Concluso il PON 2004-2005
Campofranco e Sutera, il territorio come risorsa


Con un attestato finale allegato alla scheda di valutazione gli alunni dell’istituto comprensivo di Campofranco e Sutera, diretto da Carolina Taibi, hanno concluso le attività PON che li ha visti impegnati per 60 ore, da gennaio a maggio, in attività di laboratorio due volte la settimana. Anche 20 genitori hanno lavorato fianco a fianco con i loro figlioli, impegnati in discussioni con sociologi e psicologi o coinvolti nelle stesse attività dei figli, esperimenti scientifici, composizioni di fiori secchi misti a prodotti mediterranei altrettanto secchi ma decorativi, oggetti in cartapesta ricavati da calchi autocostruiti, escursioni naturalistiche col direttore di Monte Conca.
Sono stati laboratori speciali, senza libri da sfogliare, con maestri speciali reclutati tra i professionisti che lavorano nei nostri ambienti e che li hanno portati ad osservare le antiche costruzioni in gesso, i nostri boschi, le acque dei fiumi e delle sorgenti, i segni delle antiche strade romane ed anche quelli più moderni che hanno bisogno di essere … riciclati. Il loro unico libro è stato la natura, esplorata con i kit portatili di analisi del suolo e delle acque e catalogata in un erbario con le piante raccolte durante le uscite. Le analisi non richiamavano alcuna conoscenza di tipo matematico; bisognava piuttosto interpretare i colori ottenuti dagli esperimenti. Spiegazioni più approfondite dei fenomeni erano legate al libero sorgere delle domande e delle curiosità. E a parte questo una relazione scritta o, almeno, una descrizione orale era facilmente ottenibile.
Altri alunni, che dovevano eseguire un plastico in cartapesta di un’antica abitazione in gesso, si sono misurati con le riduzioni in scala e le proporzioni per essere il più possibile fedeli all’originale. Questi hanno infine realizzato delle abitazioni a scala ridotta, ma fedeli all’originale persino negli avvallamenti del tetto che hanno poi ricoperto con piccole tegole in terracotta fatte da loro stessi e spennellate con un po’ di verde, per imitare tutto quello che vi spuntava sopra.
Un terzo gruppo ha imparato con i computer le nozioni fondamentali di informatica dando una mano anche ai propri genitori coinvolti nel progetto e mettendo in power point l’intera esperienza dei tre gruppi di laboratorio.
Ogni gruppo era composto da 15 alunni, guidati da un tutor e da vari esperti esterni a cui si affiancava un gruppo misto di genitori scelti tra Campofranco e Sutera. Ogni martedì e giovedì, dopo un pranzo al ristorante, iniziavano le attività che spesso si svolgevano all’aria aperta. I ragazzi che hanno fatto l’erbario e gli esperimenti sull’acqua ed il suolo li hanno poi ripetuti davanti ai loro compagni di classe, misurando il ph insieme e la quantità di ossigeno disciolto nell’acqua di rubinetto. Il gruppo di Campofranco che ha lavorato con la cartapesta (sull’azione denominata “interazione uomo ambiente – i rifiuti come risorsa”) chiedeva spesso di prolungare gli orari di laboratorio ed le ha proseguite insieme ai compagni di tutta la classe anche la mattina. In tal modo gli effetti del PON si sono ulteriormente estesi ed a fine anno quelli del PON che dovevano sostenere gli esami di licenza media hanno compiuto esperimenti o presentato i loro lavori alla commissione.
Anche i professori si sono confrontati con gli esperti esterni sui metodi e le tecniche utilizzate nel PON al fine di un maggiore coordinamento tra le azioni PON e quelle curriculari e per riproporre ancora negli anni a venire le stesse attività.
In due mostre finali, a Campofranco e Sutera, approfittando anche della coincidenza con le manifestazioni scolastiche delle scuole dei due paesi, gli alunni, che si erano nel frattempo associati in cooperative scolastiche regolarmente affiliate alla Confcooperative, non solo hanno esposto i loro prodotti ma li hanno venduti realizzando un discreto guadagno. Il PON, centrato sulla scoperta ed utilizzo del “territorio come risorsa”, è stato finanziato dal Fondo Sociale Europeo con una quota a carico del fondo di rotazione nazionale ed ha permesso di distribuire anche qualche risorsa economica sia dentro che fuori la scuola.

Mario Tona


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