“Diversamente abili, ugualmente (am)abili” alla IX edizione
Gli alunni premiati


Il 12 febbraio del 2011 si è svolta la nona edizione del concorso “Diversamente abili, ugualmente (am)abili”, istituito da Rosetta Costanzo per ricordare il figlio adolescente Mimmo Lo Curcio dopo la sua scomparsa nel 2002.
Quest’anno la manifestazione ha presentato degli elementi di novità: non è avvenuta in concomitanza della festa di s. Giovanni Bosco ed ha coinvolto i ragazzi delle classi di catechismo, invece degli alunni dell’istituto comprensivo. Forse perché il target era diverso, la tematica non ha riguardato un problema sociale come in passato, ma piuttosto un atteggiamento dell’animo, la generosità. L’input per affrontare il tema è stato tratto da alcuni versetti del salmo 8 “Che cosa è l'uomo perché te ne ricordi...?Eppure lo hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi…”che sottolineano la bontà di Dio, la Sua magnanimità, il Suo amore nei riguardi dell’uomo, centro e culmine del creato.
Rosetta ha lavorato molto spendendosi come al solito per sensibilizzare il maggior numero di ragazzi alla partecipazione; ha incontrato più volte le varie classi nei diversi giorni ed orari del catechismo illustrando l’argomento con esempi concreti dell’amore di Dio, con episodi tratti dalla vita dei Santi e riferendo anche espressioni e comportamenti del figlio disabile, Mimmo, che con altruismo mostrava grande interesse nei riguardi dei problemi delle persone che conosceva.
Alcuni di questi episodi Rosetta li ha raccontati durante la premiazione, suscitando la commozione dei partecipanti. Anche quest’anno i ragazzi sono stati invitati a produrre un elaborato, singolo o di gruppo, scegliendo tra un tema, una poesia, un racconto, un disegno o un fumetto.
La commissione, composta dal dirigente scolastico dott. Vincenzo Nicastro, dalla prof.ssa Concetta Scifo, dall’ins. Rosalba Lo Piparo, dalla sig.ra Maria Carolina Sciarratta, con funzione di segretaria, e dalla stessa sig.ra Rosetta Costanzo, si è riunita diverse volte per esaminare i lavori con serietà e cura scrupolosa e valutarli secondo i criteri stabiliti in precedenza i quali privilegiano soprattutto lo spirito dei lavori, i sentimenti positivi espressi, l’idea che il messaggio veicolato dal salmo abbia toccato gli animi. E in effetti i commissari sono rimasti veramente colpiti dalla profondità dei contenuti perché è emersa una inaspettata sensibilità dei ragazzi di oggi, agli occhi degli adulti apparentemente frivoli e superficiali, grazie anche alla collaborazione delle catechiste e soprattutto dei genitori. Ciò dimostra quanto il concorso sia apprezzato, da un lato, e quanto serva da stimolo per sollecitare la riflessione e la sensibilità, appunto, di coloro che vi partecipano, dall’altro.
La cerimonia ha avuto luogo presso la chiesa madre di Campofranco ed è stata introdotta dal parroco don Alessandro Rovello che ha spiegato il salmo ai ragazzi e alle famiglie presenti; il clima è stato raccolto e attento, a tratti emozionante, ma non è mancato il sorriso per gli aneddoti spiritosi raccontati da Rosetta su Mimmo.
Ad ogni partecipante è stata consegnata una medaglia; ai vincitori un vaso di terracotta con un motivo di angeli che richiama il salmo ispiratore del tema del concorso.
Questi i nomi dei vincitori e le motivazioni:
II elementare :Tommaso Imbrici
Il disegno realizzato dal bambino è molto articolato e risponde pienamente al tema del concorso. Essere generosi significa dare qualcosa di sé, qualcosa a cui si tiene molto, e donarlo in modo incondizionato: siano essi soldi, vestiti o cibo.
III elementare : Aurora Adamo
Il disegno è diviso in due parti che mettono a confronto due realtà della vita umana: in una c’è l’armonia del creato che si manifesta nelle relazioni serene, nell’altra c’è l’eccessivo valore dato al denaro che rompe l’equilibrio con l’ambiente e le persone.
IV elementare : Giovanni Lo Piparo
Il bambino si è espresso con un disegno che rappresenta, attraverso dei frutti appesi ai rami di un albero robusto, delle buone azioni quotidiane, descritte con ricche vignette. Per terra, ai piedi dell’albero, restano a marcire alcuni frutti caduti, simboli di cattive azioni.
IV elementare : Morena Antinoro
L’idea della generosità è efficacemente illustrata da un pacco dono, ricco di tutto ciò che si può desiderare per essere felici. La bambina vuole regalarlo a tutti coloro che non sono contenti come lei e le basta, in cambio, un semplice sorriso.
V elementare : Roberta e Calogero Schillaci
I bambini hanno composto una poesia. Pur nella semplicità dei versi e delle rime, si è molto apprezzata l’immagine originale della generosità intesa come un virus benefico, in grado di coinvolgere le persone e cambiarle.
V elementare : Giuseppe Pera e Francesco Falletta
I due ragazzi si sono impegnati ad elaborare un disegno ricco, colorato e ben definito, completo di didascalia che illustra la generosità ispirandosi alla vita di San Martino.
I media : Maria Laura Tulumello
Nella poesia la ragazza dà dei consigli su come vincere il male e l’egoismo e dei suggerimenti per raggiungere la bellezza spirituale e la ricchezza dell’amore. Colpisce il proposito di dedicare i suoi semplici versi al piccolo Mimmo, anche se non lo ha conosciuto.
II media : Lorenza Vaccaro
L’autrice elabora un racconto che mette a confronto il diverso comportamento di due uomini: uno povero ma generoso, l’altro attaccato ai suoi beni. Solo dopo la morte “per comprarsi” il paradiso, quest’ultimo è disposto a dare i suoi averi, ma, invano, perché Dio guarda il cuore.
II media : il gruppo Monica Di Carlo, Rosanna Favata, Gloria Di Bona, Roberta Adamo, Nichol Favata, Francesca Lamattina, Giorgia Schillaci
Il gruppo esprime in una poesia alcuni pensieri che manifestano una certa tensione al bene in un contesto terreno pieno di egoismi. Significativa la considerazione che ad una maggiore generosità corrisponde più gioia e gratificazione.
III media : il gruppo Anita Falletta, Calogero Cannella, Cinzia Giuliano, Mara Ferrigno, Anna Maria Scroppo
Il gruppo ha prodotto una bella poesia in dialetto nella quale viene espresso il forte desiderio di riuscire ad essere generosi come il Signore. Ciò nella consapevolezza che un semplice abbraccio “arrigalatu” è capace di “curari fina un malatu”.
Pur se coscienti della difficoltà, i ragazzi sentono il bisogno di adoperarsi per farsi “vuci” e diffondere nel mondo il messaggio d’amore di Dio.

Concetta Scifo


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