Termovalorizzatore, a che punto siamo?


Il sindaco del comune di Campofranco, dottor Calogero Mazzara, intervenendo alla Conferenza di Servizi che si è tenuta a Palermo il 22 maggio ha chiesto un incontro con i responsabili della ditta che ha in appalto i lavori per la costruzione dell’inceneritore che dovrebbe sorgere ad un chilometro di distanza da Campofranco nella zona industriale.
Alla conferenza hanno partecipato anche l’assessore comunale all’ambiente Vincenzo D’Anna e la dottoressa Concetta Di Leo. Nel corso della riunione il sindaco
ha dichiarato di volere, come si legge nel verbale, “un confronto oltre conferenza al fine di chiarire e confrontarsi sugli aspetti di natura giuridica contenuti nella nota” nota che non è mai pervenuta alla ditta, aggiungendo che il documento non rappresenta parere negativo, riservandosi di esprimere parere a seguito dell’incontro”.
Il presidente del comitato Gianfranco Di Carlo ne ha chiesto formalmente notizia e nello stesso tempo di poter intervenire.
Il fatto ha creato comunque parecchia preoccupazione fra i componenti del comitato cittadino “No all’inceneritore” i quali da diverso tempo hanno intrapreso una lotta ad oltranza con manifestazioni di piazza, conferenze e adendo alle vie legali.
Ci ha stupito e preoccupato – scrive il comitato - l’atteggiamento e le affermazione fatte dal Sindaco durante l’ultima conferenza di servizi che si è tenuta a Palermo. Lo stesso in campagna elettorale si era dichiarato contrario alla costruzione del termovalorizzatore ed alcuni mesi fa in una conferenza stampa che si è tenuta ad Agrigento, a cui hanno partecipato diversi sindaci, aveva dichiarato che per la costruzione dell’inceneritore sarebbero dovuti passare sulla sua pelle e poi ci sono tutte le osservazioni presentate dallo stesso Sindaco il 20 marzo con le quali si oppone apertamente al rilascio dell’autorizzazione, per i numerosi vizi procedurali e di merito opportunamente ed ampiamente evidenziati”.
“A conferma –aggiungono i componenti il comitato- che il sito scelto non è adatto, il Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente con riferimento alla stessa Conferenza di Servizi dopo aver esaminato la documentazione della ditta appaltatrice ha espresso perplessità sulla allocazione degli impianti. Tale sito -recita la nota- infatti oltre a ricadere a meno di 150 metri dall’alveo del fiume Platani insiste in un’area golenale del Fiume a forte rischio di inondazione e ricadente a diretto contatto con un’area a pericolosità elevata per il rischio di esondazione del corso d’acqua in caso di piena. Il sito inoltre è sede di una falda idrica (a 3,50 metri p. c.) ben alimentata”.
“Intanto -aggiungono i componenti del Comitato- i lavori rimangono sospesi per l’ordinanza emessa dal Consiglio di Giustizia Amministrativa, nell’attesa che il Tar del Lazio, cui è stata data competenza, fissi l’udienza e si pronunci.”
“Pare fra l’altro che gli appalti affidati siano stati dichiararti illegittimi dalla Corte di Giustizia Europea e quindi si dovranno fare nuovamente i bandi per le gare di appalto, in questo modo purtroppo vengono a decadere tutti i ricorsi già presentati. Quindi la nostra preoccupazione è anche quella che il Sindaco, e quindi tutta l’amministrazione comunale, non intenda più proseguire nell’opposizione legale che fino ad oggi ha sostenuto, così come aveva fatto la precedente amministrazione che presentò il ricorso che ancora oggi blocca i lavori di costruzione del termovalorizzatore”.

Totò D’Anna


Ritorna alla Home Page