“Rischio frane” al Consiglio comunale di Campofranco
Francesca Taibi si dissocia dal Gruppo di Maggioranza
Dimissioni annunciate a fine anno, la replica dell’Amministrazione e la controreplica del consigliere


La comunicazione alla stampa è stata data il 30 dicembre, ma le dimissioni erano state presentate dieci giorni prima. Proponiamo integralmente i comunicati stampa pervenuti., astenendoci da fare commenti. . Francesca Taibi non ha voluto più recitare la parte passiva e dichiara con un comunicato: “Ho ritenuto necessario, opportuno ed inderogabile – ha scritto il consigliere Taibi - disimpegnarmi dall'incarico, rivestito sin dall'indomani dell'inizio mandato elettorale per motivi che ritengo particolarmente gravi e non rispondenti, per correttezza personale e per buona coscienza politica, alle aspettative dell'elettorato che mi ha sostenuto. Nel corso del mandato ho avuto modo di constatare che la differente interpretazione del modo e del ruolo di servizio alla nostra comunità, rispetto a quella del sindaco e del Presidente del Consiglio, raggiungeva distanze sempre più incolmabili. L'assenza della necessaria programmazione da parte degli Organi di vertice, circa l'attività da svolgere, ha comportato solo un gran confusione. Le fondamentali attività di indirizzo politico-gestionale vengono pertanto abitudinariamente improvvisate con l'effetto di vanificare ogni risultato utile che possa avere significativi e tangibili effetti sul territorio amministrato. A nulla sono valse sinora le mie continue ed estenuanti richieste di revisione del metodo utilizzato che in particolare manca della necessaria collegialità. Mi duole molto sottolineare che le decisioni sono accentrate nelle persone del Sindaco e del Presidente del Consiglio che le preconfezionano e le presentano "belle e fatte" ai componenti del civico consesso che, per eccesso di bontà e genuinità, si ritrovano a "stare seduti" solo per ottenere l'effetto che "la maggioranza vince" e magari evitare che un comportamento difforme possa comportare il "disonore" di esprimere opinioni diverse ed essere additati come "traditori" o "franchi tiratori". Mi sono dimessa perché avvertivo la necessità di una maggiore democrazia, collegialità, condivisione ed espressioni di pensiero libero che contribuiscono sempre ad arricchire il dialogo politico e consentono veramente di costruire un'attività di puro servizio alla comunità. "Comandare solo per potere" senza esprimere una vera politica e servire nel senso più vero e profondo del termine non è il mio obiettivo anzi è l'opinione di "politicanti" che biasimo e dai quali ritengo di dover prendere ogni distanza. Devo sottolineare comunque, che, come si suoi dire, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata l'incuria e la disinvoltura con la quale Sindaco e Presidente del Consiglio hanno voluto mandare allo sbaraglio i "poveri buoni Consiglieri di maggioranza", che durante l'ultima seduta di Consiglio dedicata al riconoscimento di debiti fuori bilancio, si sono ritrovati a "rimanere seduti" ed in silenzio, come sempre, per coprire le responsabilità gravi dello stesso Sindaco e Presidente del Consiglio che hanno "dimenticato nel cassetto" delicate delibere che altrimenti avrebbero sottratto loro, magari per futili attività, somme del valore di oltre 300 mila euro.
Un silenzio che è servito solo a condividere le pesanti responsabilità dei proponenti ed a nulla è valso ogni mio tentativo di tutelare i Consiglieri Comunali del mio gruppo da future responsabilità anche di carattere patrimoniale per il maggior danno cagionato.
Non potendo svolgere il ruolo di servizio che desideravo e non potendo tutelare il mio gruppo dalle nefaste conseguenze che comporterà l'essere rimasti ancora una volta seduti, senza aver ben compreso la portata di un simile folle gesto, ho ritenuto di dimettermi.
Assicuro comunque che continuerò a svolgere il mio ruolo di vigilanza e di indirizzo con sempre maggiore impeto e rinnovata volontà nello spirito di servizio che continuerà a contraddistinguere il mio impegno di crescita, di democrazia e di libertà.”
La risposta dell’Amministrazione comunale (Gruppo consiliare “Amare Campofranco”, Sindaco e Giunta), al comunicato stampa del consigliere Francesca Taibi, è arrivata il 12 gennaio con una lettera aperta a tutti i cittadini. Intanto, però, il nuovo capogruppo Giuseppe Schillaci, comunicava alla Taibi che i consiglieri comunali del Gruppo di Maggioranza si erano riuniti e l’avevano “dichiarata all’unanimità non facente più parte” del loro gruppo. Nella stessa riunione era stato scelto anche il vicecapogruppo nella persona del consigliere Calogero Caltagirone.
