Campofranco, no alla gestione integrata dei rifiuti


Sono tre le ragione fondamentali per le quali la giunta comunale di Campofranco guidata dal sindaco Francesco Di Giovanni ha respinto il piano di ambito per la gestione integrata dei rifiuti dell'ATO CL1.
La prima di carattere economico, infatti la tariffa annuale per la copertura dei costi relativi alla gestione dei rifiuti solidi urbani determinata dalla società d'Ambito, comporterebbe un aggravio alla pressione fiscale non sostenibile dalla cittadinanza dato il modesto livello del reddito medio pro-capite.
La seconda ragione riguarda la localizzazione del megaimpianto di termovalorizzazione che dovrebbe sorgere nella zona industriale di Casteltermini ma in realtà, puntualizza il vice sindaco Rosario Nuara, a poche centinaia di metri dal centro abitato del comune di Campofranco, causando un dannoso impatto ambientale su una vasta zona in cui ricadono aree di pregio naturalistico del territorio provinciale di Caltanissetta, tra cui la riserva integrale di Monte Conca.
Infine, si legge nella delibera, il termovalorizzatore trasformando i rifiuti in energia elettrica produrrà emissioni di fumi, polveri e diossine con prevedibili effetti nocivi sulla salute e sull'ambiente senza garanzie certe per la salute pubblica.
Non condividendo le previsioni del piano d'Ambito, l'amministrazione comunale ribadisce la propria netta e chiara contrarietà, espressa alcuni mesi addietro in consiglio comunale, alla costruzione del termovalorizzatore nell'area di sviluppo industriale di Agrigento e degli altri previsti dal piano regionale affinché la Sicilia possa sperare, aggiunge il vicesindaco, in uno sviluppo futuro rispettoso soprattutto della compatibilità ambientale.

Totò D'Anna


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