«Caro presidente Cuffaro non inquini la nostra aria»
Bambine di Campofranco scrivono al Presidente della Regione Siciliana per dire NO all’inceneritore

Alla catena umana che domenica 29 febbraio da Campofranco è partita verso la statale 189 per protestare contro la costruzione del termovalorizzatore hanno preso parte molti ragazzi delle scuole medie e delle scuole elementari alcuni dei quali erano organizzati con cartelloni di protesta ed erano accompagnati dai propri insegnanti, che hanno ripreso in classe nei giorni seguenti il tema dello smaltimento dei rifiuti e quindi dell'inceneritore che dovrebbe sorgere poco distante dalla nostra cittadina, in particolare i bambini della classe quarta dell'insegnante Enza Falletta hanno voluto manifestare il loro dissenso e la loro preoccupazione attraverso una lettera aperta indirizzata al Presidente della Regione.
"Illustrissimo Signor Presidente - comincia la lettera di una bambina – mi chiamo Alice D’Anna e frequento la quarta elementare della scuola Don Bosco di Campofranco. So che ha firmato il decreto e vuole mettere l'inceneritore poco distante dal nostro paese. Lo sa che se continuasse potrebbe non essere più votato?
Illustrissimo Signor Presidente, tanti anni fa i nostri nonni e zii andavano a lavorare nelle miniere e si ammalavano perché respiravano molti gas nocivi. Lei è un papa e anche un medico, avrà visto quante persone arrivano all'ospedale e se lei metterà l'inceneritore verranno molte più persone all'ospedale malate di cancro, leucemia e di molte altre malattie! Signor Presidente, ora l'ultimo bene che ci rimane è l'aria e non vogliamo che sì inquini, ieri 29 febbraio abbiamo fatto una manifestazione di protesta Perciò illustrissimo Signor Presidente Cuffaro non faccia l'inceneritore o termovalorizzatore perché distrugge il nostro futuro".

“Illustrissimo Signor Presidente, sono Giorgia, frequento la quarta elementare del plesso Don Bosco, ed abito a Campofranco, nelle vicinanze del luogo dove dovrebbe sorgere, per sua decisione, il termovalorizzatore”.
Così inizia la lettera, che un’altra piccola alunna ha sentito di scrivere al presidente della Regione on. Cuffaro, il giorno dopo l’imponente manifestazione popolare di domenica mattina, che si è snodata da Campofranco sino al luogo prescelto per il mega inceneritore. Giorgia Adamo, di appena dieci anni, domenica mattina era lì, con le altre sorelline e i genitori, a percorrere oltre cinque chilometri di strada statale e a gridare assieme con i suoi compagnetti di scuola, il forte No alla costruzione dell’inceneritore. E non ha avuto minimamente paura della pioggia che ha sorpreso lei e tutti i manifestanti proprio a qualche centinaio di metri dal luogo designato per la costruzione dell’inceneritore e conclusione della protesta. “Respiriamo aria pura, mangiamo cibi genuini - continua la bambina in modo semplice e genuino, ma con tanta preoccupazione. - Signor Presidente, vuole toglierci pure questo? Rischiamo di ammalarci come i nostri nonni che lavoravano nella miniera di zolfo senza alcuna garanzia per la loro salute. Saremo costretti a respirare monossido di carbonio, diossina e polvere cattive, che saranno sprigionati da questo diabolico termovalorizzatore.
Signor Presidente, Lei è un papà. Vorrebbe questo per i suoi figli? La prego, riveda il suo decreto non come Presidente, ma come il papà che vuole bene ai propri figli”.


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