Personaggi di Storia Locale
Il carabiniere Giovanni Salvo di Montedoro
Il nove ottobre 2009, a Giugliano nell’hinderland di Napoli,
Giovanni Salvo, carabiniere scelto, nato a Montedoro 31 anni fa, di
pattuglia in motocicletta con un collega, lungo la circonvallazione
esterna, mentre inseguiva un ladro, tamponato un pulman di linea,
è sbalzato dalla sella, ha battuto per terra, morendo sul colpo.
La tremenda notizia è arrivata, a Montedoro, intorno alle ore
diciassette, portata dal Colonnello Giuseppe D’Agata, ed altri
ufficiali del Comando Provinciale di Caltanissetta. Giovanni Salvo,
aveva sposato Loredana La Porta il 13 agosto del 2002, rimanendo
nella memoria collettiva del paese, perché Giovanni apparteneva
al RGT 187° Paracadutisti di Livorno con missioni in Kossovo,
Bosnia ed Albania,(poi, si è arruolato nei carabinieri) e aveva
sistemato un paracadute, all’interno della chiesa, spiovente
dall’alto dell’organo, sotto il quale sono passati gli
sposini. Inoltre, in alta uniforme c’erano i suoi tre fratelli:
Giuseppe della 14° Brigata Alpini di Venzone, Piero, comandante di
una stazione di carabinieri in provincia di Caserta, Enrico, allora,
allievo dell’Accademia di Modena. Ai fratelli Salvo si aggiungeva
un picchetto di paracadutisti di Livorno, schierati davanti alla chiesa.
Giovanni figlio di Michele Salvo e Rosa Alba e Loredana La Porta figlia
di Vincenzo e Concetta Giambarresi hanno due figlie: Alessia e Chiara,
di cinque e tre anni. Da alcuni mesi avevano messo casa a Montedoro, in
attesa che fosse trasferito nel circondario, e, Loredana e i due
bambini vivevano in attesa di papà che ritornava con permessi
periodici da Villaricca dove prestava servizio.
Il dieci ottobre, la moglie di Giovanni, Loredana e la mamma Rosa e il
papà Michele si sono recati a Villaricca dove hanno partecipato
ai solenni funerali – nella chiesa di San Francesco
d’Assisi, in onore di Giovanni Salvo, morto
nell’adempimento del suo dovere alla presenza del
Procuratore capo della Repubblica, Giovan Domenico Lepore, il
Comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Generale Leonardo
Gallitelli e i vertici regionali col Generale di Brigata Franco
Mottola, il Presidente della Provincia di Napoli Cesaro e il comandante
provinciale dei carabinieri. Durante l’omelia il Cappellano
militare della Legione dei carabinieri della Campania, Don Franco
Facchini, tra l’altro ha detto: “Giovanni era una persona
generosa dedita agli altri ed entusiasta di vivere per aiutare gli
altri, il suo esempio sarà sempre vivo nei cuori delle persone
che gli sono stati accanto. Quella bandiera custodisce un tesoro, un
esempio per la nostra vita. Giovanni ha dato se stesso per gli altri e
con la sua testimonianza ci ricorda un fondamentale comandamento per
noi cristiani: amare gli altri come noi stessi.”
