Organizzata dall'Oratorio Don Bosco di Campofranco
Straordinario successo della Mostra Collettiva di Santini
provenienti da sei collezionisti privati e dal Museo di Storia Locale


Successo inaspettato ha riscosso la collettiva di collezionisti di "Santini" organizzata dall'Oratorio Don Bosco nell'ampio salone di Cortile Pile.
Oltre 700 esemplari selezionati tra i sedicimila in possesso dei collezionisti partecipanti. Centinaia e centinaia sono stati i visitatori, molti dei quali esperti intenditori. che hanno ammirato e osservato attentamente le rarissime e bellissime immaginette esposte dal 26 gennaio al 2 febbraio.
Hanno esposto: Giuseppe Franzù di Acquaviva Platani, artigiano; Giuseppe Favata di Campofranco, studente dell'Istituto professionale; Antonino Giambrone di Campofranco, portalettere; Luigi Mazzara di Campofranco, finanziere a Caltanissetta; Flavio Michelangelo Nicastro di Campofranco, universitario a Palermo; Marina Zarbo di Campofranco, casalinga. Aprivano l'esposizione i 26 santini, espressione della devozione campofranchese di fine Ottocento, conservati nel Museo di Storia Locale della Chiesa dell'Itria e provenienti dalla collezione privata del N.H. Francesco Paolo Lucchese Provenzano (1914-2000), medico a Bologna, che eccezionalmente hanno varcato la soglia del Museo.
Lungo il percorso della mostra tre pannelli con una Breve storia del santino, dalla fine del '400 ai nostri giorni. Da quando, cioè, nei monasteri, frati e monache dipingevano piccole immagini sacre, che venivano conservate soprattutto nei libri di preghiera, alle immagini con attorno un minuto intaglio che imita il pizzo, alle quelle attuali che evocano eventi significativi quali nascite, prime comunioni, anniversari vari, ecc..
I santini, anche se i critici in passato non li hanno considerato di grande valore artistico, hanno avuto il compito di mantenere il credente nella fede e spesso ne sono stati efficaci propagatori.
Inoltre, su questo concordano in molti, i santini esposti a Campofranco (o le immaginette sacre di dimensioni superiori, che qualche mese fa abbiamo potuto ammirare a Sutera, in una mostra curata dal prof. Mario Tona per la Scuola Media, vedere i numeri precedenti de La Voce di Campofranco), hanno interpretato concretamente l'evoluzione storica della chiesa e nello stesso tempo costituiscono un prezioso e significativo documento che testimonia com'era e com'è vissuta la religione nelle diverse comunità locali e nei vari ceti sociali.
Vincenzo Nicastro


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