Campofranco, 2a Giornata parrocchiale


A distanza di qualche mese dalla prima esperienza, la comunità di Campofranco ha vissuto la seconda giornata parrocchiale domenica 14 novembre presso il centro di spiritualità del villaggio Faina. Quando ci è stata annunziata dal parroco, padre Alessandro Rovello, ci siamo chiesti come mai avesse intenzione di ripeterla a così breve termine, subito dopo l’inizio delle diverse attività interrotte durante la lunga pausa estiva; ci è stato risposto che l’idea è quella di organizzarne diverse nel corso dell’anno pastorale, prevedendo anche modalità differenti, uscite e pellegrinaggi.
Il pomeriggio precedente i giovani e i giovanissimi del paese, una quarantina circa, insieme al parroco e al nuovo vice parroco padre Bernardo Briganti, avevano vissuto una giornata parrocchiale a loro dedicata, in occasione dell’arrivo dell’ icona della Madonna della Fiducia, copia di quella custodita nel seminario di Caltanissetta, che in questi mesi sta peregrinando per le diverse parrocchie della diocesi, come compagna di viaggio nel biennio biblico indetto dal Vescovo. I ragazzi di Campofranco si erano spesi molto per organizzare una bella accoglienza dei giovani dei paesi del circondario che da tempo avevano invitato per l’evento, ma purtroppo solo quattro ragazzi di Milena hanno risposto positivamente e partecipato. Dopo l’iniziale, inevitabile delusione, hanno comunque vissuto una giornata intensa, proficua per la crescita nelle relazioni e nel cammino di fede, come testimonia il video che un paio di giovani hanno allestito in breve tempo e che abbiamo visto l’indomani. Certo, il dato merita di essere analizzato e deve portarci ad una seria riflessione su ciò che la chiesa, e in particolare la parrocchia, in quanto famiglia di cristiani che vivono nella fede, ha da rimproverarsi o deve “escogitare” per coinvolgere giovani e ragazzi e poter trasmettere loro la bellezza dell’incontro con Dio ed aiutarli ad acquisire la consapevolezza del loro bisogno di una concreta esperienza del Suo amore.
La giornata dei giovani è stata una specie di “prologo” di quella parrocchiale, iniziata con la visione di un powerpoint che il parroco aveva preparato nelle sere precedenti con l’aiuto di due di loro, Carla Lamattina e Giovanni Stornaiuolo; il lavoro è stato un efficace supporto alla relazione che egli ha tenuto nel corso della mattinata, dopo l’ordinata e corale preghiera dell’ora media. Catturando l’attenzione degli astanti, dopo aver ricordato tutti i sacerdoti che lo hanno preceduto e che hanno contribuito, ciascuno col proprio carisma, alla formazione cristiana della comunità, ha fatto una sorta di bilancio del primo anno di parrocato appena trascorso, un’analisi delle diverse realtà presenti in parrocchia o che ruotano intorno ad essa, mettendone in evidenza i problemi e le potenzialità e, nel contempo, ha presentato un “canovaccio” programmatico per il futuro, sottolineando le linee guida che devono ispirare l’azione pastorale e le relazioni tra i singoli, i gruppi e le diverse aggregazioni, per essere veramente famiglia e progredire nel cammino di santità. Dopo il pranzo ordinato presso “L’angolo dello spizzico”e il buffet di dolci casalinghi preparati da alcuni solerti partecipanti, dopo la musica, i canti e le simpatiche coreografie di rito che hanno coinvolto persone di diversa età nel cortile antistante la chiesa, al tepore del sole di una bella giornata d’autunno, si è proceduto alla divisione dei partecipanti in gruppi eterogenei, per confrontarsi sul rapporto di ciascuno con la Parola di Dio : “Conoscere, interiorizzare, vivere la Sacra Scrittura” è stato infatti l’input per la riflessione, in accordo col tema della missione biblica diocesana. Le esperienze ed anche le problematiche emerse sono state poi riferite velocemente (si sa, il tempo è tiranno e l’orologio, purtroppo, non sempre risulta essere una buona invenzione per “qualcuno”!) prima della recita del rosario meditato davanti all’immagine di Maria e della celebrazione eucaristica che ha concluso questa bella giornata vissuta nella serenità e nella comunione.
Successivamente, con le macchine in processione, abbiamo accompagnato l’icona della Madonna dal villaggio alla chiesa madre in paese, dove è stata intronizzata e dove è rimasta qualche giorno a fare da richiamo per la preghiera personale e comunitaria prima di riprendere la peregrinatio.

Concetta Scifo


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