Museo di Storia Locale di Campofranco ad un anno dalla fondazione
Centinaia e centinaia i visitatori di ogni età e con interessi storico-culturali diversi

L'idea di fondare un museo di storia locale a Campofranco è scaturita dall'esigenza di ricostruire l'identità storica, politica, religiosa e culturale del paese, sorto nel 1573, e la sua evoluzione nel tempo e per ricordare la figura di un grande sacerdote, don Salvatore Nazareno Falletta (1910-1998), che a Campofranco ha lasciato segni indelebili del suo apostolato. Era la primavera dell'anno 2000. L'idea espressa dal prof. Vincenzo Nicastro, incontrò subito il consenso dell'arciprete parroco, Don Vincenzo Antinoro, il quale mise a disposizione il locale richiesto: il salone attiguo alla chiesa dell'Itria. Qui don Nazareno, dopo l'ordinazione sacerdotale (1935), riunì per tanti anni prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale, i giovani del paese per formarli ai principi del cristianesimo.
Determinante è stata la ricca donazione del materiale artistico appartenente al N.H. dottor Francesco Paolo Lucchese Provenzano (1914-2000), pervenuta tramite la grande generosità del figlio N. H. prof. arch. Vincenzo Lucchese Salati dell'Università di Venezia. Dalla giorno dell'inaugurazione, il 28 giugno 2002, con la presenza del vescovo mons. Alfredo M. Garsìa, il museo che sorge accanto al primo luogo di culto del paese, la Chiesa dell'Itria, è stato visitato da centinaia e centinaia di persone. Semplici cittadini, studenti, docenti, amanti della storia e studiosi dell'arte, funzionari ed esperti dei Beni Culturali e Ambientali, provenienti da ogni parte, hanno osservato con attenzione e curiosità quanto esposto e custodito nelle vetrine.
In un tiepido pomeriggio di fine aprile, una sorpresa inaspettata l'ha fatta il dottor Eugenio Busmanti, noto esperto di Storia dell'Arte e consigliere del Ministro dei Beni Culturali e Ambientali.
Dopo un'attenta visita al Museo, durante la quale è stato accompagnato dal vice parroco don Salvatore Randazzo, ha voluto conoscere di persona il prof. Vincenzo Nicastro, con il quale si è complimentato dell'iniziativa, molto opportuna ed originale per il paese.
Nei comuni del Circondario ed oltre, infatti, non esistono musei simili. Il dottor Busmanti ha poi suggerito alcuni consigli per una migliore fruizione del ricco materiale conservato nel museo.
Ecco alcune delle firme registrate nel libro dei visitatori: dottori M. Emanuela Palmisano, Michele Nicosia, Filippo Oliveri, (della Soprintendenza Beni Culturali ed AA); don Spilla (responsabile Affari economici Diocesi); on. Alessandro Pagano (assessore reg. Bilancio e Programmazione); dott. Stefano Vitello, (responsabile reparto di Oncologia Ospedale S. Elia, CL).
E l'elenco potrebbe continuare ancora.
Le prime firme, naturalmente, sono state quella del vescovo della diocesi, mons. Garsìa, e delle autorità locali.


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