26 gennaio 2009, giornata storica per il calcio di Campofranco
Francesco Nicastro in Serie A. Era ora!

Finalmente è arrivato. Tutti speravamo che ciò si verificasse. Tutti in realtà sapevamo che prima o poi sarebbe arriva l'ora, che ce l'avrebbe fatta.. Bisognava solo attendere, avere un po' di pazienza. Quella pazienza che già si era avuta il 13 gennaio in occasione degli ottavi di finale della Coppa Italia al "Luigi Ferraris" di Genova Si, quella pazienza che è la virtù dei forti e che è una delle tante qualità che un piccolo ragazzo, possiede. Un piccolo ragazzo che con tanta tenacia, tanti sacrifici è riuscito la dove, in media, non uno su mille, ma uno su centomila ce la fa. Un ragazzo che è riuscito ad incollare un intero paese (e quando dico paese, mi rivolgo pure a tutti gli emigrati) alla tv, a farlo emozionare, a far vivere quella sensazione piacevole di tachicardia. Un ragazzo dal nome importante e semplice, come il Santo d'Assisi.
Un ragazzo eccezionale, umile, insomma un ragazzo d'oro. Siamo a Roma, Caput mundi, 26 gennaio 2010, lo scenario è quello dei gladiatori, l'Olimpico, Roma-Catania, ore 22.14, minuto 57, 12° della ripresa,: sta per iniziare la favola del nostro Francesco. Sì, sì, avete capito bene, proprio quel Francesco Nicastro che ci ha sbalorditi, stupiti, lasciati senza parole, a Campofranco quando l'Atletico conquistava la storica Coppa Trinacria.
Entra, si fa il segno della Croce (vedi foto), e inizia subito a correre e a viversi il suo momento, la sua notte, magica. Con lui sono corsi in tanti quella sera, tutti coloro che sognavano di vederlo li, con i più grandi del calcio, con i maghi del pallone. Chissà se Francesco prima di entrare avrà sentito quella sorta di telepatia che in molti abbiamo cercato di trasmettergli. Qualche ora prima alla Fontana, si parlava del suo possibile esordio, in tutti c'era la convinzione che sarebbe stata la serata giusta, "Si stasera entrerà". Una telefonata ai fratelli Lipari che insieme a Rino Virciglio, non si sono voluti perdere lo storico evento, e dalla tribuna Monte Mario hanno applaudito di persona il gioiellino. "Tutto ok?"gli chiedo. "Sì, Flavio tutto a posto. Siamo già qui, in fermento. Secondo noi ci sono buone possibilità che entri, abbiamo questa sensazione. Incrociamo le dita e speriamo bene". Inizia la partita, tutti aspettiamo le formazioni. Nicastro è li con il suo numero 28 in panchina.
E' tutto vero. Finisce il primo tempo, dopo la pubblicità le telecamere della Rai si soffermano sui giocatori del Catania che si allenano, tra questi l'inquadratura è proprio su Francesco che si vede sorridente. Mamma mia speriamo che Mihajlovi? lo fa entrare davvero nei secondi 45 minuti, questo è il pensiero che tutti facciamo. Inizia la seconda frazione di gioco. Finalmente arriva quel fatidico 57° minuto. Qualche istante prima ricevo la chiamata di Francesco Lipari, che credetemi non dimenticherò facilmente, con il sottofondo dell'Olimpico, "Flavio sta parlato con Mihajlovi?, si è tolto la giacchetta, sta entrandoooo!". "Dov'è? Non lo vedo. Ancora qui non lo inquadrano. Si, adesso si, mamma mia, è lui. Grandeee Ciccio, sta entrando. Ok godetevi la partita, ci sentiamo dopo". La gara non si mette bene per gli etnei , che dopo un minuto dall'ingresso di Francesco subiscono l'espulsione di Bellusci e addirittura al 72° rimangono in 9 perché viene cacciato fuori pure Augustyn.
La Roma segna dopo 70 secondi dall'uscita dell'argentino. Ma Ciccio è li, corre come un dannato, si improvvisa pure difensore, svolge un gran lavoro e si fa notare per un bel lancio che all'82° serve a Morimoto (vedi foto). La partita finisce dopo tre minuti di recupero, Francesco ha giocato poco più di 36 minuti ed è ufficialmente entrato nella storia. Nella storia di Campofranco, che fino alle 22.14 del 26 gennaio 2010 non aveva mai visto un suo figlio giocare con una squadra di serie A. Nella storia di quel paese che lo ama, che ha tifato per lui, che ha gioito per lui. Un paese a cui lui è fortemente legato, come è facile capire dalle pochissime parole che mi dice dopo 5 giorni da quella notte magica. "Mi fa piacere che ho regalato questa emozione al paese. Era da tanto tempo che aspettavo questo momento. Spero che sia la prima di una lunga serie. Non so più che dirti, lo sai io non parlo tanto.
