Gioacchino Picone torna alla vita civile dopo 34 anni nell’Arma dei Carabineri


Il brigadiere capo Gioacchino Picone, dall’1 ottobre dopo 34 anni di onorato servizio nell’Arma dei Carabinieri è tornato alla vita civile, è tornato ad essere tutto per la famiglia. La moglie Antonietta Moscato, che ha sposato nel 1982, e i figli Simona e Marco ne sono felicissimi. Il fatto più curioso della vita militare di Gioacchino Picone è che ha svolto il servizio interamente a Campofranco, da quando lo abbiamo visto arrivare nell’ottobre del 1976 sino ad oggi, salvo qualche breve periodo per motivi di missione. E’ un dato questo che certamente onore all’uomo e al militare Picone, poiché al di là della normativa che regola i trasferimenti degli appartenenti all’Arma, sta di fatto che non ci sono stati mai motivi di trasferimento, né Picone ha manifestato di “star male tra i campofranchesi”, i quali lo hanno (lo abbiamo) apprezzato per la sua serietà e compostezza sia con gli abiti militari sia con quelli civili.
Negli oltre tre decenni di servizio a Campofranco ha conosciuto cinque comandanti di Stazione: Antonino Ponziano (1977), Paolo Salvato (1977-1987), Filippo Turco (1987-1994), Luigi Testai (1996-2008), Cesare Imbrici (2008). Con tutti ha saputo rapportarsi con dignità e nel rispetto dei colleghi e dei superiori. Ha dimostrato sempre di adempiere ai doveri e agli obblighi della vita militare e, altro fatto curioso, ha prestato servizio sino al 30 settembre 2008, giorno ha lasciato l’Arma dei Carabinieri salutando il maresciallo Cesare Imbrici e i colleghi della Stazione di Campofranco. Cosa farai da pensionato? “Ho programmato le mie giornate – dice Gioacchino – che riempirò dedicandomi ai miei hobby, tra questi la pesca e la pittura e continuerò l’attività sportiva praticando il calcetto.”
Tanti auguri.
Nella foto, da sinistra: appuntato scelto Maurizio Midulla, maresciallo capo Cesare Imbrici (comandante Stazione CC di Campofranco), brigadiere capo Gioacchino Picone, appuntato scelto Dino Di Vito e il carabiniere Girolamo Aruanno (assente Fabio Caserta).

Vincenzo Nicastro


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