La replica dell’Amministrazione è dura e pesante e si apre con un preambolo:
“-Ritenersi utili e adoperarsi come tali e' altamente meritorio. -Ritenersi indispensabili e comportarsi come in preda al delirio di onnipotenza è altamente rischioso e sicuramente dannoso per sé, per gli altri e per la comunità in cui si opera. Il consigliere comunale Francesca Taibi, che come è a tutti noto è stata una delle persone più attive dell'amministrazione " Amare Campofranco" , non può assolutamente essere credibile nella sua motivazione di dimissioni da Capogruppo " per mancanza di collegialità " a meno che non si pensi che questa sua affermazione non le sia stata estorta o comunque attribuita, ma con una certa gravita perché lascia poi pensare che i motivi delle sue decisioni sono da individuare in direzioni ben diverse che ognuno può ben intuire e liberamente pensare.
E' ovvio sottolineare l'imparzialità con cui ha operato, opera ed opererà questa Amministrazione. nel rispetto più rigoroso e più scrupoloso delle norme, senza lasciarsi influenzare da posizioni o ruoli sociali cui gli interessi siano stati, sono, possono o potrebbero essere riferiti. Non ci si è mai lasciati influenzare e/o condizionare nell'applicazione di norme relative a tasse, imposte, oneri di qualsiasi tipo, comprese quelle di urbanizzazione e costruzione e/o qualunque altro tipo di diritto da chiunque dovuto, sia esso semplice e normale cittadino, sia esso Sindaco, Assessore, Consigliere , Capogruppo o altro.
Si è sempre cercato di rispettare e applicare la norma con massimo scrupolo e legalità. Il consigliere Taibi forse voleva riferirsi alla mancanza di lealtà più che di collegialità e ovviamente, mancanza di lealtà da parte sua, cioè della stessa consigliera.
Non è possibile dimenticare , perché se così fosse sarebbe veramente grave, che tutti i consigli comunali sono stasi (sempre preceduti da riunione di pre-consiglio che si sono conclusi con una linea unanime da tenere e portare avanti, ma non sempre la consigliera Taibi ha rispettato l'impegno assunto .
Il giorno successivo alla riunione di pre-consiglio. durante la quale si era deciso collegialmente di riconfermare nella carica il Revisore dei Conti uscente, il consigliere Taibi ha fatto presentare istanza al proprio nipote dott. Arturo Accolla sostenendo che la decisione sul Revisore era ancora da prendere, con il maldestro tentativo di operare un vero e proprio preconfezionamento di personali e ignobili intenti. Malgrado il parere opposto dagli altri consiglieri ha quasi imposto e ottenuto di rimettere tutto in discussione . ottenendo comunque lo stesso risultato iniziale, cioè la conferma del revisore uscente.
Appare ovvio pensare che non potendo ottenere, la consigliera Taibi, ciò che pretendeva , ossia la nomina a | revisore dei conti del proprio nipote si è adoperata con le sue naturali doti di normale scorrettezza ad accordarsi con la minoranza consiliare, e ad eleggere nella seduta del Consiglio Comunale, come revisore dei conti il Di Leo. I mettendo in atto il suo comportamento più ignobile e più irriguardoso nei confronti dei Consiglieri di Maggioranza che nella qualità di Capo Gruppo rappresentava immeritatamente e indegnamente.
Quando poi, si vuole, a tutti i costi, evitare il riconoscimento dei debiti fuori bilancio per circa trecentomila euro a seguito di sentenze del Tribunale di Caltanissetta e risalenti a prima del Novembre 1997, e addirittura ad oltre trent'anni fa per alcuni e a oltre vent'anni fa per altri, c'è da pensare che vi sono ben altri obiettivi concordati o meno. volontariamente o involontariamente con chi ha il solo scopo di ritardare la riscossione di quanto dovuto da diversi decine di anni, agii aventi diritto, mettendo a rischio di ulteriori procedure con grave danno economico ai cittadini e il Comune di Campofranco.
Il Gruppo Consiliare di Maggioranza "Amare Campofranco", con i suoi otto consiglieri, otto e non nove, in quanto !a Consigliera Taibi per la sua scelta comportamentale intrisa di manifeste e concrete bugie è stata dimissionata. Si è sempre trovato in perfetta sintonia con il Sindaco , con la Giunta e con il Presidente del Consiglio assieme ai quali ha sempre operato nella massima collegialità, correttezza, concretezza , operosità, trasparenza e legalità.
Peccato che la consigliera Taibi è stata l’unica a non accorgersene ma ciò non ci meraviglia e non ci sorprende più di tanto.”
