Di nome in nome
Tra le carte dell’archivio parrocchiale di Campofranco


Nell’autunno scorso – fra settembre e ottobre - mentre leggevo un profilo biografico e un’opera teologica del padre gesuita Henri de Lubac, m’è accaduto di ricevere in parrocchia la signora Rosalia Di Carlo Remy, attualmente residente a Communay, presso Lione. È giunta nell’ufficio per chiedermi notizie dei suoi antenati; lei infatti è originaria di Campofranco e trovandosi in vacanza in Sicilia porta avanti una ricerca genealogica.
Durante il primo colloquio abbiamo accennato alla presenza dei registri parrocchiali risalenti fino al XVII secolo (la parrocchia è nata infatti nel 1610); ho preso nota dei suoi antenati e ho promesso di fare una ricerca. In quell’abboccamento il discorso è caduto sulla città di Lione per due ragioni: perché è una città che la signora Rosalia conosce, e perché è stata la città dove negli anni ’30 ha insegnato il padre de Lubac. Così attraverso le sue parole di testimone diretta ho avuto altre notizie su Lione, culla del cristianesimo in Francia, e Fourvière, (zona della città di Lione che sorge su in collina) a cui si lega il nome di una “scuola teologica”.
A parte la coincidenza di aver notizie su Lione nel momento in cui studiavo l’opera del teologo di Lione, è seguita una ricerca sugli antenati. Cosicché ho preso in mano i registri parrocchiali che ora si trovano ben ordinati e custoditi in un armadio metallico. Vi sono registri di nascita e battesimo, cresima, matrimonio e morte; i loro titoli sono in latino e anche le fitte pagine sono scritte in latino, ancora fino a metà ‘900.
Ho cominciato a scorrere gli indici dei nomi e con vivo interesse ho trovato prime notizie su: Calogera Mazzara e Paolino Vitellaro, Rosalia Nuara e Antonio Di Carlo: questi antenati corrispondono ai nonni per la signora Rosalia. Immediatamente si avanza una supposizione: la Signora Rosalia porta il nome della nonna paterna. Da Nubile lei portava il cognome Di Carlo, in seguito alle nozze, il cognome Remy.
Quando ho raccolto le prime note sulla famiglia Vitellaro – Di Carlo ho inviato una lettera con le note genealogiche in Francia; ho chiesto loro notizie sui legami con la parrocchia di Campofranco. C’è stato così più di uno scambio epistolare.
Da una lettera che ho ricevuto recentemente ho appreso che la signora Rosalia ha ricordi felici del tempo trascorso, quand’era fanciulla, presso l’Istituto san Giuseppe, a Campofranco: ha frequentato l’asilo tenuto dalle Suore Domenicane. Ricorda pure d’aver conosciuto don Nazzareno Falletta il quale in più di una occasione la esortava a pregare santa Rita.
«Il mio ricordo che mi resterà per sempre è quello di un prete disponibile, vicino e semplice con le persone che si avvicinavano da lui.» - sono sue testuali parole. Anche il fratello della signora Rosalia ha un ricordo personale che riguarda il giardino e un albero di pere nei pressi della chiesa di santa Rita.
Avendo appreso che il signor Antonio di Carlo s’era sposato in prime nozze a Sutera, mi sono pure recato nella Chiesa Madrice di Sutera per consultare l’archivio parrocchiale; là ho riscontrato che vi sono registri più antichi e in migliore stato di conservazione. Naturalmente in latino! Peraltro non sfugge che il nome Paolino è legato al santo che protegge Sutera.
Di nome in nome e di generazione in generazione, veniamo rapidamente ai nostri giorni. La signora Rosalia ha avuto una figlia che si chiama Christella; è chiaro che il nome è tratto dalla cultura e dalla lingua francese: e nella lettera datata al 22.5.2005, mi annuncia che Christella avrà un bambino.
Per concludere: ho sperato per il buon esito del parto, rivolgo a loro favore le mie preghiere, attenderò di conoscere il nome del bambino.

Don Salvatore Falzone


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