Grande gioia per il novello sacerdote
Don Massimiliano Guarino celebra la prima messa a Campofranco
A fine settembre di quest’anno, a Campofranco, ha celebrato
la sua prima messa padre Massimiliano Antonio Guarino, un altro figlio
della comunità cristiana di Campofranco, diventato sacerdote
della diocesi di Caltanissetta. Infatti, dopo il tempo durante il
quale, in diverse occasioni, si è posto l’accento sulla
sterilità vocazionale al sacerdozio del nostro paese, ecco che,
nel giro di pochissimi anni, lo Spirito suscita un’altra chiamata
adulta dopo quella di padre Vincenzo Giovino, che di Massimo (questo
è il nome con cui tutti lo conosciamo) è cugino.
La solenne funzione si è tenuta nel pomeriggio di domenica 28
nella chiesa matrice S. Giovanni Evangelista gremita di persone che
hanno trovato posto anche nell’attiguo salone Giovanni Paolo II
dove era stato allestito un maxi schermo. Padre Massimo era stato
ordinato presbitero il giorno prima nella cattedrale di Caltanissetta,
insieme con un altro diacono, don Leandro Giugno, dalle mani del
vescovo Mario Russotto, in occasione dell’ XI anno della sua
ordinazione episcopale.
I familiari, gli amici, le autorità civili e militari locali,
alcuni sacerdoti e seminaristi e molti cittadini si sono radunati
all’ingresso della parte alta del paese, sulla strada che porta a
Sutera, per accogliere con canti e preghiere il novello sacerdote che
in macchina veniva da Caltanissetta. Arrivato con leggero ritardo,
forse a causa della difficile e mal tenuta strada che ci collega al
capoluogo di provincia, subito dopo che il rombo di un elicottero aveva
solcato il cielo suscitando la curiosità di molti …
,emozionato e benedicente, padre Massimo è stato
applaudito con un filo di commozione da tutti, colpiti dalla sua
semplicità e dalla gioia che palesavano il suo sguardo e i suoi
gesti.
Dopo i brevi discorsi del parroco e del sindaco, la consegna della
stola dono della comunità e una sosta di preghiera nella chiesa
di S. Rita, che sorge nel suo quartiere di origine; ha benedetto la
campagna circostante; poi, alla testa del corteo, ha percorso la strada
principale del paese ed è giunto in chiesa per la Santa Messa,
animata dal coro costituito per l’occasione da un gruppo di
parrocchiani che gli vogliono bene e che hanno eseguito i canti, scelti
da lui, col cuore e con spirito di preghiera, diretti dal maestro
Salvatore Cipolla, che ha egregiamente suonato l’organo, e
supportati delicatamente dalla voce del soprano Michela Cammilleri.
Oltre alla folla di campofranchesi erano presenti numerose persone di
Sutera, Acquaviva, Milena, Bompensiere, Santa Caterina e delle
parrocchie Sant’Agata, San Michele, Borgo Petilia e San Pio di
Caltanissetta, che hanno voluto testimoniargli affetto e vicinanza
nella preghiera. Hanno concelebrato i sacerdoti Alessandro Rovello e
Bernardo Briganti, rispettivamente parroco e vicario di Campofranco,
Vincenzo Giovino, Biagio Biancheri, Rosario Castiglione, Rino Dello
Spedale Alongi, Matteo Scozzaro di Campofranco e Fabio Favata, anche
lui originario di Campofranco e missionario in Cina, Enzo Genova e
Lillo Panepinto. La riflessione di quest’ultimo, durante
l’omelia, è stata condotta a braccio con la peculiare
maniera di scandire le parole, la chiarezza di pensiero e la lodevole
capacità di comunicare con semplicità ed efficacia
dell’attuale direttore spirituale del seminario di Caltanissetta.
Egli ha posto l’accento, tra l’altro, sul fatto che
Massimo, come del resto ogni presbitero, non riceve il dono
dell’ordinazione per se stesso ma per essere a servizio del
popolo cristiano, per il quale deve spendersi, cooperando alla
realizzazione del regno di misericordia, di pace e di perdono di Dio.
Erano inoltre presenti alla celebrazione i frati Servi della
Misericordia Luis Cesar de Oliveira, João Hein Neto e Kleyiton
Augusto da Silva, i diaconi Salvatore Losardo e Vincenzo Esposito
Pellitteri e i seminaristi Andrea Leone, Enzo Spoto, Deodatus
Komola, Michele Taibi, Elia e Luca Losardo.
Alla fine della celebrazione eucaristica, padre Massimo ha tenuto il
suo breve discorso. Ha detto come abbia sentito forte l’amore
personale e preferenziale di Dio per lui durante un ritiro in occasione
della Pentecoste del 2000, che ha segnato l’inizio della sua
conversione. Ha ringraziato tutte le persone che, a vario titolo,
l’hanno consigliato e sostenuto durante gli anni di cammino, a
cominciare dalla sua famiglia e dalla fraternità Colonna di
Fuoco, una “costola” del RnS, all’interno della quale
è cresciuta la consapevolezza di volersi donare tutto a Dio,
aiutato nel discernimento soprattutto dalla responsabile Bettina
Schillaci.
Dopo l’abbraccio toccante e intenso con coloro che lo hanno
salutato e gli hanno baciato le mani unte il giorno prima durante
l’ordinazione, ai quali padre Massimo non ha lesinato parole di
affetto e di benedizione, la festa si è trasferita nel cortile
delle suore dove è stato allestito il rinfresco, rallegrato
dalle note di una locale band giovanile di recente formazione, i
Némesis.
La serata è proseguita con un simpatico momento in cui la
gente si è raccolta nel sagrato della chiesa con la testa
all’insù a guardare liberare tante mongolfiere colorate
che ascendevano lentamente verso il cielo punteggiandolo di luci, e poi
nel salone parrocchiale dove è stato proiettato un video.
All’insaputa del protagonista e ricorrendo a qualche stratagemma,
Eliana sua sorella, ha raccolto foto e video che lo ritraggono con
parenti e amici in diverse situazioni, dalla nascita
all’ordinazione diaconale. Il materiale non è mancato
perché il novello sacerdote è piuttosto eclettico: ha una
bella voce e canta, recita, suona la chitarra, ama stare in compagnia
e, com’è naturale, le varie performances sono state negli
anni immortalate, insieme ai diversi luoghi italiani ed esteri in cui
ha fatto esperienza durante la sua formazione in seminario. Il tutto
è stato abilmente montato da Carla Lamattina; indovinata
l’idea di abbinare il racconto vocale con alcune scene del Re
Leone all’inizio, belli gli effetti, i messaggi e la colonna
sonora. Ciò che mi ha personalmente colpito è stato
notare che il sorriso aperto e cordiale ha accompagnato da sempre
Massimo, fin da piccolo, ma adesso è diventato, per così
dire, più consapevole, espressione di quella serenità e
di quell’appagamento interiori che, penso, gli derivino
dall’aver compreso e realizzato il progetto che Dio aveva da
sempre per lui.
Col taglio della torta la giornata si è avviata alla
conclusione ma molti dei presenti, incoraggiati dal bel clima non solo
atmosferico, si sono attardati nei saluti e negli auguri, avendo nel
cuore il desiderio che il festeggiato possa veramente essere un
sacerdote secondo il cuore di Dio. La comunità cristiana lo
accompagnerà con la preghiera.
Concetta Scifo