Semi di senape
La vita banco di prova della fede


Nella Sacra Scrittura il tema della vita è avvertito come un banco di prova della fede; senza almeno alcune condizioni elementari per vivere, in un senso fisco e morale, come si può sperare in Dio?
Nell Antico Testamento, in particolare nei Salmi e nel Libro di Giobbe, si afferma esplicitamente che per onorare Dio è necessario vivere; perciò scendere nello sheol, dopo la morte, è come porre fine alla stessa lode che il vivente rende a Dio; ora nel Nuovo Testamento, questa prospettiva è ripresa e saldata al mistero della vita di Gesù; egli, che ha rivelato di essere via, verità e vita, è disceso nella morte, anzi è Colui che è andato fra i morti; con la sua morte reale ha inizio il riscatto dal retaggio dello sheol. Cristo dice di sé:  Io sono il Vivente ,  il Primo e l Ultimo ,  il Primogenito di coloro che risuscitano dai morti . Il Risorto ci ha liberato dalla condizione servile che la morte procura. Il Libro dell Apocalisse, in particolare, completa questo mistero della morte e della vita, esprimendo lodi e onori per l Agnello mistico, figura di Cristo Risorto. È l Agnello sgozzato nel supremo sacrificio ed è l Agnello che, avendo riportato la vittoria sulle potenze inique, apre quel libro della vita, reclamato da Giobbe. Nei Salmi si esprime pure la speranza di questa vittoria:  per la giustizia contemplerò il tuo Volto; al risveglio mi sazierò della tua Presenza (vedi i salmi durante la persecuzione 35 - 41) e ancora:  non lascerai che il tuo Santo veda la corruzione .
Un esempio può illuminarci. Dopo la fine del regime sovietico la Chiesa ortodossa russa ha proclamato alcuni santi martiri; fra di essi la granduchessa Elizaveta Fëdorovna; durante i giorni della guerra civile viene arrestata da soldati bolscevichi. È il giorno di Pasqua del 1918! Lei era nipote della Regina Vittoria e di fatti era stata istruita nella corte inglese; data in sposa al granduca di Russia, perde il marito alcuni anni dopo, rimanendo così sola con i suoi figli; da luterana che era, si era convertita alla confessione ortodossa per autentico amore al popolo, tant è che dopo la morte del marito aveva dedicato la sua vita a soccorrere i poveri e nel 1910, superate alcune difficoltà, aveva fondato un monastero per la carità; è un caso significativo di istituto monastico per claustrali aperte secondo lo spirito della fondatrice alla carità sociale. La granduchessa nei giorni della sua prigionia porta a termine, fino all oblazione della sua vita, la spiritualità degli staresz. La sua morte è avvenuta il 18 luglio 1918: è fatta precipitare con la sua famiglia imperiale in un pozzo minerario, massi, travi e materiale incendiario sono scagliati dentro insieme a bombe esplosive. Circa due mesi dopo nel luogo, Alapaevsk, è condotta un istruttoria dall Ammiraglio Kolcka che con le truppe mensceviche ha riconquistato la regione. I contadini raccontano di aver sentito, il giorno dopo l esplosione, canti della Liturgia provenire dal pozzo minerario. L indagine sui corpi della famiglia imperiale porta alla luce che la granduchessa è incorrotta; la donna ha fasciato alcune ferite dei suoi figli e due bombe vicino a lei non sono esplose.
Il mistero della resurrezione degli uomini si lega al mistero del Risorto Vivente; è lui che dona la Vita eterna;  vita  nell originale greco dei Vangeli  è cioé  il piano più profondo della vita psicofisica, allorché il piano del bìos è superato dalle garanzie che l Eterno è vivo e vero, poiché ha vinto sul male , sul peccato e sulla morte. La sorte degli uomini perseguitati è legata a quel libro della vita che già l uomo di Uz supplicava di avere tra le sue mani per potervi incidere il suo disperante dolore. Quell inchiostro di oro vivo e porpora odorosa l Agnello ha versato e steso con l offerta della propria vita.

Don Salvatore Falzone


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