Intensa partecipazione alla festa del Crocifisso a Campofranco


Tenuti a Campofranco, come orami da lunga tradizione i solenni festeggiamenti in onore del Santissimo Crocifisso nella chiesa di San Francesco, che hanno avuto il culmine domenica 19 settembre.
Il triduo iniziato giovedì 16 e predicato dal vicario cooperatore don Salvatore Falzone, è stato caratterizzato da momenti particolari che hanno voluto approfondire la passione redentrice del Cristo. Molto intense e partecipate sia la Via Crucis di venerdì 17, sia la solenne esposizione del Santissimo Sacramento per l’intera mattinata della vigilia.
Nel pomeriggio di sabato 18, lo sparo di mortaretti e il rullo di tamburi per le vie cittadine hanno dato inizio ai festeggiamenti esterni. Dopo la Celebrazione Eucaristica vespertina ha fatto seguito il canto dei Solenni Vespri. Momento centrale e tanto atteso e stato quello di domenica 19, quando nella presta mattinata lo sparo di 21 colpi e le note festanti della banda cittadina “Michele Saia”, hanno annunciato alla comunità il grande giorno della festa. Nel corso della mattinata, un gran numero di fedeli ha partecipato alle Celebrazioni Eucaristiche nella Chiesa di San Francesco. Nel pomeriggio, invece dopo la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal parroco don Enzo Genova e dopo un lungo pomeriggio di pioggia che ci ha fatti temere per la processione, ma “nulla è impossibile a Dio”, si è svolta con grande partecipazione la solenne processione dell’antico simulacro del Santissimo Crocifisso, a cui ha preso parte anche l’amministrazione comunale con il gonfalone e la Confraternita del Santissimo Sacramento, istituita nell’aprile di quest’anno. Terminato il gioco d’artificio che ha colorato il cielo della piazza San Francesco, il simulacro ha fatto rientro nell’omonima Chiesa.
Un ringraziamento va alla Confraternita del Santissimo Sacramento, per la preparazione dettagliata dei festeggiamenti, ma soprattutto per aver reso suggestiva e ordinata la processione, dando un forte esempio nello stare insieme e quello di essere fratelli tra di noi, cioè il fine che ha raggiunto Cristo dall’alto della Croce.

Giuseppe Favata


Ritorna alla Home Page