Campofranco, Festa della Madonna Assunta, si riprende dopo 42 anni!
Dopo la lunga
pausa di quarantadue anni è ritornata quest’anno, nella nostra Comunità
Parrocchiale la festa esterna in onore della Madonna Assunta che si celebra
liturgicamente il 15 agosto, ma per la coincidenza con il ferragosto la
processione è stata posticipata a domenica 19 agosto.
Questo
principalmente è avvenuto grazie al permesso e la giovanile disponibilità del
parroco don Alessandro Rovello e del viceparroco don Bernardo Briganti
particolarmente devoto alla Vergine Assunta in cielo.
In realtà
anche se in questi anni non c’è stata la processione, si sono sempre
avvicendati diversi momenti liturgici con novena o triduo nella chiesa di Santa
Rita dove è custodita la bellissima statua dell’Assunta e di anno in anno con
maggiore partecipazione; quella poi, della processione di quest’anno è stato un
vero trionfo e una conferma della devozione a Maria, perché ha visto una
partecipazione inaspettata, soprattutto di emigrati.
La devozione
all’Assunta a Campofranco è molto antica, infatti molti ricordano che sotto
l’altare maggiore in legno della Chiesa Madre vi era custodita la statua della
Madonna dormiente, chiamata comunemente la “Dormitio Mariae” che poi fu
dispersa. Ma la devozione si fortificò quando padre Nazareno Falletta,
nei lavori di ampliamento e di ristrutturazione della chiesa di Santa Rita
pensò all’acquisto di una statua della Madonna.
Siamo nel
1959, da pochi anni fu proclamato dal Papa Pio XII il dogma dell’Assunzione di
Maria, per cui nel dover scegliere un immagine di Maria che non poteva mancare
nella chiesa quasi completa, pensò proprio alla Madonna Assunta.
Lo stesso
padre Nazareno in un articolo che scrive su “La Voce di Campofranco”
nell’aprile 1986, racconta che l’impresa non fu facile per il prezzo dell’opera
che si trattava non di una sola statua, ma di un gruppo artistico, in quanto
oltre alla Madonna dovevano essere rappresentati anche gli angeli in atto di
portarla in cielo.
Prima di
passare alla commissione della statua, lo scultore Giuseppe Runghaldier, lo
stesso che nel 1947 realizzò Santa Rita, mandò una foto della statua che era
disposto a fornire. L’autore dava più risalto agli angeli e la grandezza era di
circa un metro; questo non fu di gradimento perché l’interesse era quello di
dare più risalto alla Madonna, per cui padre Nazareno per facilitare le cose,
pensò insieme ai suoi collaboratori di far realizzare un disegno del gruppo
statuario rispecchiando il loro desiderio.
La Provvidenza
si manifestò ancora una volta; collaboratori di questa iniziativa furono i
signori Salvatore Giuliano e Vincenzo Gugliotta che tra i fedeli
raccolsero offerte generose.
La nuova
statua non deluse l’attesa dei fedeli che vedendola, non solo l’ammirarono, ma
manifestarono con espressioni di giubilo la loro soddisfazione. Arrivò in paese
nei primi giorni dell’agosto del 1959 ed il 15, giorno dell’Assunta fu
benedetta dall’arciprete Mons. Giuseppe Randazzo che tra una folla di
fedeli fece il suo ingresso solenne nella chiesa di Santa Rita, dove si venera.
Sfogliando
attentamente in questi giorni, grazie alla concessione del direttore prof.
Vincenzo Nicastro, tutti i fascicoli di cinquant’anni di vita de “La Voce di
Campofranco” ho avuto modo di notare diversi articoli in cui si parla proprio
della festa ed in particolare in tre: nel primo numero del settembre 1961 dove
si parla di aver celebrato una quindicina con Rosario popolare e Benedizione
Eucaristica, la sera del 14 agosto con fiaccole accese la statua fu portata
alla Chiesa Madre, la mattina del 15 agosto fu celebrata una Santa Messa dal can.
Giuseppe Di Prima e la sera preceduta da diversi bambini vestiti di angeli
la Madonna fece ritorno nella chiesa di Santa Rita; nel settembre del 1962 in
un altro articolo si riporta un evento che in tanti ricordano e cioè che la
festa a causa di un danno recato alla statua non poté svolgersi come da
programma, allora fu rimediata con la rappresentazione vivente dei misteri del
Santo Rosario e del dogma dell’Assunzione; in molti sostengono che da quel
momento non vi fu più la processione, ma sfogliando pagina per pagina quei
giornali ho riscontrato che nell’ottobre del 1970 un altro articolo parla della
festa preceduta sempre dalla quindicina, il 15 agosto fu celebrata la Messa
solenne presieduta da don Calogero Ferlisi allora rettore della vicina
chiesa di San Francesco e il panegirico fu fatto dall’arciprete don Vincenzo
Antinoro da poco venuto a Campofranco, nel pomeriggio invece la processione
solenne per le vie principali del paese.
Forse la poca
partecipazione di fedeli per il pomeriggio del 15 agosto, non incoraggiò padre
Nazareno a continuarne la processione, infatti ho notato diversi articoli sulla
festa, ma senza processione mantenendo sempre la quindicina con preghiere e
canti popolari.
Ad allietare
la processione con inni mariani sono
state le note della Banda cittadina “Michele Saia”, mentre dei fuochi
d’artificio hanno concluso i festeggiamenti.
Nelle serate
della “Settimana Mariana”, sette famiglie: Rosina Virciglio, Giovanni Mazzara,
Rita Vitellaro, Francesco Termini, Carlo Liuzzo, Licia Falletta e in Piazza San
Francesco hanno accolto l’icona della Madonna che tra le braccia porta il
Bambino Gesù, per la recita all’aperto del Santo Rosario, un’iniziativa molto
gradita e già iniziata l’anno scorso che ha raccolto tante persone e
specialmente anziani e ammalati in un momento di preghiera tanto semplice
quanto profondo in intimità con Gesù e
Maria.
Certamente anche questa iniziativa è un segno forte, in cui l’icona della
Vergine con il Figlio Gesù lascia l’incenso e gli onori delle chiese, per
attraversare le strade del nostro paese ed essere accolta dai fedeli, facendosi
loro stessi pellegrini d’amore e compagni nel viaggio della nostra vita.
Concludo, augurando a tutti che la devozione e la fiducia in Maria si
rafforzi sempre di più, perché in questa Madre, che Gesù dal trono della Croce
ci ha donato, possiamo trovare conforto, sicurezza e amore.
La solennità dell’Assunta, una delle più importanti celebrazioni mariane
dell’anno liturgico, ci aiuti ad avere fiducia in Dio e ad imitare Maria in ciò
che Ella stessa ha detto: “Sono la serva
del Signore, si faccia di me secondo la tua parola” (Lc 1, 38), mettendo
totalmente la sua vita a disposizione del Signore; e
guardando lei, “la donna vestita di sole”
(Ap 12,1) anticipazione di quello che anche noi saremo, lasciamoci
incoraggiare dalla fede nella “festa
senza fine del cielo”.
Giuseppe
Favata
Un vivo ringraziamento va agli organizzatori della
festa: all’arciprete don Alessandro Rovello, al viceparroco don Bernardo
Briganti; ai giovani Luigi Mazzara, Giuseppe Favata, Nino Costanzo, Calogero
Cannella; ai devoti della Madonna, agli emigrati e a quanti nella loro
generosità hanno spontaneamente contribuito con le offerte e la disponibilità.