Campofranco, pellegrinaggio al Santuario di San Calogero a Sciacca


Si è svolto domenica 19 agosto, un pellegrinaggio parrocchiale, che quest’anno ha avuto come meta la città di Sciacca e in modo particolare Monte Cronio, luogo solitario scelto come dimora dal nostro celeste patrono San Calogero eremita, per tanti anni della sua vita vissuti nella nostra amata terra di Sicilia, nella quale compì un’infaticabile missione di evangelizzazione.
San Calogero si ritiene che sia vissuto tra la seconda metà del V e la prima metà del VI secolo d.C. Nacque in Calcedonia, antica Città dell’Asia Minore, l’odierna Turchia, intorno al 466 d. C., ma la sua patria d’elezione fu la Sicilia. Incrudeliva la persecuzione nella loro terra, quando Calogero, Gregorio e Demetrio lasciarono Calcedonia e ricevendo dal Papa il mandato di evangelizzare la Sicilia, partirono, sbarcando a Lilibeo, oggi Marsala, dove iniziarono la loro missione e luogo in cui i due compagni di Calogero donarono la loro vita per il Vangelo in un crudelissimo martirio. Calogero continuò la sua missione, dedicandosi alla predicazione e alla cura degli ammalati, per le quali si preparava nel silenzio della vita eremitica. Ebbe così inizio il suo itinerario missionario, il suo peregrinare da una grotta all’altra, tra Salemi, Palermo, Termini Imerese, Fragalà, Lipari, Lentini, Agrigento, Naro, Licata, Sciacca. In quest’ultimo luogo trascorse molti anni della sua vita fino alla morte. Sua dimora era la grotta sulla vetta del Monte Cronio dove morì il 18 giugno del 561 all’età di 95 anni. Il suo corpo su sepolto nella grotta, insieme ai due compagni, portati alcuni anni prima dallo stesso Calogero per essere uniti in morte coloro che lo erano stati anche in vita.
Il sepolcro fu custodito fino al X secolo, cioè fino a quando per impedire la profanazione dei Saraceni che invasero la Sicilia, furono portate nel Monastero di San Filippo in Fragalà vicino Messina. Nel 1867 le spoglie furono poi portare nella Chiesa Madre di Frazzanò a qualche chilometro da Fragalà, dove attualmente sono venerate.
Il nostro pellegrinaggio, ci ha visto ripercorrere un po’ quei luoghi che hanno segnato la vita austera di San Calogero, tra cui la “Via Sacra” che conduce alla grotta dove con diversi pannelli in bronzo è stata rappresentata la vita del Santo; la grotta dove si rifugiava e la cavità dove dormiva e in seguito abbiamo visitato la quattrocentesca Basilica, affidata alla cura pastorale dei frati francescani del Terz’Ordine Regolare, e dove in un altare ligneo di stile barocco è custodito l’artistico simulacro marmoreo del Santo opera del Gagini del 1535. A presiedere poi, la Celebrazione Eucaristica è stato un frate francescano filippino, Padre Nelson Javier T.O.R., con l’animazione dei giovani della nostra Parrocchia. Dopo il pranzo in ristorante, la giornata è proseguita con la visita del centro storico di Sciacca e con una passeggiata, che non poteva mancare, lungo il belvedere di Sciacca, per poi ritornare nuovamente in paese ricchi di gioia per aver trascorso una giornata di fraternità.

Giuseppe Favata


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