L’orologio della Chiesa vicina


Breve racconto di un’esperienza realmente vissuta a Campofranco Si era appena addormentato, quando sente suonare mezzogiorno. Quasi incredulo, pensa di sognare sapendo che sia mezzanotte: 80 tocchi di campana, fanno: din don, din don, din don....
Accertatosi che è mezzanotte, il forestiero, immagina che si sia incantato l'orologio della Chiesa, per cui suona ora al posto di mezzogiorno. Bene, sta per riprendere sonno, quando sente altri 13 tocchi (12 più uno) che vogliono dire che sia mezzanotte e un quarto: - "Per Bacco!" dice fra sé e sé, ma sta zitto. Dopo un po', sente altri 14 tocchi (12 più due) che vogliono dire che sia mezzanotte e mezza: - "Per Dinci!" esclama allora forte, "come si fa a dormire?", si chiede.
Poi, ricordandosi che in questi casi la regola più saggia è quella di mantenere la calma, ci prova.... Ma, trascorsi pochi minuti di silenzio, riecco pronti altri 15 colpi (12 più tre) che vogliono dire che sia mezza notte e tre quarti: - "Insomma!", urla il disgraziato, "ora basta!". Scosso, si gira e si rigira, pensando a come fare per dormire. Logorato, mette la testa sotto il cuscino, ma non serve a nulla perché l'orologio lo cerca, lo trova, lo raggiunge e lo tortura, anche se con le mani si tappa le orecchie. Non sa cosa fare, non resiste più. Pensa: "un povero cristo non è padrone di dormire in pace", salvo naturalmente, i comuni rumori che la vita quotidiana ci riserva.... Alle 6 precise, improvvisamente, ricomincia il din don di 80 colpi: una vera sofferenza! Non più scosso, ma agitato, il forestiero decide di andare, appena si alzerà, dal Prete perché faccia riparare al più presto l'orologio guasto.
Intanto, chissà come, riprende sonno, ma per poco, perché alle 8, ricomincia il: din don, din don, din don: altro tormento!
Nonostante tutto, forse perché sfinito, siccome vittima innocente di altrui crudeltà, si riaddormenta. Ma, puntuale come un orologio (è proprio il caso di dirlo) alle 12 esatte riecco gli interminabili 80 din don: questa volta sono quelli veri....
Bè, tanto per farla finita, vi dico che dal Prete non c'è andato perché ha saputo che l'orologio non era guasto e che, tanta gente, nonostante tutto, era contenta. Per sua soddisfazione, in ogni caso, ha voluto contare tutti i tocchi e i rintocchi dell'orologio, suonati nell'arco delle 24 ore.
Ebbene, sapete quanti sono tra ore, quarti d'ora e din don? Sono esattamente 1075: un vero martirio! E non è tutto perché, siccome gli orologi sono due, uno della Chiesa di S. Francesco ed uno della Madrice (Chiesa Madre), chi abita al centro del paese viene massacrato due volte, perché deve subire 2150 colpi al giorno, senza contare quando le altre campane suonano per i fatti loro.
(Questo racconto risale al 1984. Per la sua ispirazione non c'è voluta molta fantasia: è bastato aver dormito in una casa vicino alla Chiesa di S. Francesco, perché la stesura scorresse speditamente)

Salvatore Panepinto


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