in genere, come l’osservatorio astronomico, il planetario, il parco
urbano, le varie sedi etnologiche che ricostruiscono fedelmente arti e mestieri
d’una volta. In altri termini il pranzo è stato l’occasione per rivedere vecchi
amici sparsi nel territorio lombardo e ricordare i tempi della propria
giovinezza vissuta in paese e l’avventura, spesso pericolosa, di quanti con
coraggio hanno affrontato l’emigrazione fuori Italia, come Belgio e
Francia.
Abbiamo avuto il piacere d’incontrare,
dopo tanti anni, il “Segretario”, l’amico Francesco (Ciccio) Velardita, che per
lungo tempo ha ricoperto l’incarico di segretario comunale in vari, importanti,
comuni d’Italia (tra cui Legnano), mente storica del paese.
Con
l’occasione sono state esposte in mostra oltre 60 fotografie (già esposte, a
cura di Calogero Messana, a Caltanissetta e Montedoro), scattate intorno al
1900 a Montedoro e dintorni, da Luisa Caico Hamilton, moglie di Eugenio Caico.
Donna colta ed avventurosa, a dorso di un cavallo girava per le impervie
contrade ed i paesi limitrofi. Luisa, catapultata dal nord d’Italia a
Montedoro, così scrive in una lettera al Conte De Gubernatis: “Passo sotto silenzio l'effetto che mi ha
fatto un cambiamento così radicale, poiché da Bordighera, dove frequentavo
solamente la colonia Inglese e vivevo una vita indipendente e cosmopolita, sono
caduta in un piccolo villaggio siciliano, e mi trovo circondata da paesani di
cui difficilmente comprendo il linguaggio, i cui costumi sono così primitivi,
selvaggi e anormali, da chiedermi talvolta se non stia sognando. Dovevo crearmi
un'occupazione, ma il mio piano, la lettura, e le mie lunghe corse a dorso di
un poetico cavallo selvaggio, nella campagna solitaria, scortata da due
pittoreschi campieri armati fino ai denti, non bastano a soddisfare i miei
desideri. Mi sono messa a scrivere la descrizione dei costumi, delle feste
religiose, dei pregiudizi ed in generale di tutta la vita del popolo che vive
intorno a me, così ignorante ma così intelligente, così superstiziosa ma così
poetica”. E questa sua dichiarazione sembra segnare l’incipit del suo bel
romanzo “Vicende e costumi siciliani”.
I
presenti hanno avuto il piacere d’ascoltare le calorose parole del sindaco di
Senago, Lucio Fois, con l’incitamento a ripetere una simile esperienza, segno
d’attaccamento alle proprie origini e tradizioni.
Nel
corso del pranzo Nicolò Falci, Pippo Duminuco e Federico Messana hanno
allietato i commensali con poesie in vernacolo siciliano. Molto gradito
l’omaggio di un bel calendario con alcune immagini di Montedoro, dal titolo:
“Montedoro nel cuore”.
A fine
pranzo, il gruppo si è trasferito presso la Villa Borromeo, per la visita ad
una delle dimore storiche dei Conti Borromeo, e la degustazione di un gradito
caffè offerto dal Cav. Calogero Pace.
Un vivo
ringraziamento va a Nicolò Falci, promotore dell’evento, alla moglie Claudia ed
alle sue due figlie, Elisa e Gloria, che si sono prodigate per la buona
riuscita dell’incontro.
Ci siamo quindi lasciati con l’auspicio
di poter ripetere in un prossimo futuro un terzo piacevole incontro, magari con
la presenza di quanti, per vari motivi, non hanno potuto partecipare
quest’anno.
Federico
Messana- Milano