Sutera, 13o anno del Presepe
Con la visita dei re magi che nelle tortuose viuzze del Rabato cercavano il nuovo Re si è concluso il 6 gennaio scorso il presepe vivente di Sutera. I giorni di apertura, oltre alla Notte Santa di Natale, sono stati il 25, 26, 27 e 28 dicembre e poi il 2,3,5 e 6 gennaio. Otto giorni di festa e di animazione per le strade e le case del vecchio quartiere arabo, con i visitatori accompagnati dalle dolci melodie dei Cantori di Sutera e poi del Cantastorie Nonò Salamone, a cui si mescolavano le grida festose dei bambini e la nostalgia di tanti adulti che hanno rivissuto gli antichi mestieri, nelle case di gesso rimaste intatte.
Si sono avuti 12.372 visitatori paganti, quasi come l’anno scorso, quando però si è registrata una giornata in più di apertura. I pulman organizzati sono stati una cinquantina, il doppio dell’anno precedente, a cui si sono aggiunti camperisti ed automobilisti con le loro famigliole. E’ stato applicato uno sconto del 10/15% ai gruppi organizzati per cui i visitatori reali devono essere stati intorno alle 18.000 unità.
Gli ospiti hanno potuto visitare un gran numero di postazioni, 53 in tutto, che mettevano in luce ora i mestieri e le abitudini di una volta, ora la struttura abitativa con i caratteristici dammusi, scale e pavimentazioni di gesso, l’arredamento. Molto bella la postazione chiamata “la casa di ‘na vota”, strutturata in due piani, che permetteva di vedere la distribuzione degli spazi tra l’alcova della zona notte, con letto che aveva le sponde in gesso per contenere del frumento, ed una zona giorno con due “catarrati” a filo di pavimento che potevano contenere altro fumento o legumi; al pianterreno si trovava la stalla per gli animali con la mangiatoia. L’altra nuova postazione era celebrativa dei tredici anni di vita del presepe, con tutti i manifesti delle varie edizioni ed un libro in cui i visitatori potevano lasciare un commento.
L’organizzazione è come al solito complessa, fatta di tanti piccoli ma indispensabili particolari: dai rifornimenti per gli animali, al vitto dei figuranti e le varie postazioni di degustazione per i visitatori, che all’interno del percorso potevano alternare momenti di conoscenza delle tradizioni e momenti di degustazione di cibi e vino. Importante poi anche la pulizia giornaliera di strade e postazioni, lo svuotamento dei cassonetti e la manutenzione dei bagni mobili, numerosi all’interno del percorso. Molto apprezzate le postazioni in cui c’erano gli animali e, naturalmente, la capanna con la sacra Famiglia.
Molto interessanti i commenti del pubblico, che hanno messo in luce i motivi più diversi della visita.
“Questo di Sutera è il più bel presepe del mondo”, ha chiosato uno. O anche: “Sutera meraviglia della Sicilia”. “La scuola è bella se si studia e non si saltella”! “E’ da stamattina alle cinque che sono in giro per venire a trovarvi, sono rimasta sbalordita dal paesaggio”. “Venire a Sutera è come dimenticare la realtà ed entrare in una favola”. “Io ho stato al presepe, ha stato bellissimo; se avrei avuto più tempo fosse stato meglio”, ha scherzato uno dei visitatori. “Questo posto è molto bello e suggestivo e mi ricorda tutto ciò che mi circondava quando ero bambina.” “E’ stato un bellissimo tuffo nel passato, davvero prezioso”. “Veniamo da Palermo e posso solo dire: ne è valsa la pena.” “Ho visto cose del passato che credevo non esistessero”. “Il presepe di Sutera è favoloso, possiamo capire quanto era dura la vita”. “Il presepe è un valore importante per la nostra religione, che ci tiene vicini al Signore”. “Auguro a tutti gli abitanti di Sutera un felice anno, complimenti a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo bellissimo presepe che ho visitato con gioia.” “Complimenti per la rivisitazione della nostra antica Sicilia.” “Tanta strada, ma ne è valsa la pena”. “Un tuffo nella storia e nella tradizione, un grazie alla città di Sutera ed ai suoi festosi abitanti”. Per concludere: “La natura e la storia ci danno le opportunità, all’uomo la capacità di valorizzarle, bravi”.
Sabato 15 gennaio il presepe ha avuto una piacevole appendice. E’ stato infatti riaperto di pomeriggio per accogliere una scuola elementare di Lercara che con ben 4 pulman di ragazzi, maestri e genitori ha voluto visitare i luoghi, le abitazioni ed un buon numero di postazioni che sono state riaperte grazie alla buona volontà dei soci e simpatizzanti della Kamicos. Potrebbe essere la prima di una serie di incontri, l’anno prossimo, con gli studenti.
Mario Tona
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