Museo di Storia Locale di Campofranco
Risorsa per lo sviluppo turistico del territorio


Grande partecipazione ha avuto la prima conferenza sul museo di storia locale di Campofranco svoltasi sabato pomeriggio 18 novembre nella Sala Giovanni Paolo II di Piazza Crispi.
Davanti a più di settanta persone i vari relatori hanno affrontato nei vari aspetti il tema della conferenza: Museo di Storia locale: risorsa per lo sviluppo turistico del territorio.
A moderare l’incontro
il professore Vincenzo Nicastro, direttore del museo, che ha introdotto l’argomento della conferenza presentando un dettagliato excursus storico di questa bella realtà museale tracciando le tappe dalla sua nascita fino ad oggi. Il professor Nicastro ha detto che l’idea della costituzione del museo è nata grazie alla collaborazione del precedente parroco don Vincenzo Antinoro, dell’architetto progettista Fabrizio Di Dio (presente in sala) e soprattutto per la generosa disponibilità del professore Vincenzo Lucchese Salati, principale donatore del materiale artistico che il museo possiede. Ha sottolineato che il museo esiste e che è vivo, ricordando che a quattro anni dalla sua apertura può vantare una prima catalogazione di un centinaio di oggetti da parte della Soprintendenza ai Beni CC. AA. di Caltanissetta e che conta già oltre quattromila visitatori tra studenti, amanti dell’arte e della storia e semplici cittadini.
Ha accennato anche alle difficoltà incontrate subito dopo l’inaugurazione (28.6.2002), “alcune volte create artificiosamente e frutto di egoismi, di individualismo esasperato e di limiti intellettuali, che manifestavano lo scarso interesse per la nostra comunità e per la sua crescita culturale.” Inoltre, ha comunicato che a questa conferenza faranno seguito altri incontri più operativi con gli enti e le associazione che hanno a cuore lo sviluppo economico e turistico del paese.
Il primo intervento è stato dell’attuale arciprete parroco don Vicente Genova che, dopo i saluti ai relatori e al pubblico presente (una parte venuto dai comuni vicini), ha voluto ribadire che sta dando continuità all’iniziativa di don Antinoro, condotta egregiamente dal prof. Nicastro, perché crede vivamente e con fermezza che il museo rappresenta un importante input economico unitamente ad altri beni culturali ed ambientali presenti nel territorio. Ha fatto seguito l’intervento tecnico-scientifico dell’antropologo Filippo Salvatore Oliveri che minuziosamente ha illustrato gli oggetti più interessanti presenti all’interno del museo, spiegandone con fare certosino la tecnica di schedatura e le caratteristiche di ognuno. “Il museo deve essere visto come una casa ed è per questo che ha bisogno di tanta attenzione e non deve essere trascurato, ma anzi curato nel migliore dei modi”. E’ stato questo il senso del suo discorso e, a tal proposito, ha invitato tutti e in modo particolare il sindaco a trovare una sinergia maggiore con chi ha a cuore le sorti del museo, a stimolare la popolazione stessa ad un maggiore coinvolgimento per la valorizzazione di ciò che, senza disconoscere l’importanza di altre realtà culturali e ambientali, risulta essere il fiore all’occhiello del paese.
Tra un intervento e l’altro, il prof Nicastro ha letto una e mail molto toccante di un concittadino residente a Bergamo, il prof. Vincenzo Scannella, che lodava l’iniziativa e invitava a continuare “perché la Sicilia merita di essere fatta conoscere per la sua enorme ricchezza culturale.” Il sindaco di Campofranco Francesco Di Giovanni, ha esordito manifestando la sua massima disponibilità per la valorizzazione di un museo di cui tutti i campofranchesi devono essere fieri. Di Giovanni tra l’altro ha parlato della creazione di un circuito turistico che potrebbe dare maggiore visibilità e sponsorizzazione al museo.
Dopo il sindaco si è avuto l’intervento, più atteso e più applaudito della serata, quello del prof. Vincenzo Lucchese Salati, docente nella Facoltà di Architettura dell’Università di Venezia ed Ispettore onorario della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali. Il prof. Lucchese Salati ha voluto manifestare con grande gioia che la sua donazione è nata dal cuore e per uno scopo ben preciso e non lucroso: ricordare la grande figura del padre dott. Francesco Paolo Lucchese Provenzano, medico e mecenate, grande collezionista, nato ad Alcamo (Trapani) nel 1914 e deceduto a Bologna nel 2000. Ha raccontato come è nato il suo rapporto con Campofranco e con il suo referente principale prof. Nicastro e, poi, ha preso un impegno preciso, che ha suscitato un lunghissimo applauso della platea: “ Continuerò a donare materiale artistico al Museo di Campofranco, poiché mi sono reso conto che qui si fa sul serio e non ci sono approfittatori” .
Non è voluto mancare all’appuntamento neanche l’on. Alessandro Pagano, assessore regionale per i Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione nel governo precedente, che ha focalizzato il suo discorso sulla fruizione e valorizzazione di beni culturali. Beni importantissimi che non devono essere dimenticati, ma anzi considerati. Queste piccole realtà vanno tenute strette e bisogna cullarsi dei piccoli, ma nello stesso tempo grandi tesori, che sono testimonianza della nostra storia, della nostra memoria. Pagano ha voluto sottolineare che la sua presenza deve essere interpretata anche come un interesse del mondo politico alle realtà museali locali. Va ricordato che grazie al suo finanziamento è stato possibile organizzare la conferenza e stampare oltre tredicimila copie della brochure sul Museo e tredicimila copie della Biografia sul dott. Francesco Paolo Lucchese Provenzano. (I lettori di questo giornale hanno ricevuto brochure e biografia con La Voce di Campofranco di maggio-giugno).
Lintervento conclusivo è stato affidato a mons. Giovanni Speciale, direttore del Museo Diocesano e responsabile della Commissione Diocesana d’Arte Sacra di Caltanissetta, che in modo egregio e chiaro ha fatto il punto sulla conferenza. Speciale ha ricordato la figura del locale prete zelante don Salvatore Nazareno Falletta, fondatore nel lontano 1961 de “La Voce di Campofranco” e titolare del museo. Ha voluto far notare come anche la chiesa ormai è sempre più presente quando si parla di beni culturali. Si è augurato, inoltre, che il museo di storia locale possa diventare una sezione distaccata del Museo Diocesano di Caltanissetta in un’ ottica di museo diffuso, suggerendo di specializzare il museo nelle litografie, stampe e incisioni sacre.
A termine il sindaco Francesco Di Giovanni, a nome suo e dell’amministrazione comunale, ha consegnato una artistica targa in argento al ch.mo prof. Vincenzo Lucchese Salati. Il direttore del museo prof. Nicastro hanno voluto ringraziare i relatori offrendo oggetti in ceramica creati dal Laboratorio Bevilacqua di Campofranco.

Flavio Nicastro


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