Chiesa S. Rita. Dopo vent’anni d’attesa

collocata la quarta campana esterna

 

Dopo la lunga sosta di ventuno anni, la campana realizzata nel 1991 dalla Ditta Capanni di Castelnovo ne’ Monti (RE), per la Chiesa di Santa Rita di Campofranco, finalmente trova una collocazione e si fa “sentire” solennemente dai fedeli.

Tutto questo è avvenuto sabato 19 novembre e ci ha visti in diversi collaboratori in un’”impresa” non molto facile sia per il peso e la grandezza della campana, sia per la sua particolare sede di collocazione, poiché ancora la Chiesa di Santa Rita non dispone di un vero e proprio campanile.

Questa campana, come del resto anche le altre tre sono state realizzate in diversi anni grazie al generoso contributo dei fedeli e con la passione e l’interessamento del signor Pietro Curcio (chiamato amichevolmente “zi Pitrinu”), che coadiuvato dal prof. Vincenzo Nicastro per la parte amministrativa-burocratica e con il consenso dell’allora Rettore della Chiesa, Don Nazareno Falletta, ha arricchito questa Rettoria di un bel concerto campanario.

La campana grande che è stata collocata era già benedetta da Don Nazareno, ma domenica 20 novembre, nella solennità di Cristo Re, quando ha iniziato a far sentire il suo melodioso suono è stata nuovamente benedetta da Don Bernardo Briganti, che ha presieduto la Santa Messa domenicale delle ore 9.00. Poiché nel rito di benedizione è previsto di poter dedicare la campana, considerate l’iscrizione incisa nella campana “Ave Maria” e la devozione alla Madonna Assunta legata in questa Chiesa, è stata denominata “Campana dell’Assunta”.

Come dicevo, a realizzare quello che fu il desiderio di Don Nazareno e “du zi Pitrinu”, eravamo in diversi: il parroco Don Alessandro Rovello, che ha permesso tutto, cui va un caloroso grazie; Don Bernardo Briganti che tanto l’ha promosso tenacecemte; Gianni Bordenca, Mommo Nicastro, Salvatore Giuliano, Vincenzo Mazzara (saldatore) e la ditta dei F.lli Giuseppe e Roberto Schifano, per aver realizzato il tutto nel massimo ordine e sicurezza.

Giuseppe Favata