Don Vincenzo Antinoro, un sacerdote dinamico e instancabile


Don Vincenzo Antinoro nasce a Mussomeli il 21 gennaio 1927, da Vincenzo e da Giuseppa Genco. E' l'ultimo di nove figli.
Da bambino frequenta la scuola elementare statale "San Domenico"di Mussomeli. I suoi educatori parrocchiali sono don Francesco Canalella e il parroco don Salvatore Migliore. Questi lo aiuterà ad entrare nel seminario vescovile di Caltanissetta e lo seguirà con la massima diligenza.
Ha poco più di tredici anni e sente nel suo cuore che è chiamato alla vocazione sacerdotale. Nel settembre del 1940 entra in seminario. Il 3 dicembre nella chiesa di Sant'Agata, indosserà per la prima volta l'abito talare.
In seminario frequenta il corso di studi che lo porteranno al sacerdozio: il Ginnasio, il Liceo Classico, gli anni della Teologia. Durante gli studi trova il tempo per collaborare con il periodico del seminario "Vieni e Seguimi".
Il 29 Giugno 1952, a 25 anni, è ordinato sacerdote dal vescovo della Diocesi mons. Giovanni Iacono alla presenza dei familiari e di un gruppo di parenti e amici, giunti da Mussomeli. Nel pomeriggio fa ingresso solenne in Mussomeli tra due ali di folla festanti che applaudono e gridano gioiosamente "Viva il novello sacerdote" le mura delle case sono piene di frasi inneggianti al sacerdozio cattolico, tra le tante primeggia "Tu es sacerdos in aeternum" (Tu sei sacerdote in eterno).
Il 14 Luglio 1952, dopo appena quindici giorni dall'ordinazione sacerdotale, "non avevo disfatto completamente tutte le valige" ricorda ancora padre Antinoro, gli è assegnato l'incarico di vice parroco della parrocchia Madrice di Santa Caterina Villarmosa, dov'è arciprete parroco don Giuseppe Carvotta.
Qui, il giovane sacerdote don Antinoro "rimbocca le maniche" e comincia a svolgere attivamente e instancabilmente la sua attività pastorale. "Non c'è tempo da perdere", dirà . Riorganizza la catechesi parrocchiale e l'Azione Cattolica, soprattutto il settore giovani. Ha una felice idea che realizza immediatamente: quella di organizzare la divulgazione del catechismo "a domicilio" e in tutte le famiglie del paese. Seguendo le tradizioni locali, che vedono la gente del luogo riunirsi attorno alle icone mariane custodite nelle edicole costruite nei prospetti delle case ("li figureddi"), si occupa ogni giorno della diffusione del pensiero mariano con la collaborazione dell'A. C. e delle Suore Orsoline
Per volontà del vescovo mons. Giovanni Iacono è assistente spirituale delle Orsoline, svolge le istruzioni settimanali; cura l'adorazione settimanale in una piccola cappella; espone la parola di Dio durante il ritiro mensile. Poi, considerata la concreta e diffusa presenza della congregazione delle Orsoline in paese, promuove l'acquisto di 2.500 mq. di terreno per farvi sorgere la Casa di Sant'Angela. E' il dicembre del 1956.
La parrocchia con il nuovo impulso portato da don Antinoro diventa una fucina di attività pastorale. E i frutti non tardano a maturare. La gente, i fedeli della comunità partecipano alla vita religiosa con rinnovato fervore. Con il nuovo anno arriva anche una nuova sede e nuove responsabilità.
Il 20 gennaio 1957 la solenne immissione nel possesso canonico nella più piccola e più povera realtà religiosa di Sommatino: la Parrocchia di Sant'Antonio Abate. Don Antinoro, questa volta, "rimbocca nuovamente le maniche" da neo parroco e si mette subito al lavoro. "Non c'è tempo da perdere", dirà ancora:
E senza indugiare comincia con il riorganizzare tutti i settori dell'Azione Cattolica parrocchiale e il gruppo dei catechisti.
Dà nuovo vigore al calendario liturgico e alle manifestazioni ad esso collegate. E si preoccupa maggiormente dell'assistenza spirituale a domicilio per gli ammalati non in grado di camminare. Presta particolare attenzione alla catechesi ai fanciulli e agli adolescenti. Organizza la missione parrocchiale della "Pro Civitate Cristiana". Anche qui attiva il catechismo "a domicilio". La sua parrocchia per ben 5 anni consecutivi conquista il 1° premio regionale nelle gare catechistiche.
Dà inizio alla costruzione della casa parrocchiale fornita da vari servizi e costituita da piano seminterrato, pianoterra, salone e sacrestia, 1° piano, 2° piano e con un'ampia terrazza. Ma un'altra fatica lo aspetta e lo metterà a dura prova.
Il vescovo mons. Francesco Monaco il 20 giugno del 1969 lo nomina arciprete parroco della parrocchia Madrice di Campofranco e il 5 ottobre don Vincenzo Antinoro prende ufficialmente il possesso canonico. Don Antinoro ha 42 anni.
La Parrocchia Madrice, dopo la morte dell'anziano arciprete mons. Giuseppe Randazzo (Campofranco, 21.1.1889 - 14.8.1968), avvenuta il 14 agosto 1968, rimane senza parroco sino al 5 ottobre 1969, ed è affidata per l'ordinaria amministrazione a don Nazareno Falletta. Per la terza volta, "rimbocca le maniche" e senza perdere tempo prezioso avvia la sua azione pastorale. Chi non ricorda una delle sue emblematiche espressioni ricorrenti "Allistiemmuni, nun mi faciti perdiri tiempu?"
