Museo di Campofranco

Donato il basamento per il busto di Mons. Randazzo

Finalmente il busto di bronzo di mons. Giuseppe Randazzo è stato valorizzato con un dignitoso basamento in metallo donato gratuitamente dal signor Nino Valenza, titolare a Mussomeli di una azienda che si occupa di carpenteria metallica. Nino, sposato con Rosetta Pera di Campofranco, in occasione della visita al Museo di Storia Locale “Don Nazareno Falletta”, durante le feste natalizie, ha voluto spontaneamente donare il basamento in segno di ammirazione per un grande parroco che sessanta anni fa, dopo il 1950, ebbe la felice idea di far nascere l’enorme complesso edilizio della Casa del Fanciullo, già Palazzo del Barone Giovanni del Campo e poi dei Principi Lucchesi Palli e infine della Chiesa.

Nino Valenza, difatti non ha alcun grado di parentela con mons. Randazzo, è stato soltanto un ospite per alcuni anni, da ragazzo, quando frequentava la scuola dell’obbligo e la Casa del Fanciullo che era gestita dai Padri Vocazionisti di Napoli arrivò ad ospitare più di 240 ragazzi.

Con il basamento, mons. Randazzo è valorizzato pienamente ed è riportato alla statura originaria.

Il busto fu rinvenuto dodici anni tra il materiale di risulta, all’interno della ex Casa del Fanciullo, dal vice parroco don Salvatore Randazzo (arciprete parroco don Vincenzo Antinoro), dal fondatore-direttore del Museo Vincenzo Nicastro e dai giovani Giuseppe Favata (1985) e Calogero Virciglio, venne trasportato nei locali del Museo con un po’ di fatica, perché il busto era molto pesante essendo ancora incollato ad una base di cemento, a forma quadrata e con uno spessore di circa quindici centimetri.

Il busto era stato posto nel 1961 dai Padri Vocazionisti, sul pianerottolo della bellissima gradinata del prospetto che si affacciava nel cortile interno della Casa del Fanciullo. La parte frontale del basamento in pietra vi era la seguente scritta: A mons. Giuseppe Randazzo/ arciprete parroco di Campofranco/ fondatore di questa Casa del Fanciullo/ I PP. Vocazionisti/ grati/ nel 50° di sacerdozio/ 2.7.1961.

Grazie Nino e Rosetta, a nome di quanti amano la storia di Campofranco e mio personale, per vostra autentica generosità e per avere mantenuto la promessa con puntualità.

Vincenzo Nicastro