Un’altra iniziativa contro il termovalorizzatore
Il Comitato Civico di Campofranco si rivolge al Presidente della Repubblica


Nella serata di domenica 29 agosto, in Piazza Vittorio Veneto (Fontana della Rinascita), il comitato civico di Campofranco ha promosso una petizione popolare, da inviare a S.E. il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, raccogliendo una notevole adesione dei cittadini; sono state infatti già inviate 300 lettere.
L’iniziativa è nata in collaborazione con il comitato di Aragona
ed ha lo scopo di informare il Presidente della Repubblica sui rischi che la costruzione del termovalorizzatore di Casteltermini può arrecare alla popolazione di Campofranco e dei comuni limitrofi. L’impianto, infatti, dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dal nostro centro abitato, in particolare i primi fumi sarebbero respirati dai bambini della scuola “Don Bosco”.
I principali quesiti che come cittadini ci poniamo sono: quale è la ricaduta al suolo degli inquinanti? Chi garantisce un utilizzo appropriato dei reagenti? Chi controllerà l’affidabilità di funzionamento dell’impianto? Quale è l’effettivo recupero di energia? Quale il rilascio degli effluenti liquidi? Quali fumi respireremo? Sicuramente questi sono quesiti a cui nessuno ha mai dato una risposta certa e per tale motivo le nostre preoccupazioni sono notevoli.
Naturalmente ci si rende conto che l’attuale sistema di smaltimento dei rifiuti è totalmente inadeguato e che la politica delle discariche non può continuare ma, siamo certi, l’unica valida alternativa è quella della raccolta differenziata e del riciclaggio, come già avviene sia al Nord Italia che nel resto d’Europa.
Riteniamo del tutto sbagliata la scelta del Governo Regionale di costruire in Sicilia 4 mega-impianti di Termovalorizzazione quando la percentuale di raccolta differenziata non raggiunge il 2 percento. Questo potrebbe comportare la distruzione in forno di qualunque tipo di rifiuto: Carta e cartone, vetro, alluminio, ferro, plastica, buste e sacchetti per alimenti in genere, imballaggi di polistirolo, barattoli vari, pneumatici e gomma varia verrebbero inviati all’incenerimento. Con la conseguente emissione in atmosfera di: DIOSSINE, MATERIA PARTICOLATA, ARSENICO, BERILLIO, CADMIO, CROMO, PIOMBO, MERCURIO, GAS ACIDI (acido cloridrico, fluoridrico, ossidi di zolfo).
Anche la Provincia di Caltanissetta (Ass. Territorio e Ambiente), nella recente conferenza dei servizi tenutasi il 2 agosto a Palermo, esprime parere sfavorevole sul progetto definitivo del termovalorizzatore:
Estratto dalla copia originale emessa dalla provincia:
Per quanto di competenza di questo Settore si osserva quanto segue:
1. Il progetto non rispetta i limiti alle emissioni previsti dalla Direttiva CE 76/2000;
2. dall’analisi idrogeologica di dettaglio del sito si evidenzia la presenza di una falda freatica sottostante, posta a profondità di m. 3,50 che interagirebbe con le strutture incassate previste, come le vasche di raccolta reflui e colaticci.
3. il sistema di smaltimento dei reflui è interrato; considerata la natura geologica del sito e la presenza della falda sopraccitata, non si è nelle condizioni di condividere la scelta tecnica effettuata, in quanto non adeguata a far fronte a possibili pericoli di inquinamento dovuti a malfunzionamento, sversamenti o rottura delle vasche interrate;
4. dallo “Schema planimetrico reti acque reflue da strade, piazzali e superfici inquinate” e da quello riportante un non meglio indicato sfioro di acque industriali, si evince l’esistenza di un flusso verso un depuratore consortile; nulla viene detto circa la qualità di tali acque, circa la loro compatibilità con il depuratore consortile, del quale peraltro manca qualsiasi indicazione tecnica, e circa il rispetto di quanto previsto per le acque dalla Direttiva 76/2000;
5. in relazione al pericolo di ruscellamento e di esondazione, dovuto alla immediata vicinanza del fiume Platani, non risulta formulata alcuna previsione progettuale che ponga in quota di sicurezza idraulica gli impianti;
6. non risultano sufficientemente descritte le opere di impermeabilizzazione della fossa dei rifiuti, che devono offrire condizioni almeno pari a quelle previste dal D.Lgs. 36/2003 per le discariche dei rifiuti solidi urbani.
Per i motivi su esposti si esprime parere sfavorevole.

(Firmato: il Funzionario Dott. Ing. Giuseppe Iacono; il Funzionario Dott. Ing. Francesco Toscano; il Direttore del Settore 11° Dott.ssa Giulia Cortina).

