L’ultimo documento ufficiale, Giornata Missionaria Mondiale
Mons. Cataldo Naro
Arcivescovo - Abate di Monreale
Abate di Santa Maria del Bosco


Monreale, 18 settembre 2006
Fratelli e sorelle,
desidero rivolgervi, in prossimità della celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale, una brevissima parola. Del resto è ormai consuetudine consolidata nella nostra Chiesa diocesana che il vescovo dica a tutti i fedeli una sua parola in vista di tale Giornata che ormai rappresenta un appuntamento annuale davvero importante. Essa, da un lato, ci offre l’opportunità di dare un volto unitario a quell’interesse forte e generoso per la missione ad gentes che nelle parrocchie della nostra diocesi è così radicato e così vivace e che si esprime in molteplicità di modi. Dall’altro ci suggerisce, proprio per dare concretezza a tale volto unitario, di indirizzare, almeno in quel giorno, la nostra responsabile collaborazione e il nostro generoso contributo alle Pontificie Opere Missionarie che hanno il compito di sostenere l’annuncio missionario in tutto il mondo, anche in quegli ambiti e in quei territori che le iniziative delle singole Chiese diocesane o dei particolari gruppi ecclesiali non riescono a raggiungere e neanche intendono farlo.
La Giornata Missionaria è, naturalmente, anche l’occasione per rammentarci della dimensione universale dell’azione missionaria della Chiesa. Bisogna riconoscere che troppo spesso le nostre comunità parrocchiali restano chiuse in un particolarismo localistico senza respiro autenticamente evangelico. Non si riesce a vedere al di là degli stretti confini della propria parrocchia. Ci si concentra ossessivamente sulle proprie piccole tradizioni locali e in esse si fa consistere tutto il cristianesimo. Talvolta mi sembra che tanti nostri fedeli abbiano perso il senso dell’appartenenza alla Chiesa cattolica, cioè universale. Sia la Giornata Missionaria l’occasione per un risveglio della coscienza cattolica del nostro cristianesimo.
E sia anche l’occasione per tutti noi di riattingere la consapevolezza che la fonte della missione della Chiesa che – come ha ricordato il papa Benedetto XVI proprio nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria di quest‘anno – è l’amore di Dio rivelatoci nella morte e risurrezione del suo Figlio eterno fattosi uomo per noi, Gesù di Nazareth. Afferma con forza il Papa: «La missione se non è orientata dalla carità, se non scaturisce cioè da un profondo atto di amore divino, rischia di ridursi a mera attività filantropica e sociale. L'amore che Dio nutre per ogni persona costituisce, infatti, il cuore dell’esperienza e dell’annunzio del Vangelo, e quanti l’accolgono ne diventano a loro volta testimoni». Credo che queste parole del Papa riguardano anche noi. Corriamo il rischio – anche noi ed anche quando mettiamo in atto generose iniziative di sostegno caritativo alle missioni – di fraintendere il senso della missione cristiana riducendola a opera di assistenza umanitaria e di solidarietà sociale. Per evitare un tale rischio abbiamo bisogno tutti di riandare alla radice del mandato missionario che il Signore risorto affidò agli apostoli e che, come ricorda ancora il Papa, costituisce per tutti i credenti un impegno irrinunciabile e permanente. In altre parole, non possiamo essere testimoni credibili dell’amore del Signore se non viviamo di tale amore e se non ci facciamo trasformare dalla potenza dello Spirito del Signore. L’appuntamento della Giornata Missionaria segni per noi una buona opportunità di riandare al significato più vero del nostro essere cristiani.
Essa sia anche l’occasione per un nostro ricordo grato nella preghiera di quei sacerdoti, religiosi e religiose, laici e laiche che, provenienti dalle nostre comunità parrocchiali, lavorano nelle terre di missione annunciandovi e testimoniandovi il Vangelo. In qualche modo rappresentano tutti noi. Sono l’espressione più bella e più visibile della vitalità genuinamente evangelica della nostra Chiesa diocesana. E preghiamo anche affinché essi possano essere seguiti da tanti altri giovani che, ascoltando la chiamata del Signore, accettino ancora oggi di spendere tutta la loro esistenza per l’annuncio del Vangelo a quanti ancora non lo conoscono.
Tutti saluto e benedico di cuore. † Cataldo Naro


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