Riceviamo
Per caso ho scoperto il Palazzo Campofranco a Bolzano!


Caro Direttore,
sono Vincenzo Schillaci ti invio una piccola curiosità da me scoperta quest'anno in occasione di una visita a Bolzano, se credi che possa interessare i nostri concittadini, puoi pubblicarla, fai tu.
Nel periodo natalizio e precisamente nel mese di dicembre, la mia famiglia ed io siamo soliti andare a visitare i mercatini di Natale nel Trentino Alto Adige, Trento, Brunico, Bressanone, Merano e Bolzano Il mercatino di Natale di Bolzano e uno dei più noti d'Italia e dei più visitati dell'area Alpina. Per l'occasione dell'avvento sono molteplici le piazze che si adoperano ad ospitare le bancarelle di oggetti di artigianato e di prodotti della gastronomia locale. Ma mentre giravamo le bancarelle di piazza Walter vicino alla cattedrale ci siamo imbattuti in un palazzo storico per i bolzanesi e leggendo il nome mi ha fatto andare il cuore in gola, Palazzo di CAMPOFRANCO, pensavo ad un caso di omonimia, o qualcosa di simile, ma la curiosità mi ha portato a scoprire che c'è qualcosa di cui possiamo essere orgogliosi.... ecco la storia
Il Palazzo sorge in Via della Mostra, nei pressi di Piazza Walther. Noto in passato col nome di Mayrl, l’edificio fu progettato dagli Aigentler e costruito nel 1760, sul luogo ove sorgeva la residenza medievale dei banchieri fiorentini Cocci-Botsch. Il Palazzo fu dimora dell'arciduca Josef Erzherzog, viceré del Lombardo - Veneto dal 1818 al 1848, quindi fu ereditato dalla nipote Maria Ramer che – alla fine dell’Ottocento – sposò il nobile siciliano Enrico Lucchesi Palli, duca della Grazia, principe di Campofranco.
L'aristocratico edificio presenta tre grandi portali e si sviluppa su due piani. Il prospetto è ritmato da agili lesene e finestre con alti timpani in stile "rocaille". Al primo piano, il centro della costruzione mostra un elegante balcone dall'andamento modulato, con vivace balaustra, sostenuto da colonne di marmo. Sopra l'ampia trabeazione, un episodio architettonico, con finestre e cornici sempre "rocaille", fornisce all'edificio un indubbio effetto ascensionale.
Un cordiale ed affettuoso saluto
Rag. Vincenzo Schillaci, Milano


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