Grazie al parroco don Vincenzo Antinoro che ha messo a disposizione i locali
Inaugurato il Museo di Storia Locale "Santa Maria Odigitria" in memoria di don Nazareno Falletta
Il materiale artistico concesso gentilmente dagli Eredi del N.H. dott. Francesco Paolo Lucchese Provenzano

Nella festosa atmosfera creata dai festeggiamenti per il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale dell'arciprete parroco don Vincenzo Antinoro, Venerdì 28 Giugno alle 18.30 il vescovo della diocesi di Caltanissetta, mons. Alfredo Maria Garsìa, ha inaugurato il Museo di Storia Locale "Santa Maria Odigitria". Il Museo è stato allestito nel salone attiguo alla Chiesa dell'Itria, la più antica del paese, sorta nel 1573 per volontà del barone Giovanni del Campo, fondatore di Campofranco.
L'inaugurazione del Museo rappresenta un avvenimento straordinario, il momento clou delle manifestazioni inserite nel programma dei festeggiamenti per padre Antinoro e, nel contempo, una eccezionale tappa storica, religiosa e culturale al fine di ricostruire l'identità del paese. Il Museo è nato da un'idea del prof. Vincenzo Nicastro per onorare la memoria di un grande sacerdote locale, padre Nazareno Falletta (1910-1998). Determinante è stata la pronta disponibilità dei locali da parte dell'arciprete don Vincenzo Antinoro, che oggi può aggiungere al suo intenso bilancio di attività un'altra voce positiva.
Il vescovo, mons. Garsìa, dopo aver apposto per primo la firma sul Registro dei Visitatori, ha avuto espressioni di apprezzamento per la nuova opera, quindi ha impartito la sua benedizione augurando che "il Museo possa arricchire ancora il suo già consistente numero di oggetti religiosi e della storia del paese".
Il Vescovo ha osservato con interesse l'Acquasantiera del 1575, recuperata dal parroco don Antinoro nella chiesa Madre; la vetrina con le immagini della principessa Maria Carolina, figlia di Francesco I, re delle Due Sicilie, la quale rimasta vedova del principe Carlo Ferdinando di Borbone, duca di Berry, nel 1831 (1833) sposò Don Ettore Lucchesi Palli, Principe di Campofranco. Poi, le altre vetrine con le innumerevoli incisioni ed oggetti dedicati a Cristo, alla Madonna, ad alcuni Santi e Papi; ai personaggi della storia e tra questi Filippo II, il re di Spagna che nel 1573 autorizzò l'insediamento della popolazione nell'attuale territorio di Campofranco; alle antiche immagini della Sicilia e, in particolare, di Palermo e Monreale, per arrivare a quelle di Campofranco dei primi decenni del secolo scorso, ed ai personaggi, parroci, podestà e sindaci che hanno segnato la storia locale degli ultimi centocinquanta anni. Infine, la sezione in cui sono esposte le pubblicazioni che trattano direttamente e indirettamente di argomenti legati alla storia politica, religiosa, sociale, culturale, economica e industriale di Campofranco.
Al termine della visita, il prof. Nicastro ha ringraziato il vescovo mons. Garsìa per la gradita presenza e per la santa benedizione impartita, ed ha illustrato la cronistoria della nascita del Museo, che risale alla fine del 1999, quando si è trovato a gestire una piccola somma offerta da persone, desiderose di anonimato, da utilizzare per realizzare "qualcosa" a ricordo del sacerdote don Nazareno Falletta che da giovane sacerdote riuniva, con passione ed amore fraterno, la gioventù del paese per formarla alla dottrina cristiana, proprio nel salone che oggi ospita il Museo.
Ha ringraziato, inoltre, l'infaticabile parroco don Vincenzo Antinoro, che ha reso disponibili il salone della Chiesa dell'Itria ed alcuni oggetti conservati da tempo nei locali attigui alla chiesa Madre; gli Eredi del N.H. dott. Francesco Paolo Lucchese Provenzano che hanno concesso il materiale artistico senza richiedere alcun compenso; il referente degli eredi, uno dei figli, il N.H. prof. arch. Vincenzo Lucchese Salati, dell'Università di Venezia, che ha fornito anche la consulenza artistica; il progettista arch. Fabrizio Di Dio di Caltanissetta; e i tanti e tanti, che hanno prestato la loro collaborazione del tutto gratuita.
"Non abbiamo raggiunto il massimo, ha detto il fautore del Museo prof. Vincenzo Nicastro, perché quanto abbiamo raccolto ed esposto costituisce una tappa di un lungo cammino. Chiunque, perciò, è invitato a dare il proprio contributo con idee, consigli e materiale da esporre per arricchire sempre di più il Museo … per lasciare a coloro che verranno la memoria del nostro passato e per far sì che i campofranchesi amino la loro storia".
E, subito dopo, ha letto le espressioni augurali inviate dal prof. Vincenzo Lucchese Salati al parroco don Antinoro:
Al Molto Reverendo Arciprete
Don Vincenzo Antinoro
Chiesa Madre
93010 Campofranco
Reverendo Monsignore,
Nel rammaricarmi, nell'impossibilità di partecipare ai festeggiamenti per il Suo lungo sacerdozio, mi riallaccio ai Suoi concittadini nell'augurarLe molti anni di efficace vita religiosa.
Complimenti!
Con il massimo rispetto e la più sincera stima La saluto arch. Vincenzo Lucchese Salati,
cav. S.to Sepolcro, S.ti Maurizio e Lazzaro,
San Giorgio Costantiniano…
Bologna, 28.VI.MMII
A conclusione della visita il vescovo Mons. Garsìa ha rinnovato l'augurio di un continuo sviluppo del Museo che ha ritenuto "interessante e utile per tutta la comunità locale e non". Oltre al vescovo mons. Alfredo Maria Garsìa erano presenti alla cerimonia d'inaugurazione molti sacerdoti delle parrocchie del Circondario e uno stuolo di persone e di rappresentanti di Enti ed Associazioni: il sindaco Francesco Di Giovanni con il vice sindaco Rosario Nuara; il presidente del Consiglio comunale Pietro Scozzaro con il vice presidente Domenico Spoto; assessori e consiglieri di Maggioranza e di Minoranza, il presidente della Pro-Loco, Federico Scozzaro; il presidente del Circolo di Cultura, Calogero Caltagirone; il Capo Zona della Banca Credito Cooperativo Toniolo, Nicolò Falletta, con il direttore della Filiale locale, Francesco Giunta; rappresentanti dell'Associazione culturale Don Pio Sorce e de La Voce di Campofranco; docenti e amanti della storia e della cultura di Campofranco e dei paesi vicini.
Flavio Nicastro


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