Sutera, le Quarantore e l’adorazione del SS. Sacramento
Il teologo Giuseppe Colombo evidenzia che Non è l’Eucaristia ad appartenere alla Chiesa, è la Chiesa che “appartiene” all’Eucaristia. (…) non è la Chiesa a “fare” l’Eucaristia, ma viceversa è l’Eucaristia a fare la Chiesa. Ma cos’è, o meglio, Chi è l’Eucaristia? Il Decreto sull’Eucaristia del Concilio di Trento, Sessione XIII, 1551, risponde a tale quesito dicendo che nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia è contenuto veramente, realmente e sostanzialmente il corpo e il sangue, con l’anima e la divinità del Signore nostro Gesù Cristo, e quindi integralmente Gesù Cristo. Ed è proprio l’Eucaristia, ossia Cristo reso attuale nella celebrazione eucaristica che attira tutti a sé, facendo degli uomini la sua Chiesa, il suo popolo, la sua famiglia che vive la carità che ha portato il Signore a dare la vita sulla croce.
Cristo è sempre presente nell’Eucaristia dopo che il pane e il vino sono stati trasformati durante la Messa (transustanziazione o cambiamento della sostanza del pane e del vino), perciò Egli può essere adorato sempre: durante le visite personali al SS. Sacramento e solennemente durante le Quarantore, quando Gesù viene esposto in raffinati ostensori.
L’uso di esporre il SS. Sacramento all’adorazione dei fedeli per quaranta ore continue, secondo alcuni storici, avvenne per la prima volta nel 1527 presso la chiesa del S. Sepolcro a Milano. Per iniziativa dell’agostiniano Antonio Bellotto di Ravenna, poi, si istituì la scuola del Santo Sepolcro legata a tale scopo, proponendo così le Quarant’Ore anche fuori la Settimana Santa. Il papa Paolo III approvò questa pratica nell’agosto 1537.
I Cappuccini ed i Gesuiti propagarono con fervore l’uso delle Quarant’Ore, anche nei Paesi d’Oltralpi.
Urbano VIII, con l’enciclica Aeternus rerum Conditor del 6 agosto del 1623, prescrisse a tutte le chiese del mondo la celebrazione delle Quarant’Ore.
Con le Quarant’Ore si onora Gesù Cristo nel ricordo delle quaranta ore in cui Egli giacque nel sepolcro durante la Settimana Santa.
Nei secoli XVII e XVIII si introdussero le Quarantore nei tre giorni precedenti il mercoledì delle Ceneri per riparare alle intemperanze del carnevale. Ciò avvenne per la prima volta nel 1556 a Macerata, nelle Marche.
Anche quest’anno come sempre a Sutera hanno avuto luogo le Sacre Quarantore in quattro chiese:
dal 25 al 27 Febbraio presso la Chiesa del Carmelo, dal 28 Febbraio al 2 Marzo presso la Chiesa di S. Giovanni, dal 3 al 5 Marzo presso la Chiesa Madre e dal 10 al 12 Marzo presso la Chiesa di S. Agata. Presso quest’ultima chiesa il SS. Sacramento è stato esposto per dodici ore al giorno, dalle dieci del mattino, subito dopo la celebrazione Eucaristica.
Nel corso della giornata gruppi di fedeli sono stati sempre presenti per pregare individualmente e comunitariamente. Alle h: 21,00 di ciascun giorno la comunità si è riunita per pregare per i catechisti, primi collaboratori del sacerdote, testimoni della fede ed evangelizzatori insieme all’intera comunità che forma le nuove generazioni alla vita di fede con l’esempio quotidiano concreto; per i giovani, persone che si affacciano al mondo adulto, perché siano consapevoli e attivi seguaci di Cristo in una realtà che tende ad allontanarsi sempre più dal suo Creatore; e per le famiglie, prime e fondamentali cellule di vita cristiana, perché educhino alla fede e nella fede, sull’esempio della famiglia di Nazareth.
La partecipazione attiva dei fedeli è stata espressione della fede che ciascun suterese coltiva e della consapevolezza che il Santissimo Sacramento, ovvero Gesù Vivo, è il rifugio sicuro e il consigliere di ogni uomo.
A conclusione delle Sacre Quarantore la Confraternita dei rossi, dedicata al Santissimo Sacramento sotto il titolo dello Spirito Santo, e la comunità intera hanno accompagnato Gesù Eucaristia verso il tabernacolo, dove l’Arc. Padre Francesco M. Miserendino l’ha riposto, per continuare a stare con noi.
Carmelina Sanfilippo
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