Poi adesso è ancora più difficile, perché non ho parole per far capire quanto è grande l'emozione che ho provato".
Io rimango comunque contento, perché di solito Francesco si ferma al massimo ad una parola, in questo caso e come se abbia fatto un comizio.
La prime parole che comunque Francesco ha detto, subito dopo l'esordio, le ha rilasciate la stessa sera al giornale "La Sicilia". Riporto letteralmente ciò che il quotidiano catanese ha pubblicato riferendosi a Francesco all'indomani della sfida di Coppa Italia alla pagina 16, " E a proposito di giovani, ieri sera, ancora a sorpresa, il Catania ne ha collocato uno in vetrina, pescandolo direttamente dalla Primavera. E Nicastro, con il Catania ridotto in 9 uomini, ha fatto di tutto: difeso, ricostruito fino a fornire un assist (82°) per Morimoto. Che emozione esordire all'Olimpico, ha confidato ai compagni delle giovanili che hanno fatto a gara, dopo la mezzanotte, a fargli arrivare gli sms di complimenti e di incoraggiamento. Pagelle: Nicastro voto 6, Una serata di gala all'Olimpico va comunque incorniciata".
Ritornando a quella serata, dopo aver visto Francesco parlare con De Rossi e farsi consegnare dallo stesso campione del mondo la maglia, esco per cercare di sentire le emozioni della gente di Campofranco. Non ci crederete una delle prime persone che vedo è Totò, il papà di Francesco. "Complimenti Totò, che bello. Ma hai gli occhi lucidi?" "No",. mi risponde. "Cosa si prova Totò?", Sono felicissimo, è sensazionale vedere che Francesco è li con i più forti giocatori. E' venuta una persona a casa mia mentre c'era la partita è piangeva. Ed io a dire, stai calmo per favore, vediamoci la gara". Entriamo al bar ci prendiamo un caffè, e li, ho modo di parlare con persone che sono legatissimi a Francesco, che con il gioiellino hanno avuto l'onore di giocarci nella stagione 2006/07 quando l'Atletico Campofranco militava in seconda categoria. Il capitano Alessandro Schifanella, "Francesco è inimitabile. Umile, con una passione fortissima per il calcio.
Quando giocava con noi impressionava perché riusciva con la sua fantasia a fare cose impensabili. Sono convinto che arriverà ancora più in alto".
Tancredi Ricotta: "Ricordo un gol strepitoso con la Gattopardo in casa. Da centrocampo dopo aver dribblato 6/7 giocatori, su un campo al limite della praticabilità, riesce a mettere la palla all'angolino basso, sul secondo palo. Poi è un ragazzo educato, di un altro pianeta, mi auguro il meglio per lui". Salvatore Malta, che con Francesco in quella stagione faceva coppia (insieme fecero 36 gol, 18 a testa, per entrambi 14 gol in campionato e 4 in coppa). Ricorda invece, il gol che Francesco mise a segno nella semifinale della Coppa Trinacria con il Carini. "Ha fatto fuori due giocatori, con una semplicità pazzesca, e con un bolide dai 25 metri mise il pallone all'incrocio dei pali". Il mister del settore giovanile Salvatore Scozzaro che ha guidato Francesco ricorda i tempi della Polisportiva Olimpia, "Aveva 6 anni. Quando la prima volta si è presentato al campo, il pallone era più grande di lui. Invogliava tutti ad allenarsi. Era sempre il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene.
I suoi continui miglioramenti erano visibili".
Dopo qualche giorno sento pure mister Salvatore Restivo, colui che in quella famosa stagione della coppa Trinacria, allenava l'allora quindicenne campioncino. "Francesco non parla mai, lui segna. Mi ricordo che era leale, mai una protesta, sempre corretto in campo e fuori. Era un piacere vederlo giocare, faceva la differenza. Sono onorato di averlo allenato".
Alla fine caro Francesco anche io voglio spendere qualche parola per te e sono convinto di interpretare il pensiero di tutta Campofranco che ti vuole bene, "Grazie di tutto. Grazie per averci fatto vivere anche a noi una notte magica. Grazie per aver portato in alto il nome del nostro paesino. Continua così, hai un talento e una personalità, formidabile e fantastica. Sappi che quando giochi noi ci siamo, siamo con te, siamo il tuo talismano, tifiamo per te e gioiamo per le tue gesta".
Flavio Nicastro



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