Ma la controreplica della Taibi non si fa attendere molto e dopo appena due giorni dalla pubblicazione del documento (13.1.2005) dell’Amministrazione comunale sul Giornale di Sicilia e su La Sicilia, risponde tornando alla carica senza mezzi termini e con un altro comunicato stampa.
“In riferimento agli articoli apparsi in data 13 gennaio negli spazi dedicati alla cronaca provinciale, per opportuna informazione e diffusione ed a tutela dell'immagine pubblica, comunico quanto segue: Alla luce dei fatti e degli eventi che si susseguono relativamente al Comune di Campofranco, occorre svolgere ogni sforzo possibile necessario per la tutela della "legalità". Il contenuto degli articoli diffusi dagli ormai pochi accoliti delfini del Sindaco Di Giovanni sono semplicemente destinati a travisare la verità dei fatti ed ad ostacolarne la comprensione. Conosciamo tutti ormai bene il modo d’agire e sappiamo che oltre all’assenza di collegialità e d all'accentramento delle decisioni nelle mani dei soliti due, Sindaco e Presidente del Consiglio, vorrebbero adesso spostare l'attenzione su altri fatti per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica. Adesso vorrebbero far credere che altri hanno la volontà di ritardare il pagamento dei debiti fuori bilancio quando Sindaco e Presidente del Consiglio hanno dimenticato nel cassetto gli atti e solo dopo i decreti ingiuntivi dei legittimi creditori, quando hanno ricevuto la convocazione del Giudice per l'udienza relativa al pignoramento, li hanno tirati fuori. Perché gli atti non sono stati portati in Consiglio nel 2003 ? Perché i Consiglieri non sono stati informati? E ancora perché i Consiglieri non sono stati informati dei gravi problemi che condizionavano e condizionano l'Area Tecnico-Ambientale in tempo utile per non rimanere sbigottiti ed attoniti in Consiglio Comunale quando il Consigliere Virciglio ha dato lettura della gravissima denuncia del Responsabile? Imparino i soliti due che esiste un livello di politica che è unicamente espressione di servizio e che non tutti gli "uomini" sono disposti a diventare soldati e stare sempre "zitti e seduti" per promesse futili. In un sistema libero e democratico la parola d'ordine deve essere legalità. E' per questo che non si può scambiare l'omertà per lealtà. Campofranco è oggi un paese che piange tristemente l'assenza di vere politiche di sviluppo, di occupazione, di crescita.
Tutti obiettivi che non possono essere raggiunti con l'immobilismo più totale dettato dai soliti due. Ricordiamo che non è la prima volta che il Sindaco viene abbandonato proprio dalle persone più valide, volenterose ed oneste. Ho sempre manifestato dissapore per il metodo utilizzato. Il dott. Arturo Accolla non è mai stato interessato all'attività di controllo dell'Ente. La sua proposta è stata utile a chiarire l'intento del Sindaco: preconfezionare il solito pacco per i Consiglieri al fine di scegliere lui il suo controllore per garantirsene la riconoscenza ed evitare "colpi di scena". I Consiglieri devono invece sapere. I Consiglieri devono potersi avvalere di tecnici "liberi" e di Responsabili liberi che garantiscano legalità, trasparenza e conoscenza di fatti ed atti. In quanto alla collegialità il Sindaco si risparmi le belle enunciazioni di principio che in mia presenza non sono mai state applicate.
I Consiglieri devono sapere che la loro buona fede è violata ogni qual volta non vengono messi a conoscenza degli atti e dei fatti, soprattutto quando gli atti servono solo a trasferire a loro le responsabilità di quei soggetti che tengono gli atti nel cassetto. Oggi Campofranco non è un paese da "Amare" ma un paese da "Salvare".
Mi sono posta autonomamente al di fuori del gruppo vicino al Sindaco con le dimissioni da capogruppo. Sfonda una porta aperta chi pensa di licenziarmi con i soliti metodi antidemocratici. Con i giudizi emessi in assenza del "condannato" e senza alcuna possibilità di una democratica discussione, replica o difesa degni delle peggiori dittature.
Siederò in Consiglio in rappresentanza di un nuovo gruppo che chiamerò "Salvare Campofranco" nella speranza di salvare la mia terra e forse qualcuno di quei "bravi ragazzi" che non hanno ancora compreso che "pagheranno di tasca propria" l'esser stati ancora una volta "zitti e seduti (15.1.2005)".
Sino al 1 febbraio sulla vicenda non ci sono stati altri comunicati, nemmeno da parte del Gruppo consiliare della Minoranza.

V.N.


Ritorna alla Home Page