E nella nuova realtà parrocchiale, che conta 5.000 abitanti, padre Antinoro non perde mai tempo inutilmente, svolge ogni attività con grande passione, amore e gioia ininterrottamente per 34 anni.
Qui, dà nuova linfa alle ricorrenze liturgiche; le celebrazioni eucaristiche sono più partecipate e i fedeli cantano e pregano, pregano e cantano; l'Azione Cattolica parrocchiale prende nuovo vigore; si organizzano i gruppi di catechisti; sono attivati i corsi biennali per la preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima; nel marzo del 1974 si svolge la Missione Cittadina predicata da cinque missionari Redentoristi di Palermo. Il tema ricorrente è "Sorgi e Rinnovati Campofranco".
Nel corso della sua attività parrocchiale sono effettuate tre visite Pastorali del Vescovo; sono ordinati quattro sacerdoti: Faustino Buccoleri di Montedoro, vocazionista; Matteo Scozzaro di Campofranco, vocazionista; Francesco Falletta di Campofranco, vocazionista; Fra Salvatore Lo Curcio di Campofranco, Francescano. Divengono suore: Elisabetta Modica e Maria Di Carlo. E' ordinato diacono il sig. Vincenzo Esposito Pillitteri; è conferito l'accolitato al signor Antonino Giambrone e sono nominati ministri straordinari dell'Eucaristia i signori: suor Angelica Maria, Alfonsina Adamo, Matteo Baldone, Francesco Di Giovanni di Anselmo, Giovanna Favata, Giuseppe Giuliano, Aurelia Lo Curcio, Maria Modica, Maria Riggi.
La Parrocchia con padre Antinoro riceve un impulso particolare e diventa il cuore della comunità locale, manifestando un fervore sempre crescente:
Si accennano alcune realtà presenti nella parrocchia:
il Grest estivo per i bambini e i ragazzi;
il Gruppo del Rinnovamento nello Spirito, che raccoglie in preghiera un buon numero di fedeli due volte a settimana;
il Gruppo di preghiera di San Pio di Pietrelcina, guidato dall'ins. Alfonsa Gugliotta che si è fatta promotrice di un monumento allo stesso santo, su progetto tecnico del figlio ing. Danilo Di Gesù;
l'Apostolato della Preghiera, che con molti aderenti cura la devozione al Sacro Cuore ogni primo venerdì di mese;
l'Oratorio Parrocchiale "Don Bosco", guidato dal collaboratore P. Salvatore Randazzo, ora divenuto Associazione senza fini di lucro;
il "Banco Alimentare" per offrire un sostegno alle famiglie più bisognose;
la Corale parrocchiale S. Cecilia, diretta inizialmente dal maestro Francesco Baldone ed oggi dal maestro Rosario Pera, presidente Matteo Baldone.
Padre Antinoro è sempre in prima linea per la promozione spirituale, morale, umana, culturale e sociale della comunità e cura sempre e nei minimi particolari la partecipazione a tutte le iniziative promosse dalla Diocesi di Caltanissetta.
Accanto all'attività prettamente pastorale e spirituale rivolge la sua attenzione al restauro di un buon numero di opere d'arte conservate nelle chiese del paese. Le stesse chiese sono interessate a lavori di consolidamento e in parte di restauro.
La Chiesa S. Rita
Sono rifatti i prospetti della Chiesa e dei locali pastorali, con fondi lasciati ad hoc dal Sac. P. Nazareno Falletta.
La Chiesa S. Francesco
Sono effettuati lavori di sottomurazione in cemento armato e micropali; pavimentazione in marmo con preparativo in rete elettrosaldata.
La Chiesa Madre
Anche qui lavori di sottomurazione con fortificazione di tutte le fondamenta con muro in cemento armato e micropalificazione; pavimentazione in marmo e preparazione in rete elettrosaldata; rifacimento interno ed esterno della cupola e degli affreschi che dominano le due arcate laterali; rifacimento ex novo del salone parrocchiale di Piazza Crispi.
La Chiesa Itria
E' la chiesa più antica del paese che ha accompagnato la storia del paese sin dalla fondazione, nel 1573. Qui, sono restaurati totalmente l'esterno e l'interno. E' rifatta la nuova pavimentazione in piastrelle simili alle originali, fatte collocare nel 1836 da Antonio Lucchesi Palli, principe di Campofranco. Anche il salone accanto, antico luogo per gli incontri dei giovani del paese, è completamente rifatto. I lavori sono seguiti dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta.
Oggi la chiesa dell'Itria è tornata al suo antico splendore, è riaperta al culto ed ogni domenica mattina vi si celebra la santa messa. Ed il salone annesso ospita, dal 28 giugno dello scorso anno, il Museo di Storia Locale, inaugurato dal vescovo mons. Alfredo Garsìa e visitato sino ad oggi da oltre 1200 persone.

L'elenco delle attività e delle opere che, in questa piccola comunità così viva e nello stesso tempo così complessa, portano l'impronta dell'arciprete parroco don Vincenzo Antinoro, non è affatto completo.
Padre Antinoro, durante i 34 anni esatti di attività sacerdotale e parrocchiale trascorsi a Campofranco, ha fatto, ne siamo certi, tante altre opere buone che rimarranno nel segreto del suo cuore e nel segreto del cuore di ogni parrocchiano che ne ha tratto benefici spirituali, morali e materiali.
Grazie, Padre Antinoro.

Vincenzo Nicastro


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