Vivere da figli di Dio

Mi limiterò a scrivere a voi come a fratelli e sorelle mie carissimi, prendendo lo spunto da un brano della 1^ lettera di Giovanni al capitolo 3 versetti1-10. San Giovanni l'apostolo dell'amore comincia questo capitolo con un'espressione meravigliosa che ci deve riempire di gioia. " Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!". In quest'espressione dobbiamo cogliere che Dio è Padre e che Dio ci ama di un amore viscerale, talmente grande, che si dimentica del nostro peccato e ci fa diventare figli. Lo siamo realmente poiché lo siamo diventati nel nostro battesimo. Siamo stati incorporati a Cristo e in lui siamo diventati figli di Dio prediletti come il Figlio suo unigenito. Chi vive nel male non conosce questa verità, non può percepire quanto è avvenuto in noi, questo perché non ha conosciuto Lui.
"Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Questo stato di figliolanza noi adesso non possiamo coglierlo appieno perché non si è realizzata appieno
la nostra adesione totale a Cristo, viviamo da pellegrini e aspettiamo la manifestazione della pienezza. "Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, non saremo simili a lui, perché lo vedremo così com'egli è". Lo vedremo così com'egli è in Spirito e verità perché saremo ripieni dello Spirito di Dio e saremo uomini spirituali. Tutto questo non perché in noi esiste alcun merito particolare ma soltanto perché egli ha per noi quest'amore così grande.
Noi viviamo in questa speranza e poiché viviamo in questa speranza sentite cosa dice l'apostolo: "Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, com'egli è puro". Vedete come si esige l'uniformazione a Dio, in Cristo Gesù, perché la speranza di vederlo com'egli è sia realizzata. Perché si realizzi ciò occorrono tre condizioni: 1^ rompere con il peccato; 2^ osservare i comandamenti soprattutto quello della carità; 3^ guardarsi dagli anticristi e dal mondo.
"Chiunque commette il peccato, commette anche violazione della legge. Voi sapete che egli è apparso per togliere i peccati e che in lui non v'è peccato. Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non lo ha visto né l'ha conosciuto".
Prima della legge non esisteva il peccato, ma poiché esiste la legge vi è anche la possibilità che questa venga violata. San Giovanni afferma che il peccato è violazione della legge; Dio ha mandato il suo Figlio per togliere il peccato. Con il suo sacrificio della Croce egli ha eliminato ogni peccato, in lui abbiamo la possibilità e la capacità di non commettere più il peccato perché in lui il peccato non può esistere. Chiunque entra nel mistero della sua Croce non commette più il peccato, e se uno pecca significa che non ha visto Dio e nemmeno lo ha conosciuto.
L'apostolo mette in guardia dagli inganni che possono provenire dal maligno dicendo: "Figlioli, nessuno v'inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com'egli è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio". Mentre prima San Giovanni afferma che il praticare la giustizia viene da Dio e ci rende giusti come Dio è giusto, poi riferendosi al peccato afferma che chi pecca proviene dal diavolo perché il diavolo ha confuso l'uomo e gli ha fatto apparire bene ciò che era male, e chi commette il male non può venire da Dio ma dal maligno che ancora una volta opera una seduzione sulla persona umana. Come tentò Adamo ed Eva e li indusse a trasgredire al comando di Dio così anche oggi tenta ogni figlio di Dio per indurlo a commettere il male. Chi si lascia ammaliare dalle lusinghe del male si allontana da Dio e dalla sua giustizia. Però la situazione non è così disastrosa come sembra a prima vista, Dio sapeva che noi avremmo potuto fallire come un arco allentato, e deviare dalla retta via, nel suo grande amore per l'uomo ha predisposto una salvezza dal peccato e dalla morte. Promessa ai nostri progenitori, è realizzata per noi in Cristo Gesù. "Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo". Adesso in Gesù abbiamo la possibilità di sventare le insidie del Diavolo e vincere tutte le seduzioni. "Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché un germe divino dimora in lui, e non può peccare perché è nato da Dio. Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello. Perciò chi è figlio di Dio osserva i comandamenti e vive nella carità, fissa il suo sguardo nella sua Parola e non va dietro a falsi profeti che possono indurlo a deviare dalla retta via.
Diac. Vincenzo Esposito


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