Campofranco, il Comune non "gradisce" il Cai


Per la gestione della Riserva naturale Monte Conca la Regione ha convocato le parti Si attendono notizie dalla Regione circa l'eventuale rinnovo della convenzione per la gestione della riserva naturale integrale Monte Conca che ricade nel territorio di Campofranco ed è gestita dal Club Alpino Italiano. E' infatti scaduta il 31 luglio la terza proroga della convenzione di affidamento stabilita il 20 maggio scorso. La riserva di monte Conca è la prima riserva naturale ad essere stata istituita, nel 1995, nella provincia di Caltanissetta ma - insieme alle Maccalube di Aragona - non ha ancora avuto il rinnovo della convenzione in quanto, si legge nell'ultimo decreto di proroga pubblicato nella Gazzetta ufficiale regionale, "sono emerse criticità nei rapporti tra l'ente gestore ed il Comune di Campofranco nello svolgimento dell'attività di gestione dell'area protetta".
All'Assessorato regionale si sono tenute le audizioni dei rappresentanti del Comune (il 24 giugno scorso) e del Club Alpino Italiano (il 7 luglio) per valutare le rispettive posizioni. Sia il Servizio 6 - protezione patrimonio naturale - del Dipartimento regionale territorio e ambiente che il Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale hanno espresso una valutazione positiva sull'attività di gestione svolta ed hanno proposto il rinnovo dell'affidamento all'associazione. L'Assessorato ha rilevato che, dall'esame delle relazioni tecnico-scientifiche presentate annualmente, dalle attività svolte e dei risultati conseguiti, il Cai ha adempiuto agli obblighi convenzionali, ha perseguito il raggiungimento delle finalità istitutive della riserva ed ha avviato iniziative per l'ulteriore valorizzazione dell'area protetta.
"Siamo assolutamente tranquilli - afferma Gianni Mento, già presidente regionale del Cai e attualmente responsabile delle aree protette dell'associazione ambientalista - per il rinnovo della convenzione, in quanto la documentazione prodotta, le audizioni e gli apprezzamenti ottenuti a tutti i livelli per l'attività svolta vanno nella giusta direzione".
"La riserva - dice il direttore dell'area protetta Vincenzo Biancone - è visitata ogni anno da una media di 4.500 - 5000 visitatori provenienti da ogni parte d'Italia e anche dall'estero. I nostri sentieri sono citati in numerose guide turistiche italiane e anche in una tedesca che ha convogliato verso la riserva numerosi appassionati dalla Germania. Per favorire questo flusso, che ha anche un ritorno economico per il territorio, è stata attivata una rete di sentieri molto curata, alcune fontanelle ed il centro di educazione ambientale".
"Sono privi di consistenza - continua Gianni Mento - gli argomenti prodotti dal Comune come le presunte sanzioni che l'ente gestore non ha il potere di fare. Il Cai, comunque, è sempre disponibile a lavorare con tutti quelli che tengono all'area protetta e anche con il Comune di Campofranco. Abbiamo segnalato all'assessorato la necessità di modificare il regolamento della zona B (quasi tutta la riserva, in quanto ricadono in zona A solo le aree circostanti le aperture delle grotte principali) nella parte in cui proibisce la raccolta dei prodotti della terra anche agli agricoltori del luogo. Una norma che siamo tenuti a far osservare fino a quando non sarà modificata".
Valerio Cimino
(La Sicilia del 17.8.2003)


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