Il sindaco di Montedoro, Federico Messana, ha proclamato il lutto
cittadino per il Lunedì 12 Ottobre, giorno in cui sono stati
celebrati i solenni funerali di esequie. Dalla Domenica sera è
stata tenuta la camera ardente nel salone parrocchiale dove centinaia
di sui colleghi e concittadini hanno reso omaggio a Giovanni detentore
di tre medaglie al valore civile e militare. Con la partecipazione
corale di tutto il paese, sono state celebrate le solenni esequie dal
Vicario generale del vescovo Mons. Giuseppe La Placa, il cappellano
militare di Palermo, l’arciprete don Amedeo Duminuco, padre
Alessandro Rovello, padre Calogero Milazzo, padre Calogero Mantione,
padre Mario Audino, con la partecipazione del Prefetto Vincenzo
Petrucci, del Questore Guido Marino,dei carabinieri della tenenza di
Mussomeli con il ten. Tadoldi, il Comando Provinciale di Caltanissetta
con il Colonnello Giuseppe D’Alia, il vice Comandante della
Legione di Palermo Col. Tucci, il comandante provinciale della guardia
di finanza Gianfranco Ardizzone in rappresentanza del comando di
Villaricca, dove Giovanni prestava servizio, il maresciallo capo
Salvatore Salvati e i carabinieri: Vincenzo Livrieri, Massimo Colonna e
Daniele Fiorentino, un Plotone dell’esercito della Caserma
Cascino di Palermo – dove presta servizio il tenente Enrico Salvo
- con i relativi colonnelli, il colonnello della guardia di Finanza di
Caltanissetta, il Gonfalone della Provincia regionale di Caltanissetta,
il Gonfalone del Comune di San Cataldo e quello del Comune di
Montedoro, un gruppo dell’Associazione Nazionale Carabinieri in
congedo di Caltanissetta, il gruppo della Protezione civile di
Bompensiere. Il rito funebre è stato celebrato dal Vicario
Generale del Vescovo Mons. Giuseppe La Placa che durante l’omelia
ha messo in risalto la formazione familiare cristiana di Giovanni, lo
spirito di dedizione agli altri che lo ha portato a partecipare alle
missioni di pace di Bosnia, Kossovo, Albania, il senso della
responsabilità nel rispetto della legalità,
“c’è chi corre per sfuggire alla legge e chi invece
per ristabilire la legalità”. Il fratello di Giovanni,
Giuseppe, ha letto la preghiera del carabiniere alla Virgo Fidelis,
carico d’emozione quando ha detto:”Da un capo
all’altro d’Italia suscita in ognuno di noi
l’entusiasmo di testimoniare, con la fedeltà sino alla
morte, l’amore a Dio e ai fratelli”.
Un lunghissimo applauso ha accompagnato verso l’uscita la bara,
attorniata dalla commozione e dal dolore di tutti i presenti, con lo
schieramento dei tanti carabinieri presenti, gli squilli di tromba e il
suono delle sirene delle “pantere”. Un affollatissimo
corteo ha accompagnato Giovanni all’ultima dimora nel cimitero
tra il pianto angosciato della giovane moglie Loredana, dei genitori
Rosa e Michele e dei parenti tutti.
Commenti della gente-
Pi na morti simili chiancinu fina li petri (Puma)
A mia m’arrubbaru li cullani d’oru, ma a tia t’arrubbaru lu veru oru, to figliu(M.Terrana)
Muriri Picciuattu di 31 anni, na muglieri, du picciliddri è na cosa veramenti pisanti(Angelo T)
La matri chianci e pari na foddri ma avi ragioni!
So patri misu ntre nagnuni chianci ca pari un cagnulieddru.
Il 10 Novembre 2009, a Montedoro, è stata celebrata la Messa di
trigesimo in suffragio di Giovanni Salvo dall’arciprete Amedeo
Duminuco e da don Alessandro Rovello con ai lati dell’altare due
carabinieri in alta uniforme. Presenti la giovane vedova Loredana con
le due figlie, i genitori Rosa e Michele, i fratelli: Giuseppe,
maresciallo degli alpini, Pietro, maresciallo dei carabinieri ed
Enrico, Tenente dell’esercito, i parenti, il capitano dei
Carabinieri di Caltanissetta, Giuseppe D’Alia, il Tenente dei
carabinieri di Mussomeli Tadoldi, alcuni carabinieri in congedo
dell’Associazione Nazionale, una ventina di carabinieri. Il
sindaco di Montedoro, Messana ed i vigili col gonfalone del comune, il
sindaco di Bompensiere, Salvatore Lo Sardo. Il parroco, durante
l’omelia ha parlato della formazione cristiana di Giovanni
ricevuta in famiglia ed in parrocchia, dell’impegno e della
dedizione verso gli altri, del valore della legalità e della
professionalità raggiunta nel suo servizio. Il fratello,
maresciallo Pietro ha letto la preghiera del carabiniere alla Virgo
Fidelis con intensità ed emozione.
Lillo Paruzzo