Fra Giacomo Mancarella è tornato alla Casa del Padre


Pubblichiamo l’annuncio della morte di fra Giacomo (Vincenzo) Mancarella, nativo di Campofranco, dato dal fr. Calogero Peri, ministro provinciale dell’Ordine dei Frati Minori di Palermo. «Laudato sie mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,da la quale nullo homo vivente può skappare» (San Francesco)
Carissimi fratelli,
una settimana fa, la sera del 3 ottobre c.a., abbiamo celebrato il beato transito al cielo di S. Francesco. Dopo quarantaquattro anni, lasciata questa terra, su cui aveva chiesto di essere deposto nudo, Francesco, giunto ormai al termine del suo pellegrinaggio terreno in questo mondo, si è immerso totalmente e definitivamente nel mistero di Dio. Nella sua tensione costante verso Dio egli aveva anelato, con tutte le sue forze e in tutti i suoi giorni di potersi perdere, e per questo ritrovarsi nel suo Dio e signore.
Alla distanza di una settimana, è avvenuto il transito al cielo del nostro fratello Giacomo Mancarella. Giunto alla soglia dei novanta anni, li avrebbe compiuto il 30 novembre 2009, alle prime luci di venerdì 10 ottobre c.a., chiusi gli occhi alla scena di questo mondo, li ha aperti e fissati definitivamente in Dio. P. Giacomo ha trascorso gli ultimi anni della sua vita nella nostra infermeria provinciale di Palermo. Fino a non molti giorni fa è andato in giro per i corridoi del convento con il suo inseparabile girello e con la sua voce squillante. All’improvviso ha incominciato a ridurre il cibo fino a rifiutarlo. Per tamponare questa situazione si è badato a nutrirlo con le flebo. Progressivamente, senza l’insorgere di nessuna particolare patologia, è sopravvenuto un deperimento organico che con il passare del tempo si è accentuato. Tuttavia, anche in queste condizioni, fino a poche ore prima della sua morte, ha mantenuto una discreta lucidità. Soltanto giovedì sera, giorno 9 c.m., è entrato in uno stato d’incoscienza da cui non si è più ripreso. Dopo aver ricevuto l’unzione degli infermi e l’assoluzione dei peccati, assistito e accompagnato dalla presenza dei confratelli, serenamente si è addormentato nel Signore. P. Giacomo Mancarella, battezzato con il nome di Vincenzo, è nato a Campofranco (CL) il 30 novembre 1919. È diventato novizio l’1 agosto 1935 ed ha emesso la professione temporanea il 30 agosto 1936. Si è consacrato definitivamente al Signore con la professione perpetua il 19 marzo 1941 ed è stato ordinato sacerdote ancora durante la seconda guerra mondiale il 21 giugno 1943.
Tra le sue prime esperienze apostoliche c’è stata quella del nostro seminario minore a Caltanissetta, come assistente, vicedirettore e direttore. Sempre nel nostro seminario, e per molti anni, è stato insegnante di diverse discipline: matematica, latino, geografia. Dopo questo lungo periodo ha trascorso alcuni anni anche nel nostro convento di Partinico nel quale ha anche ricoperto il servizio di guardiano. Poi è ritornato definitivamente a Caltanissetta, dove ha lavorato finché le forze e le condizioni di salute glielo hanno permesso. Poi, come già detto, ha trascorso gli ultimi anni della sua vita nella nostra infermeria di Palermo.
P. Giacomo si è dedicato molto alla direzione spirituale, alla confessione e all’ascolto delle persone che in lui trovavano accoglienza e un punto di riferimento. Con la sensibilità, con la formazione e i criteri del suo tempo, egli ha svolto questo servizio con dedizione, scrupolosità, dedicando parecchie ore della sua giornata a quanti, o per telefono o di presenza, ricorrevano a lui per avere una parola di conforto. P. Giacomo è stato un frate-sacerdote che si è distinto per la povertà, la semplicità, l’umiltà, l’obbedienza, per quei valori con cui tradizionalmente si è identificata la figura del cappuccino quale frate del popolo. Adesso egli ha terminato la sua giornata terrena e siamo fiduciosi che la misericordia del Padre, nonostante le debolezze umane che sicuramente hanno caratterizzano anche la sua esperienza, l’ha accolto definitivamente nel suo abbraccio. La nostra preghiera, per lui e per tutti quelli che hanno lasciato questo mondo, lo accompagni perché redento da ogni fragilità possa riposare per sempre nella pace dei giusti. Il nostro ringraziamento a Dio per averci dato in p. Giacomo un fratello e un compagno di viaggio in questo pellegrinaggio terreno, sia anche invocazione perché il Signore voglia mandare altri operai alla sua messe.
Fr. Calogero Peri, ofmcap, Ministro Provinciale
Palermo, 20.10.2008


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