La Capuana di nuovo alla Rassegna teatrale di Allerona


Dopo il successo ottenuto lo scorso anno alla rassegna nazionale del teatro dialettale che si è svolta ad Allerona in provincia di Temi e che è valso alla compagnia teatrale "Luigi Capuana" il Premio Stella d'Oro come migliore compagnia e come migliore regia e che ha riconosciuto il talento di Maria Liuzzo come migliore attrice e del marito Calogero Termini come migliore attore, anche quest'anno la compagnia teatrale di Campofranco è stata selezionata per la fase finale della 8° edizione della stessa rassegna.
Alla selezione hanno partecipato più di trenta compagnie teatrali impegnate nel teatro dialettale e provenienti da tutte le parte d'Italia ma solo sette di queste sono state ammesse alle finale che si svolgerà nella cittadina umbra dal 24 luglio al 7 agosto.
Le compagnie selezionate sono: il Gruppo Teatrale La Betulla di Nave (BS), II teatro dei Picari di Macerata, la Compagnia Teatrale FAVL di Viterbo, la Compagnia Teatrale Luigi Capuana di Campofranco (CL), L'Improvvisata Compagnia di Latina, L'Associazione Esperienza Teatro di Napoli e la Compagnia dell'Acquario di Roma.
La compagnia teatrale che da più di vent'anni propone al pubblico opere del teatro dialettale e che costituisce una delle poche realtà che sono riuscite a varcare i confini siciliani con successo, è bene ribadirlo, formata da non professionisti ma da persone impegnate in altri lavori o da casalinghe, ha superato quest'ultima selezione grazie alla maturità interpretativa raggiunta dagli attori ed al genio creativo del regista Pino Giambrone autore di molte delle commedie messe in scena dalla compagnia ed anche di quella proposta a questa ottava rassegna nazionale.
Si tratta di una commedia in tre atti intitolata "Cincu fìmmini e un tari" che come spiega Piero Scozzaro, presidente della compagnia, mette in luce la peculiarità del popolo siciliano, l'arte di arrangiarsi, e gli altri caratteri distintivi quali l'intelligenza, la diffidenza e l'umorismo. L'intreccio della storia partorita dalla fantasiosa creatività del regista Pino Giambrone prende l'avvio con l'ingresso in scena di un personaggio che racchiude in sé tutte queste peculiarità, ‘u Zu Tatanu Zarbu, uno "sbrigafaccenne", interpretato dallo stesso Piero Scozzaro.
Sul palcoscenico si muovono numerosi altri personaggi, come Adelina Barone, interpretata da Maria Liuzzo, Alfìu Santaita da Calogero Termini, il barone Paolo Trupia da Gaetano Giambrone, la moglie del barone Vieta Naca da Francesca Guagenti ed i due figli gemelli interpretati da Agostino Stornatelo e Vincenzo Giovino. Tutti i personaggi della rappresentazione vengono coinvolti in una serie di equivoci, che coadiuvati dalla potente macchina del destino, creano situazioni paradossali e divertenti.
T. D'A.


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