Il saluto del Sindaco di Campofranco

Provo un certo imbarazzo questa sera nel porgere in contemporanea due forme di saluto ai due rappresentanti della chiesa cattolica che si daranno il cambio nella gestione della parrocchia San Giovanni Evangelista di Campofranco:
Don Enzo Genova che sino a ieri ha seguito la vita sociale, morale e spirituale della nostra comunità e don Alessandro Rovello, che Sua Eccellenza Mons. Russotto ha destinato come nuovo responsabile, da oggi, della conduzione della vita parrocchiale di Campofranco.
Che dire di don Enzo che da oltre sei anni, dal 14 settembre del 2003, ha svolto il suo ministero tra noi. La sua azione pastorale è stata senza dubbio positiva. Ha volto il suo ministero all'insegna della dinamicità. E nel suo agire con dinamismo ha tentato ogni soluzione possibile per dare sempre una risposta adeguata ai bisogni provenienti dalla comunità, iniziando dai più bisognosi.
Per quanto attiene i rapporti con l'Amministrazione comunale, che rappresento, non esagero nel dire che sono stati improntati ad una costruttiva, ininterrotta e sincera collaborazione nel rispetto dei ruoli ricoperti da ognuno. In diverse occasioni, infatti, abbiamo affrontato fianco a fianco problemi di carattere sociale che hanno interessato la salvaguardia dell'ambiente, la salute dei cittadini e lo sviluppo economico del paese. Perché quando tra le istituzioni pubbliche si collabora in modo serio e leale, avendo come obiettivo il "bene comune", allora i problemi per quanto grandi possano apparire alla fine si risolvono più facilmente.
Per questa sua concreta e seria collaborazione sento il dovere di ringraziarLa pubblicamente.
Sono convinto che tale efficace collaborazione non si arresterà con il nuovo giovane arciprete don Alessandro Rovello, che conosco già da un po' di tempo. Le buone notizie, che hanno preceduto il suo arrivo a Campofranco, sono un'ulteriore conferma di questa mia convinzione: continueremo insieme il percorso già tracciato nell'interesse prioritario della nostra comunità che siamo stati chiamati a servire.
Concludo con un'espressione rivolta a Don Enzo, che parte, ed a Don Alessandro, che arriva. E' un'espressione che un mio amico ha letto mentre percorreva il Cammino verso Santiago de Compostela, in Spagna, e che racchiude in sé il saluto e l'augurio per il futuro:
Andate sempre avanti, non fermatevi mai!
Ed aggiungo io, sempre in alto!
Calogero Mazzara



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