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli attuali livelli di diossine e dei composti simili (PCB) emessi da un’inceneritore, sono tali che: “gli effetti seppure impercettibili potrebbero già manifestarsi sulla popolazione dei paesi sviluppati”. Le Diossine e gli altri POP sono composti persistenti… non sono decomposti da organismi e/o processi naturali e quindi si accumulano nel suolo, sedimenti, aria, acqua; sono inoltre inodore ed incolore. Sono quindi, bioaccumulabili negli organismi viventi ed hanno la capacità di risalire la catena alimentare, giungendo fino all’uomo.
La Diossina (2,3,7,8-TCDD) è un accertato cancerogeno per l’uomo, mentre le altre diossine/furani sono potenziali cancerogeni, possono provocare:
- Effetti neurocomportamentali: ridotta funzione cognitiva, aumentato comportamento iperattivo, effetti avversi sull’attenzione, aumentata depressione;
- Alterata funzione del sistema immunitario;
- Disturbi del sistema nervoso centrale;
- Cloracne ed altre alterazioni epidermiche;
- Disturbi della funzione epatica e renale;
- Alterati livelli degli ormoni: tiroide, testosterone ed estrogeni;
- Effetti sul sistema riproduttivo: rapporto dei sessi alterato, ridotta fertilità;
- Difetti alla nascita: ipospadia (malformazione delle vie urinarie dell’uomo);
- Endometriosi (presenza di tessuto che riveste l’utero in sedi differenti dalla cavità uterina).

Da studi del WWF è emerso che gli inceneritori sono “fabbriche di veleni”: sono degli altiforni nei quali vengono bruciati grandi quantità di rifiuti.
Impianti che trasformano i rifiuti in gas, destinato ad essere immesso nell'atmosfera, e in scorie e ceneri, destinate ad essere conferite per sempre in una discarica.
Questa "trasformazione" è inaccettabile per almeno due motivi:
1. è un crimine immettere in atmosfera e nel territorio gas e scorie che presentano una nocività molto maggiore di quella dei rifiuti dai quali provengono;
2. è una stupidaggine distruggere materiali che possono essere recuperati e riutilizzati.
L'inceneritore dunque produce e concentra veleni.
Qualunque dizionario di Italiano non cita la parola “TERMOVALORIZZATORE”: I termini “Termovalorizzatore” ed “Inceneritore” sono neologismi per indicare la stessa tecnologia di trattamento dei rifiuti con o senza recupero di energia.

Vincenzo D’Anna

Si riporta di seguito il testo integrale inviato dai cittadini al Presidente della Repubblica:
A Sua Eccellenza il Signor Presidente Della Repubblica
Con la presente La informo che il Commissario Straordinario per l’Emergenza Rifiuti – Presidente della Regione Sicilia - con avviso pubblico ha stipulato delle convenzioni ventennali con operatori industriali che, nell’ambito delle linee guida del Piano Regionale dei Rifiuti, prevedono la costruzione di ben quattro termovalorizzatori, di svariati centri di trasferenza, di impianti di selezione secco-umido e discariche a servizio dei medesimi. Premesso che questa impostazione potrebbe essere notevolmente modificata con l’attivazione ed il potenziamento della Raccolta Differenziata, Le rappresento che uno dei quattro termovalorizzatori verrà realizzato tra i territori di Casteltermini (Ag) e Campofranco, a poche centinaia di metri dal centro abitato e dalla riserva naturale “Monte Conca”,adiacente al corso delle acque del fiume Platani, in un territorio dov’è prevista la realizzazione di un museo minerario.
Lo stesso avrà a suo servizio una mega-discarica in territorio di Aragona (Ag), ed un’altra ad Acquaviva Platani (CL), estesa circa trenta ettari ciascuna.
La scelta dei siti su cui verranno costruiti i termovalorizzatori e le discariche è stata fatta esclusivamente dai privati. Le Amministrazioni ed i Consigli comunali, istituzioni elette dal popolo e deputate – tra l’altro – alla gestione ed al controllo del proprio territorio, sono stati totalmente esautorati. Persino la Commissione della Comunità Europea ha espresso un parere negativo motivato per il sistema usato dalla Regione Siciliana nell’appaltare i lavori del servizio di trattamento dei rifiuti urbani prodotti in Sicilia.
Quale sommo garante della Costituzione, invito Sua Eccellenza ad intervenire in merito perché la speculazione economica non può e non deve prevalere sulla salute dei Cittadini e sui processi di trasparente partecipazione democratica.
Sicuro di un Suo autorevole intervento, porgo Distinti Saluti


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